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volume - Camera dei Deputati

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114<br />

Pietro Faraguna<br />

operato dalla sent. n. 24/2004, anche per la generosità degli assist che ha offerto alla<br />

perseveranza della carica anti-costituzionale del nostro legislatore, è stato copiosamente<br />

attinto a fondamento della legittimità della legge oggetto di questa riflessione.<br />

Per queste ragioni, ed in base a queste esperienze, la motivazione di un’eventuale<br />

nuova pronuncia di accoglimento dovrebbe farsi carico degli effetti collaterali generati<br />

dalla sent. n. 24/2004; anche perché vi è motivo di ritenere che, tra il lodo prima edizione<br />

e il lodo bis, vi sia stato un generale indebolimento dell’“architettura costituzionale” 2<br />

dello Stato di diritto, la cui capacità di rigetto di oggetti costituzionalmente indigeribili è<br />

messa sempre più a dura prova. Questa fase di alta tensione istituzionale 3 sembra in<br />

gran parte riconducibile alla rinnovata e rinforzata legittimazione popolare che ha investito<br />

la persona del leader della coalizione uscita vincente dalla consultazione elettorale<br />

del 2008 4 .<br />

Ma quali che siano le motivazioni alla base di questo apparente indebolimento delle<br />

strutture di garanzia democratiche, vogliamo ora concentrarci sulle ragioni per cui questo<br />

provvedimento normativo potrebbe essere “costituzionalmente assolutamente illegittimo”<br />

a prescindere dalla forma che esso vada ad assumere.<br />

3. A tal fine è necessario innanzitutto definire con precisione l’oggetto di una tale analisi:<br />

non il c.d. lodo nella sua integrità, ma la parte in cui ammette la sospensione <strong>dei</strong><br />

processi per reati extra-funzionali collegati a fatti commessi anche prima dell’assunzione<br />

della carica. Essendo questo il ritaglio normativo del provvedimento su cui pendono<br />

i più gravi sospetti di incostituzionalità, va detto che sul punto non si possono os-<br />

2 In particolare lo proverebbe il differente atteggiamento del Capo dello Stato, nonché le dinamiche<br />

politiche che hanno generato la l. n. 124 del 2008, oggetto di uno “scambio” politico, per evitare<br />

che al suo posto venisse adottato un provvedimento ancor più esplosivo. Diversamente, in merito alla<br />

vicenda del lodo Schifani, si era fondatamente avuta occasione di definire l’architettura costituzionale<br />

dello Stato di diritto “più complessa di quanto i populisti desiderino e – alla fine – più efficace di<br />

quanto i girotondi paventino”. Così A. PUGIOTTO, «Veto players» e dinamiche istituzionali nella vicenda<br />

del «Lodo Maccanico», in Quad. cost., 2/2004, 255-280.<br />

3 Di cui un esempio che si commenta da sé è rappresentato dalla la lettera inviata dal<br />

Presidente del Consiglio al Presidente del Senato (16 giugno 2008, in<br />

http://www.governo.it/Presidente/Comunicati/dettaglio.asp?d=39350), riferita in realtà all’emendamento<br />

al decreto sicurezza poi abbandonato, ma comunque significativa nei toni, in cui si parla di<br />

uno “stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici<br />

e politici, in ciò supportato da un Tribunale anch’esso politicizzato e supinamente adagiato<br />

sulla tesi accusatoria”, e dell’introduzione di un “norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto<br />

<strong>dei</strong> poteri”.<br />

4 Il tema era già stato percepito in riferimento al c.d. lodo Schifani, in particolare da G.E. VIGE-<br />

VANI, La sospensione <strong>dei</strong> processi per le alte cariche tra personalizzazione delle istituzioni e mito del<br />

capo, in http://.forumcostituzionale.it/site/index3.php?option=content&task=view&id=614; il fenomeno<br />

è del tutto simile a quanto avvenuto in Francia, dove l’allora Presidente Chirac, parimenti coinvolto<br />

in turbolente vicende giudiziarie, intervenne con un provvedimento simile nei contenuti (ma<br />

molto diverso nei modi) per sospendere i processi a suo carico, soltanto dopo la sua (quasi) plebiscitaria<br />

rielezione. Su questo caso, T.F. GIUPPONI, L’immunità presidenziale e gli atti “extrafunzionali,<br />

in Quad. cost., 2002, n. 2, 269-289, C. MARTINELLI, Le immunità costituzionali nell’ordinamento italiano<br />

e nel diritto comparato, Milano, Giuffrè, 2008 (in particolare 198-206), E. GROSSO, La riforma<br />

dell’immunità presidenziale nell’ordinamento costituzionale francese: verso la dissoluzione del principio<br />

di responsabilità, in L. CARLASSARE (a cura di), Diritti e responsabilità <strong>dei</strong> soggetti investiti di<br />

potere, Cedam, Padova, 2003.

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