Isole di cultura.pdf - Centro Documentazione Luserna
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quelli provenienti da altre zone; la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> modelli <strong>cultura</strong>li che promettevano una<br />
vita più facile ed anche più libera da <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> autorità; crisi dei valori tra<strong>di</strong>zionali<br />
come il senso del risparmio, della misura, il rispetto per l’ambiente e il sentirsi partecipi<br />
<strong>di</strong> una comunità; la standar<strong>di</strong>zzazione dei valori, dei sistemi <strong>di</strong> vita, dei tipi <strong>di</strong> economia,<br />
sostenuta dai mass-me<strong>di</strong>a, che tende ad eliminare le <strong>di</strong>versità ed unificare i<br />
sistemi sociali, economici e politici; la politica nazionale favorevole alle nuove concentrazioni<br />
industriali nelle aree urbano-industriali.<br />
La conseguenza è stata la forte emigrazione del dopoguerra che ha riguardato dapprima<br />
le contrade poste più a nord o quelle situate nei posti più impervi e poi ha interessato<br />
tutto l’altipiano.<br />
Questi cambiamenti sono ben visibili nel territorio. Molti sentieri che collegavano i paesi<br />
e le contrade sono scomparsi in mezzo ai rovi o sono stai sostituiti da comode strade che<br />
favoriscono i contatti con le aree <strong>di</strong> fondovalle e la città; molte case nelle contrade o a<br />
volte intere contrade sono state tristemente abbandonate.<br />
Negli ultimi trenta-quarant’anni si è assistito ad un lato al fenomeno <strong>di</strong> cui abbiamo già<br />
parlato: lo spopolamento della montagna e dall’altro alla <strong>di</strong>ffusione del turismo <strong>di</strong> massa<br />
e all’urbanizzazione della Lessinia con il proliferare <strong>di</strong> villette e <strong>di</strong> casette a schiera.<br />
Lo sviluppo economico delle città e la maggior <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> denaro, hanno favorito<br />
l’acquisto, da parte <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni o dei montanari che erano emigrati, <strong>di</strong> seconde case e <strong>di</strong><br />
appartamenti che permettono <strong>di</strong> investire i sol<strong>di</strong> risparmati, <strong>di</strong> godere i “freschi” durante<br />
l’estate e <strong>di</strong> essere a contatto con un ambiente naturale.<br />
La proliferazione e<strong>di</strong>lizia è stata favorita anche dalle amministrazioni locali perché portava<br />
sol<strong>di</strong> nelle casse dei Comuni e dava da lavorare alla manodopera locale legata al<br />
settore dell’e<strong>di</strong>lizia e a quello dell’industria estrattiva e questo ha avuto come conseguenza<br />
la continua espansione delle aree e<strong>di</strong>ficabili, si sperava in questo modo <strong>di</strong> contenere<br />
l’emigrazione della montagna.<br />
Occupazione delle abitazioni (dati censimento 1991)<br />
Abitazioni occupate per epoca <strong>di</strong> costruzione<br />
Abitazioni occupate Abitazioni non occupate % abitazioni non occ.<br />
Bosco Chiesanuova 1093 2922 72%<br />
Cerro 547 886 61%<br />
Erbezzo 279 459 55%<br />
Roveré 653 527 44%<br />
Sant’Anna d’Alfaedo 847 609 41%<br />
Velo Veronese 273 311 53%<br />
Comune Prima 1919– % fino 1946– 1961– 1972– 1982– 1987– %1946–<br />
del 1919 1945 al 1945 1960 1971 1981 1986 1991 1991<br />
Bosco Chiesanuova 290 93 35% 128 247 236 72 27 65%<br />
Cerro 72 16 16% 53 160 164 53 29 84%<br />
Erbezzo 109 21 46% 18 51 60 9 11 54%<br />
Roveré 165 63 35% 51 112 205 33 24 65%<br />
Sant’Anna d’Alfaedo 294 61 42% 54 141 246 29 22 58%<br />
Velo Veronese 128 22 51% 19 48 41 8 7 49%<br />
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