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Isole di cultura.pdf - Centro Documentazione Luserna

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gnificative delle altre nell’ambito dei territori in questione: per primi arrivarono gli<br />

Ostrogoti <strong>di</strong> Teodorico (488–553), seguirono i Longobar<strong>di</strong> con Alboino (568–774) ed infine<br />

i Franchi guidati da Carlo Magno nel 774.<br />

Circa il loro numero, l’entità non è da sottovalutare, poiché i soli Longobar<strong>di</strong> superavano<br />

i duecentomila.<br />

Tale impostazione teorica sembra attualmente essere stata superata, anche se ancora nel<br />

1978, Alfonso Bellotto, nella prefazione a “I Racconti <strong>di</strong> <strong>Luserna</strong>”, scriveva: “Ma è egualmente<br />

possibile che queste isole <strong>di</strong> lingua ‘tedesca’ siano i resti <strong>di</strong> longobar<strong>di</strong> non romanizzati<br />

40 ”<br />

3. L’ultimo gruppo è quello che raccoglie i nuovi coloni giunti per opera <strong>di</strong> monasteri ed<br />

istituti religiosi a partire dall’ VIII secolo.<br />

In questo periodo nacquero nuovi inse<strong>di</strong>amenti rurali basati su <strong>di</strong> un miglior utilizzo<br />

delle terre, o la loro estensione, spesso operata da coloni provenienti da altre zone; in<br />

particolar modo dopo l’anno Mille si assistette ad un ciclo <strong>di</strong> bonifiche e <strong>di</strong>sboscamenti<br />

attuati per opera dei monaci. 41 In questo contesto si situano molti documenti circa l’arrivo<br />

<strong>di</strong> popolazioni tedesche per colonizzare aree <strong>di</strong>sabitate delle Alpi.<br />

Un’ulteriore proposta sull’origine dei cosiddetti Cimbri ci viene da Agostino dal Pozzo 42 ,<br />

il quale, secondo una sua classificazione, proponeva sette antiche popolazioni come possibili<br />

ceppi originari dei tedescofoni dei Sette e dei Tre<strong>di</strong>ci Comuni 43 :<br />

– Reti (o Celti-Teutoni),<br />

– Cimbri,<br />

– Tigurini svizzeri,<br />

– Alemanni,<br />

– Unni,<br />

– Goti,<br />

– tar<strong>di</strong> coloni tedeschi.<br />

La svolta decisiva sull’interpretazione della colonizzazione cimbra si ebbe con la scoperta<br />

da parte <strong>di</strong> Johannes Andreas Schmeller <strong>di</strong> un documento del XI secolo; in esso si afferma<br />

che nel decennio successivo al 1053 delle famiglie provenienti dalle zone limitrofe<br />

al convento <strong>di</strong> Bene<strong>di</strong>ktbeuern in Baviera si spostarono, a causa <strong>di</strong> una carestia, verso il<br />

convento <strong>di</strong> S. Maria in Organo a Verona. Questo poneva sotto una nuova luce i rapporti<br />

che avevano collegato nella loro storia i due conventi, nonché i legami del primo con la<br />

città scaligera. Risultava, infatti, che dal 1036 Verona fu guidata dal vescovo bavarese<br />

Walther e che presso il convento <strong>di</strong> S. Maria vi era l’abate Engelberto proveniente proprio<br />

da Bene<strong>di</strong>ktbeuern.<br />

40 A. Bellotto (a cura <strong>di</strong>), I Racconti <strong>di</strong> <strong>Luserna</strong>, Vicenza, Dal Molin, 1978, pag. 5.<br />

41 A. Scaglia, Comprendere le forme dello spazio. Lineamenti <strong>di</strong> sociologia dell’inse<strong>di</strong>amento umano, Trento, Facoltà<br />

<strong>di</strong> Sociologia, a.a. 1996/97.<br />

42 A. Dal Pozzo, Memorie istoriche dei Sette Comuni vicentini, Schio, Miola, 1910 (ed. or. 1820).<br />

43 Riportata anche in A. Bellotto, op. cit., pag. 4.<br />

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