volume - Camera dei Deputati

Sotto l’interesse apprezzabile: il principio di separazione dei poteri o niente?
tutti i parlamentarismi considerati esauriscono nella Costituzione ogni immunità politica:
solo il caso olandese e quello greco potrebbero essere considerati spurî. Ciò tuttavia
solo in apparenza, in quanto la legge ordinaria prevede in realtà che, in entrambi i paesi, i
ministri siano perseguibili come ogni altro privato cittadino per i reati extra funzionali 3 .
È infine interessante notare come nessun Paese tra quelli considerati, nemmeno se
caratterizzati da una forte preminenza del Capo dell’Esecutivo, preveda un trattamento
differenziato della situazione processuale del Primo Ministro e dei membri del suo Governo.
Differenziare il regime giuridico dei membri del Governo sotto il profilo processuale
determina una diversificazione sostanziale delle loro figure istituzionali non tollerabile
nemmeno in quei sistemi parlamentari che accettano una gerarchizzazione interna
al Ministero, come ad esempio la Francia 4 .
2. Vediamo, per confermare quanto fin qui detto, quale sia sommariamente la disciplina
delle immunità per reati non funzionali commessi da membri del Governo, nei Paesi
che hanno previsto regimi speciali, per confrontarli con quello italiano. L’ordinamento
che contempla la disciplina processuale più favorevole (si sottolinea, nei confronti
del Governo nella sua collegialità) è quello portoghese (art. 196 Cost.). Si tratta comunque
di un regime che si radica in Costituzione e che sottopone ad un controllo
dell’Assemblea della Repubblica la prosecuzione delle azioni penali a carico dei ministri.
Non solo: considerando la natura semi-presidenziale di quella forma di governo si
ricordi che, a mente degli artt. 191 e 195 della Costituzione, il Capo dello Stato portoghese,
godendo di una legittimazione popolare superiore a quella del Primo Ministro in
quanto eletto a suffragio universale, come extrema ratio ha il potere di indurre il Governo
alle dimissioni.
Gli esempi di Israele e Belgio, che spesso vengono presi in considerazione non possono
tuttavia essere paragonati, nella loro complessità, al caso italiano. Per quanto riguarda
Israele il Primo Ministro può essere messo in stato d’accusa solo col consenso
del Procuratore Generale (istanza quindi pur sempre giurisdizionale) 5 . Anche l’eccezione
belga è preziosa per sottolineare l’anomalia italiana: innanzitutto perché introdotta
con legge costituzionale (l. cost. 12 giugno 1998), in secondo luogo in quanto ha espressamente
escluso la sua applicabilità a casi giudiziari sorti precedentemente alla sua approvazione,
ed infine perché l’immunità in questione non riguarda i reati commessi prima
dell’esercizio delle funzioni. Ad abundantiam anche in Belgio il regime è tuttavia
l’autorizzazione della Camera e non certo il blocco generalizzato dei procedimenti. Il
bilanciamento è decisamente più convincente di quello operato dalla l. n. 124 6 .
3
Si fa riferimento qui alla legge olandese del 22 aprile 1855 e alla legge greca n. 2509 del 19 giugno
1997. Prova ulteriore ne sia la rituale inclusione della classica immunità parlamentare nella Costituzione
di ogni Paese che la contempli. La classificazione dell’immunità introdotta dal lodo Alfano
non può essere confusa con un mero istituto processuale codicistico: si ricorda che l’Assemblea Costituente
riprodusse, votando l’art. 68, una disciplina che pur già esisteva, prevista all’art. 5 del codice
di procedura penale.
4
Unica eccezione è Israele che, come noto, è un regime primoministeriale. Non a caso la Basic
Law (art. 25) parla di impeachment, evocando un termine tipicamente presidenzialistico.
5
Si ricordi in proposito la recente vicenda che ha interessato Ehud Ohlmert in occasione
dell’affaire Talansky.
6
Utile è sottolineare come tale riforma non abbia comunque impedito il verificarsi di avvenimenti
normali in un sistema costituzionale retto da regolarità virtuose: basti ricordare il recentissimo caso
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