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Isole di cultura.pdf - Centro Documentazione Luserna

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deva precipite fino al torrente stesso. Ma era una vera sorpresa quando, dopo l’orrida<br />

bellezza della spaccatura alla Madonna del Rumore, il paesaggio cominciava ad aprirsi<br />

ed apparivano ad una ad una le piccole frazioni, a cominciare dal Grondo dove, fino agli<br />

anni Sessanta del secolo scorso terminava la carrozzabile e si fermava la corriera, l’unico<br />

mezzo che portava e riportava da Varallo gli abitanti delle numerose frazioni. Queste si<br />

raggiungevano allora soltanto a pie<strong>di</strong> o per la schtigu, ar<strong>di</strong>to lavoro <strong>di</strong> ingegneria viaria e<br />

documento ancora oggi della genialità e della secolare esperienza costruttiva del Walser<br />

rimellesi; oppure per il più dolce e pittoresco sentiero che passava, e passa tuttora fra<br />

splen<strong>di</strong><strong>di</strong> faggi, accanto alla cappella <strong>di</strong> S. Marco, e permetteva <strong>di</strong> raggiungere con più<br />

agio le frazioni della Villa Inferiore e della Chiesa. Da qui si <strong>di</strong>ramavano i sentieri per<br />

tutte le altre frazioni, ma anche per passare, attraverso il Colle della Dorchetta, nella Valle<br />

Anzasca o, attraverso la Colma <strong>di</strong> Campello e la Valle Strona al Lago d’Orta, la Val<br />

d’Ossola e il Lago Maggiore.<br />

Geograficamente il territorio <strong>di</strong> Rimella è situato sui 1000 m. <strong>di</strong> altezza fra le Valli Anzasca<br />

e Ossola a nord, il Monte Rosa ad occidente, la Valle Sesia a sud-est e i Laghi d’Orta e<br />

Maggiore ad oriente (cfr. cartina n°1), ed è inciso dai torrenti Landwasser ed Enderwasser<br />

che, confluiti alla Madonna del Rumore, si buttano poco dopo nel Mastallone, affluente<br />

del Sesia. Il territorio è chiuso da una cerchia <strong>di</strong> monti anche <strong>di</strong>rupatissimi, alcuni<br />

dei quali contrassegnati solo dai toponimi antichi che i rimellesi sceglievano in base<br />

alle caratteristiche dei luoghi: il Sonnenhorn (Sunnahööru, m. 2161), l’Altemberg (m.<br />

2390), Il Capezzone (Kup_u, m. 2422), il Gratit_e (m. 2026), il Capio (m. 2171), Xa_tal (m.<br />

2238), il Kawal (m.1887). Lungo le creste <strong>di</strong> queste montagne si incontrano dei passi che<br />

per secoli hanno reso possibile, ma rendono possibile ancora oggi a chi è <strong>di</strong>sposto non<br />

solo a camminare ma a salire per erti sentieri, la comunicazione con le vallate viciniori:<br />

così Agaatsu (m. 1184) e anche la Res (m. 1419) che assicuravano una rapida comunicazione<br />

con la valle <strong>di</strong> Fobello. Nella Valle Anzasca si passava attraverso il Bachfurku<br />

(m.1818, segnato nella cartina topografica <strong>di</strong> Bauen con la grafia Baxfurku), detto in italiano<br />

Dorchetta; lo Strönerfurku (o Bocchetta <strong>di</strong> Campello, m. 1924) che permetteva la comunicazione<br />

con Campello Monti, fondata alla fine del XIII secolo dai rimellesi e da Rimella<br />

<strong>di</strong>pendente fino al XIX secolo. La linea <strong>di</strong> cresta Altemberg-Capezzone, <strong>di</strong>spluviale<br />

fra la Valle del Landwasser e quello dello Strona, fa anche da confine fra la provincia <strong>di</strong><br />

Vercelli, cui appartiene Rimella, e l’attuale provincia <strong>di</strong> Verbania, cui appartiene la Valle<br />

Strona ad eccezione dell’alpe Capezzone e dell’omonimo laghetto che appartengono invece<br />

ancora al Comune <strong>di</strong> Rimella. Su queste montagne, in luoghi scelti con grande oculatezza<br />

nei secoli scorsi, si annidano gli alti alpeggi (cfr. cartina topografica): l’alpe Capezzone<br />

(Kup_u, m.1845); l’alpe Biserosso (Bischerush, m. 1718); l’alpe Pianello (Bedemje,<br />

m. 1801) e altri più piccoli nella zona orientale; nella zona occidentale sono <strong>di</strong>slocate l’alpe<br />

Scarpiola (m.1400), Pianaronda (m. 1797) e l’alpe <strong>di</strong> Vegliana già fiorente ma ridotta<br />

oggi ad un alpeggio fantasma con le baite tutte <strong>di</strong>roccate. Oggi soltanto alcuni <strong>di</strong> questi<br />

alpeggi sono ancora “caricati” (ovini, bovini, caprini).<br />

Per le caratteristiche del territorio lasciamo la parola a M. Bauen che, in apertura al suo<br />

libro sul <strong>di</strong>aletto rimellese, così si esprime: “Il territorio <strong>di</strong> Rimella presenta un aspetto<br />

selvaggio dei monti e accoglie, fra le sue altezze e profon<strong>di</strong>tà, strette gole rocciose, torrentelli<br />

incassati tra ontani robusti, ripide dorsali, erti prati da fieno, tra fitti boschi <strong>di</strong><br />

faggio, abeti e frassini, e alpeggi ad altezze aeree, spesso faticosamente raggiungibili, situati<br />

tra creste rocciose e fasce detritiche. Quasi su ognuno dei ripi<strong>di</strong> pen<strong>di</strong>i che accenni a<br />

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