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Isole di cultura.pdf - Centro Documentazione Luserna

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da cui l’emigrazione cronica 185 , e la <strong>di</strong>fficoltà e pericolosità delle comunicazioni con l’esterno<br />

specialmente nella stagione invernale. 186 Parlando del passato, una persona intervistata<br />

dal dott. Remogna 187 ha detto: “Erano tempi in cui c’era più povertà e <strong>di</strong> un pane<br />

la gente era contenta” – povertà, ripetiamo, che non ha impe<strong>di</strong>to ai rimellesi <strong>di</strong> curare l’istruzione<br />

– specialmente nel Settecento – e <strong>di</strong> provvedere capillarmente (cura dei luoghi<br />

<strong>di</strong> culto, costruzione o ricostruzione in pietra – abili costruttori quali erano – delle abitazioni)<br />

alle necessità materiali ma anche spirituali della gente che allora popolava le frazioni<br />

ed era numerosa , come testimoniano i dati statistici pubblicati dal can.co Manio e<br />

dal prof. Bauen rispettivamente nel 1905 (dati dal 1631 al 1831) e nel 1978 (con dati dal<br />

1631 al 1971. Da Manio (op. cit. pag. 31) risulta che nel Settecento le famiglie erano 200<br />

con 874 abitanti nel 1715, e 214 con 1062 ab. nel 1703, numero che nel 1801 <strong>di</strong>venta <strong>di</strong><br />

1175 unità, con un crescendo rilevato anche da Bauen su dati forniti dalla Segreteria comunale<br />

<strong>di</strong> Rimella, dai quali risulta che nel 1750 il numero oscillava fra gli 800 e i 1000<br />

abitanti, saliva ancora a 1062 nel 1783 e a 1381 (punto massimo raggiunto) nel 1831, per<br />

poi scendere progressivamente ai 362 abitanti del 1943, ai 320 del 1971 e crollare, aggiungiamo<br />

noi, ai 140 residenti del 2001.<br />

Nell’età moderna , soprattutto nel Settecento , in questa Rimella così popolata si stu<strong>di</strong>ava<br />

e numerosi, ben organizzati sodalizi, funzionavano sia nel campo della spiritualità<br />

che dell’assistenza, come possiamo desumere oltre che dalle ricerche della citata R. Dellarole<br />

Cesa, anche da quelle <strong>di</strong> S. Bruno sulle visite pastorali compiute a Rimella dai vescovi<br />

Mons. Taverna, Mons. Balbis Bertone e da Mons. Morozzo Della Rocca, rispettivamente<br />

nel 1617, 1760 e 1821 188 Dagli atti relativi appren<strong>di</strong>amo che Rimella era una “cura<br />

sparsa” con “curato bono”, e “populo bono”, abitata da in<strong>di</strong>vidui appartenenti al ceppo<br />

walser , “theutonici”, e che una parte degli uomini era in grado <strong>di</strong> comprendere l’italiano<br />

(visita Taverna 1617). Notazione questa che ci rimanda al fenomeno dell’emigrazione,<br />

intensa specie nei mesi da marzo a ottobre che, se metteva gli uomini a contatto<br />

con il circostante ambiente neolatino, faceva gravare tutto il peso dei lavori e la cura<br />

della famiglia sulle donne, le quali invece conoscevano soltanto il “tittschu” i<strong>di</strong>oma dei<br />

primi coloni walser.<br />

Appren<strong>di</strong>amo inoltre, fra le altre interessanti informazioni che gli atti delle visite pastorali<br />

ci forniscono su molteplici aspetti della vita quoti<strong>di</strong>ana a Rimella, l’importanza della<br />

“consuetu<strong>di</strong>ne plurisecolare e propria dei paesi <strong>di</strong> campagna e <strong>di</strong> montagna del prete cappellano<br />

o parroco-maestro <strong>di</strong> scuola, <strong>di</strong> lettere e <strong>di</strong> principi cristiani, estesa a giovani non<br />

necessariamente avviati al sacerdozio” 189 . Per i rimellesi l’acquisizione <strong>di</strong> un livello almeno<br />

elementare <strong>di</strong> alfabetizzazione costituiva un elemento irrinunciabile nella formazione<br />

dei giovani, destinati in maggioranza ad intraprendere la via dell’emigrazione, e pertanto<br />

185 Ferruccio Vercellino, Emigrazione della Comunità <strong>di</strong> Rimella nel XIX secolo, Remmalju 1991, pag.12.<br />

186 Marco Bauen, op. cit. traduz. it. pag. 401, nn. 32, 33, ma anche P. Sibilla, Una Comunità Walser delle<br />

Alpi, op. cit., pag. 30 e segg..<br />

187 Mario Remogna, Cibo e attività agro-pastorale nella vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> Rimella, Remmalju 1994, pag.17.<br />

188 Sara Bruno, Testimonianze rimellesi nei documenti dell’Archivio storico della Diocesi <strong>di</strong> Novara, Remmalju<br />

1996, pag. 30.<br />

189 Franca Tonella Regis, La Parochia <strong>di</strong> Rimella nella cima della valle, De Valle Sicida, n. 1/1995, pag. 312.<br />

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