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1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...

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110 IL PROGETTO NAVALE DELLE UNITÀ MAGGIORI<br />

assimilabile al Combat Management System impiegato per il comando e controllo dei<br />

sensori e sistemi d’arma e la cui architettura comprende i pacchetti modulari necessari<br />

per l’esecuzione di determinate funzioni: la diffusione degli IPMS ha avuto un notevole<br />

impatto sul progetto navale — innanzitutto perché le funzioni dapprima gestite da<br />

due locali differenti sono adesso concentrate in un’unica centrale operativa di piattaforma<br />

— e ha portato all’<strong>introduzione</strong> anche per il sistema di piattaforma delle consolle<br />

multifunzionali, ciascuna delle quali non è dunque più limitata a controllare soltanto<br />

una funzione o un determinato impianto, permettendo di distribuire il carico di<br />

lavoro fra vari operatori in relazione alle condizioni di operatività della nave (navigazione<br />

di trasferimento, rifornimento in mare, transito in aree a rischio, ruolo combattimento,<br />

ecc.).<br />

Sotto il profilo concettuale, un IPMS è destinato a gestire almeno quattro sistemi o<br />

funzioni principali (propulsione, generazione e distribuzione dell’energia elettrica, servizi<br />

ausiliari e controllo danni), a ciascuna delle quali è assegnato uno o più moduli<br />

logici. Nel Capitolo 3 si è già visto che non esiste una configurazione standard di sistema<br />

propulsivo per le unità maggiori di superficie e ciascuna di quelle normalmente utilizzate<br />

prevede alcune possibilità funzionali peculiari (condizioni di emergenza, impiego<br />

di un unico asse, ecc.) e considerazioni analoghe sono applicabili anche per gli altri<br />

sistemi e funzioni: il compito principale del modulo propulsione è quella di controllare<br />

che i parametri operativi di tutti i componenti siano nella norma e di segnalare tempestivamente<br />

eventuali anomalie di funzionamento, mentre altri compiti importanti<br />

riguardano la possibilità di passare da una modalità operativa all’altra e di fornire<br />

all’operatore utili elementi di diagnosi in caso di malfunzionamento.<br />

Un sistema IPMS è inoltre concettualmente configurato secondo tre diversi livelli<br />

funzionali, in cui un livello operativo e di controllo è collegato a un livello di processazione<br />

attraverso un livello di comunicazione. Il primo livello è caratterizzato dal<br />

fatto che la funzione operativa e di controllo viene esercitata in maniera centralizzata,<br />

ma è fisicamente distribuita in diverse postazioni per assicurare la ridondanza: le stazioni<br />

di controllo sono ubicate nella COP, in corrispondenza delle stazioni del controllo<br />

danni, in plancia e anche nella COC, e ciascuna di esse comprende un’interfaccia<br />

uomo-macchina attraverso la quale l’operatore è in grado di controllare impianti e<br />

apparati e intervenire se necessario. In caso di avaria a una postazione, le funzioni da<br />

essa svolte possono essere rapidamente riassegnate a un’altra postazione. Il livello processazione<br />

si avvale di appositi terminali distribuiti in numerosi locali di bordo, che<br />

acquisiscono, processano e inviano al livello superiore tutte le informazioni provenienti<br />

dai vari impianti attraverso un livello comunicazione fisicamente formato da un doppio<br />

databus a smistamento automatico in caso di avaria. Un esempio tipico di questa<br />

configurazione è stata adottata nell’IPMS in dotazione alle unità tedesche classe «F-<br />

124/Sachsen», in cui le funzioni di primo livello sono esercitate da una C.O.P. equipaggiata<br />

con cinque postazioni multifunzionali e da un locale alternato separato ed<br />

equipaggiato con due postazioni: altre postazioni secondarie sono ubicate in plancia e<br />

in ciascuna delle tre stazioni per il controllo danni. La funzione processazione è assicurata<br />

da 25 terminali remoti variamente distribuiti nei 14 compartimenti in cui è sud-<br />

Dicembre 2010

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