Isole di cultura.pdf - Centro Documentazione Luserna
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Sauris-Zahre, il coro liturgico <strong>di</strong> Sauris canta alcuni brani<br />
tra<strong>di</strong>zionali per Ra<strong>di</strong>o Klagenfurt, nella chiesa <strong>di</strong> S. Osvaldo<br />
aSauris <strong>di</strong> Sotto, 1960.<br />
cenda, sostenendo <strong>di</strong> averla raccolta dalla tra<strong>di</strong>zione orale: la reliquia sarebbe stata<br />
recata da un soldato carno, che aveva preso parte alla battaglia <strong>di</strong> Maserfield e, dopo la<br />
morte del santo re, ne aveva reciso un <strong>di</strong>to per portarne con sé un ricordo250 dava un’altra versione della vi-<br />
. Rispunta,<br />
dunque, la figura del soldato, non più tedesco, ma carno, appartenente, cioè, alla popo-<br />
247 La bolla del 1361 fu trascritta nel 1515. Quest’ultimo documento è conservato nell’Archivio Parrocchiale<br />
<strong>di</strong> Sauris, Fondo membranaceo, pergamena n° 85.<br />
248 Una sintesi delle ipotesi sulla provenienza della reliquia e, in generale, sul problema delle origini<br />
della comunità si trova in G. Brunettin, Illazioni su un’origine, in D. Cozzi – D. Isabella – E. Navarra (a<br />
cura <strong>di</strong>), Sauris/Zahre …, cit., pp. 43–61.<br />
249 L. Lucchini, Memorie…, cit., appen<strong>di</strong>ce, n° 2, p. 49.<br />
250 G. Della Stua, Vita <strong>di</strong> S. Oswaldo…, cit., p. 60.<br />
178<br />
ASauris si conserva, da tempo<br />
immemorabile, una reliquia <strong>di</strong><br />
S. Osvaldo, secondo la tra<strong>di</strong>zione<br />
un pollice. Non è possibile<br />
sapere se essa fosse compresa<br />
tra le multas reliquias et sanctitates<br />
che il vescovo Nicolò trovò<br />
nelle chiese saurane in occasione<br />
della loro consacrazione nel<br />
1361 247 . Quel che è certo è che la<br />
fama <strong>di</strong> cui godette la chiesasantuario<br />
<strong>di</strong> S. Osvaldo nei secoli<br />
scorsi è legata alla presenza<br />
della reliquia. Sulle modalità<br />
con le quali essa sarebbe giunta<br />
a Sauris <strong>di</strong>scussero ampiamente<br />
stu<strong>di</strong>osi ed eru<strong>di</strong>ti del XVIII<br />
secolo 248 . Nel 1750 mons. Carlo<br />
Camuccio scriveva che “piacque<br />
a Dio sino da molti secoli<br />
<strong>di</strong> far portare da un Cacciatore<br />
Tedesco nella Chiesa della Villa<br />
Sauris situata nelle più alte<br />
montagne della Carnia, Diocesi<br />
<strong>di</strong> Aquileja, Stato Veneto, un<br />
Osso del Dito <strong>di</strong> s. Oswaldo<br />
Martire” 249 . Il racconto si accorda<br />
con le leggende locali sulla<br />
fondazione, anzi, ne prende<br />
probabilmente spunto. Qualche<br />
tempo dopo, l’abate Della Stua