Isole di cultura.pdf - Centro Documentazione Luserna
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Le parole composte si formano in<strong>di</strong>fferentemente secondo gli schemi tedesco o italiano.<br />
Nella forma la lingua cimbra è staccata dal tedesco e per alcuni aspetti segue una costruzione<br />
simile all’italiana; non troviamo quin<strong>di</strong> il participio passato in fondo alla frase, e<br />
nelle frasi secondarie, il verbo non va mai alla fine della proposizione.<br />
Ciò che colpisce ogni stu<strong>di</strong>oso è in ogni caso la tipicità della parlata sia dal punto <strong>di</strong> vista<br />
fonetico e fonologico, che da quello morfologico e lessicale. Non voglio e non posso soffermarmi<br />
oltre su tali aspetti a causa della mia limitata competenza pertanto, dopo questo<br />
breve excursus tecnico, volgiamo ora lo sguardo alla situazione attuale della lingua<br />
cimbra.<br />
In una sua relazione, lo stu<strong>di</strong>oso Hans Tyroller afferma che “fino a quando la lingua <strong>di</strong><br />
minoranza è capace <strong>di</strong> integrare gli elementi della lingua <strong>di</strong> contatto, il prestito linguistico<br />
non è un pericolo per la lingua minoritaria, ma piuttosto si tratta <strong>di</strong> arricchimento”,<br />
prosegue lo stu<strong>di</strong>oso “la lingua <strong>di</strong> <strong>Luserna</strong> mostra fino ad oggi una gran<strong>di</strong>ssima capacità<br />
<strong>di</strong> integrare elementi linguistici stranieri”.<br />
In parte senz’altro è vero, tutto ciò, però, avveniva ancora più naturalmente e facilmente<br />
fino quando all’interno della comunità tutti conoscevano anche il tedesco e quin<strong>di</strong> la lingua<br />
si arricchiva attingendo i neologismi da una lingua “sorella” e l’integrazione risultava<br />
se non altro più “naturale”. Oggi avviene principalmente attraverso la lingua italiana e<br />
purtroppo non sono soltanto i neologismi ad essere “attinti” ma sempre più frequentemente<br />
il termine italiano viene a sostituire un termine cimbro esistente e, comunque e in<br />
ogni caso, l’impressione che ne consegue è quella <strong>di</strong> una lenta erosione del nostro vocabolario.<br />
Le cause sono molteplici, le principali possono essere sintetizzate nei matrimoni<br />
mistilingue, nelle nuove professionalità, nell’influsso dei mass-me<strong>di</strong>a ed infine nella <strong>di</strong>aspora<br />
che ha rappresentato negli ultimi decenni la vera piaga per <strong>Luserna</strong>, causata dalla<br />
impraticabilità del pendolarismo giornaliero e dalla mancanza <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro in loco.<br />
Un dato certo e aggiornato circa la con<strong>di</strong>zione della lingua cimbra ci viene dai dati del<br />
censimento (L.P. 30 del 30 agosto 1999) che fotografa la situazione della minoranza cimbra<br />
<strong>di</strong> <strong>Luserna</strong> /Lusern alla data del 21 ottobre 2001; era la prima volta che veniva data<br />
la possibilità agli abitanti ed oriun<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Luserna</strong>, residenti in provincia <strong>di</strong> Trento, <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare<br />
la propria appartenenza etnica.<br />
Ne è uscito un quadro tutto sommato rassicurante: la minoranza cimbra, pur essendo risultata<br />
la più esigua a livello numerico sul territorio provinciale, è risultata essere anche<br />
la più “attiva”: dei 259 cimbri residenti a <strong>Luserna</strong>/Lusern, ben l’87,2% ha una conoscenza<br />
perlomeno passiva della lingua <strong>di</strong> minoranza mentre l’84,2 ne ha una conoscenza attiva.<br />
Analizzando più a fondo i dati risulta che 86,7% dei bambini <strong>di</strong> età compresa tra i 0 e<br />
i 10 anni comprende la lingua <strong>di</strong> minoranza, mentre la parla l’80% . Al <strong>di</strong> fuori della propria<br />
“fonte <strong>cultura</strong>le”, ma all’interno del territorio provinciale, ben 80,8% dei cimbri<br />
comprende la lingua dei padri, mentre la parla il 74%.<br />
LA SITUAZIONE NELLA SCUOLA<br />
Il fenomeno dell’emigrazione ha avuto un contraccolpo molto pesante soprattutto all’interno<br />
del mondo scolastico. Se all’inizio del 1900 nella piccola comunità cimbra esistevano<br />
ad<strong>di</strong>rittura due scuole – una dove la lingua veicolare era costituita dell’italiano e che<br />
contava circa venti iscritti, l’altra, <strong>di</strong> lingua tedesca, contava un centinaio <strong>di</strong> aderenti –<br />
oggi gli alunni che frequentano le piccole scuole materna ed elementare sono ridotti a<br />
poche unità.<br />
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