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Isole di cultura.pdf - Centro Documentazione Luserna

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1900, si nota un lento decrescere con rispettivamente 1057 e 1232 abitanti, per scivolare<br />

poi molto rapidamente nel 1943, 1971, 1981, 1990, 1995, 2000, rispettivamente ai 362, 287,<br />

276, 211, 160, 147 fino ai 140 residenti attuali. La popolazione è <strong>di</strong>stribuita in 15 frazioni,<br />

qualcuna oggi completamente <strong>di</strong>sabitata. 6<br />

In tutto questo ha certamente inciso, oltre l’avvento della società industriale e post industriale,<br />

l’emigrazione, fenomeno endemico <strong>di</strong> Rimella che verrà precisato nel prosieguo<br />

<strong>di</strong> questo lavoro. Qui ci limitiamo a richiamare la preghiera che gli emigranti recitavano<br />

alla partenza da Rimella e al ritorno con parole che si leggono ancora alla Madonna del<br />

Rumore (Liebu Frouwa tsum Schteg) 7 :<br />

STORIA DELLA COMUNITA’<br />

6 Ibid., p.33<br />

7 F. Vercellino, Emigrazione nella comunità <strong>di</strong> Rimella nel XIX secolo, in Remmalju 1991, p. 14<br />

8 M. Manio, Parole lette in occasione della solenne <strong>di</strong>stribuzione dei premi agli alunni delle scuole comunali <strong>di</strong><br />

Rimella, Novara, Tip. Vescovile, 1905, p.4<br />

9 ibid, p.13<br />

126<br />

“Salve patria <strong>di</strong>letta! In questo giorno<br />

da te partiam. Deh! Vergine pietosa<br />

proteggi i nostri e noi sino al ritorno”.<br />

“Torniam , o Vergine santa ed amorosa,<br />

e qui stanchi, facendo breve posa,<br />

<strong>di</strong> tua bontade abbiamo il cuore ripieno”.<br />

Non si può parlare della storia <strong>di</strong> Rimella senza citare gli stu<strong>di</strong>osi che per primi hanno<br />

contribuito a <strong>di</strong>scutere e anche ad illuminarne momenti significativi. Mi riferisco al canonico<br />

Michele Manio (1865–1924), al prof. Luigi Rinol<strong>di</strong> (1867–1955), ambedue rimellesi,<br />

e al linguista svizzero prof. Marco Bauen (1925–1993).<br />

Il canonico Manio ha pubblicato nel 1905 Parole lette in occasione della solenne <strong>di</strong>stribuzione<br />

dei premi agli alunni delle scuole comunali <strong>di</strong> Rimella il 29 settembre 1905. La piccola pubblicazione,<br />

un opuscolo <strong>di</strong> appena 35 pagine fittamente stampate, costituisce un punto<br />

<strong>di</strong> riferimento più volte citato dagli stu<strong>di</strong>osi, perché nelle Annotazioni e nell’Appen<strong>di</strong>ce<br />

aggiunte al testo, fornisce una vera e propria messe <strong>di</strong> notizie storiche sui rimellesi ricavate,<br />

come l’autore ci informa, dalla consultazione dei Registri parrocchiali “quelli almeno<br />

che ebbero la fortuna <strong>di</strong> sfuggire all’incen<strong>di</strong>o che <strong>di</strong>strusse verso la fine del XVII<br />

secolo l’Archivio parrocchiale stesso”, dalle memorie del Prevosto Cusa […], da documenti<br />

conservati sia presso l’Archivio provinciale sia presso l’Archivio della Curia <strong>di</strong><br />

Novara oltre che da fonti orali e dalla tra<strong>di</strong>zione…” 8 . Fra le Annotazioni è rilevante l’affermazione<br />

che l’i<strong>di</strong>oma parlato a Rimella “è in<strong>di</strong>zio certo che essa deve la sua origine a<br />

popoli <strong>di</strong> razza teutonica […] venuti dalla Svizzera e, propriamente dal Canton Vallese,<br />

la cui <strong>di</strong>scesa nella Val Sesia non risalirebbe molto avanti il XIII o XII secolo” 9 , così come

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