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volume - Camera dei Deputati

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Ci voleva una legge costituzionale!<br />

poco conto; non sottovalutiamo l’importanza di queste questioni procedurali che poi non<br />

sono formali ma sostanziali. Di fronte alla proposta di una tale legge costituzionale si<br />

sarebbe aperta – io penso e spero – un dibattito pubblico; ci sarebbe stata una vera discussione.<br />

Si obietta: ma che cosa cambia se una decisione sbagliata viene assunta con<br />

legge costituzionale o con legge ordinaria? Cambia l’assunzione di responsabilità, il<br />

modo di decidere, la coerenza almeno di un sistema.<br />

Non illudiamoci sul punto della eguaglianza giuridica <strong>dei</strong> detentori del potere: non è<br />

mai esistita, e ancora oggi non esiste la totale subordinazione del potere ai principi dello<br />

Stato di diritto. Il re inglese, e in generale i re, sono esenti da ogni giurisdizione; il nostro<br />

Presidente della Repubblica risponde, nell’esercizio delle sue funzioni, soltanto per<br />

alto tradimento e per attentato alla Costituzione, e nessuno – non è vero? – chiede oggi<br />

che questa regola venga tolta. La responsabilità <strong>dei</strong> ministri per i reati compiuti<br />

nell’esercizio delle funzioni è regolata nel modo speciale che sapete … insomma di deroghe<br />

che trattano diversamente i detentori del potere rispetto ai comuni cittadini ve ne<br />

sono e nessuno pensa di toglierle tutte. Che con legge costituzionale ne venga introdotta<br />

una nuova può indignarci politicamente, ma non si vede come sia possibile opporsi giuridicamente.<br />

Certo gli argomenti con i quali giustificare tali deroghe ai principi costituzionali dovrebbero<br />

essere seri; trovo molto bella l’osservazione di Giuditta Brunelli a proposito<br />

della serenità da garantire ai detentori di alcune cariche dello Stato. È un argomento ridicolo,<br />

assolutamente ridicolo; ma se le forze politiche vogliono sostenere un argomento<br />

del genere, se il corpo elettorale è così c.... (scusate la parola) da seguirli, pazienza! Di<br />

fronte a queste decisioni, in realtà, non abbiamo armi, giacché anche in democrazia alla<br />

fine c’è sempre qualcuno che dice l’ultima parola, e tra quelli che dicono l’ultima parola<br />

preferisco il meno peggio, e cioè la legge costituzionale approvata dal popolo, piuttosto<br />

che l’uomo della provvidenza o non so che altro.<br />

Neppure possiamo illuderci che ci possa salvare la Corte costituzionale, quando è la<br />

maggioranza politica a decidere con legge costituzionale. La legge costituzionale però è<br />

comunque una garanzia: difendiamola! La sent. n. 24/2004 della Corte è una decisione<br />

sbagliata, che non ha avuto il coraggio di riconoscere la necessità di una legge costituzionale,<br />

dando così l’occasione alle forze politiche di maggioranza di rammendare la<br />

precedente legge adeguandosi ai rilievi, del tutto secondari (ed anche sbagliati in se stessi),<br />

che la Corte aveva posto a base della sua dichiarazione di incostituzionalità. Ora non<br />

ci resta che sperare che la Corte, dopo aver creato le premesse di questo pasticcio, contraddica<br />

se stessa, e dichiari l’essenziale e il principale, e cioè che la legge ordinaria è<br />

incostituzionale perché disciplina qualcosa che solo la legge costituzionale poteva disciplinare.<br />

Se poi alla Corte mancherà il coraggio di fare questo, almeno protestiamo e continuiamo<br />

a dire: ci voleva una legge costituzionale!<br />

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