1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...
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IL PROGETTO DELLE UNITÀ NAVALI MAGGIORI<br />
degli ingranaggi interni sia il rumore irradiato in acqua attraverso lo scafo della nave.<br />
Mentre motori diesel e turbine a gas sembrano mantenere saldamente una posizione<br />
di prevalenza nella scelta del sistema propulsivo, le modalità e le proporzioni della<br />
loro combinazione e le modalità stesse di propulsione dello scafo continuano a evolversi.<br />
In ordine discendente di anzianità e diffusione si trovano le combinazioni<br />
CODOG, CODAG e CODLAG, andando verso un’evoluzione il cui punto di arrivo<br />
più prossimo sembra essere — come si vedrà più avanti — la propulsione «tutta elettrica»<br />
(8). Nelle configurazioni combinate di natura meccanica (CODOG e CODAG),<br />
la potenza sviluppata da uno o entrambe le macchine viene trasmessa agli assi delle<br />
eliche tramite un riduttore a connessione incrociata tale che ciascuna macchina — e in<br />
molti casi tutte quelle presenti a bordo — possano azionare entrambi gli assi. Questa<br />
soluzione garantisce la necessaria ridondanza, nonché la possibilità per ogni macchina<br />
di funzionare nella sua più efficace gamma di potenze. Quando la configurazione<br />
combinata implica l’uso di macchine elettriche (CODLAG), gli assi sono comunque<br />
azionati attraverso un riduttore perché il raggiungimento della velocità massima è<br />
legato all’associazione delle turbine a gas con i motori elettrici che assicurano la velocità<br />
di crociera (9). In ogni caso, è dunque evidente l’importante funzione del riduttore<br />
a causa delle enormi forze in gioco, soprattutto in termini di <strong>cop</strong>pia: esso rimane<br />
tuttavia un sistema intrinsecamente pesante, dimensionamente grande e costoso, da<br />
realizzare con materiali qualitativamente avanzati e da cui è necessario ottenere tolleranze<br />
di lavorazione molto stringenti.<br />
Il progetto dei moderni riduttori — sostanzialmente formati da ruote dentate e<br />
pignoni di vario numero e dimensioni in funzione del rapporto di riduzione da ottenere<br />
fra macchine e eliche — si è consolidato attorno al concetto della doppia dentatura<br />
elicoidale per eliminare le sollecitazioni assiali generate da un’unica dentatura elicoidale:<br />
ciò ha permesso anche la riduzione di pesi e volumi dei vari componenti, in origine<br />
elevati per compensare in qualche modo le predette sollecitazioni. Componenti<br />
essenziale del riduttore sono anche i giunti di ac<strong>cop</strong>piamento (oleodinamici o a frizione<br />
semplice o multipla), che permettono sia l’ac<strong>cop</strong>piamento vero e proprio con le<br />
macchine motrici sia il progressivo inserimento e disinserimento di esse nella catena<br />
propulsiva, in funzione della variazione della velocità della nave.<br />
Fra le combinazioni citate in precedenza, quella CODOG è la più semplice: tuttavia,<br />
la configurazione tipica per una moderna unità maggiore di superficie richiede la<br />
presenza di due turbine per sviluppare tutta la potenza richiesta e ciò implica a sua<br />
volta voluminose e pesanti condotte di aspirazione e scarico. Viceversa, in una combinazione<br />
CODAG, può bastare anche un sola turbina per sviluppare la medesima<br />
potenza massima, facendone quindi una configurazione meno gravosa della CODOG<br />
in termini d’impatto sul disegno generale dell’unità. Per quanto riguarda il riduttore,<br />
la soluzione CODOG è meno complicata che quella CODAG perché in quest’ultimo<br />
caso l’incremento della velocità va gestito passando dapprima dalla modalità motore<br />
diesel a quella turbina a gas e poi dalla modalità turbina a gas più motore diesel perché<br />
la velocità di rotazione delle due macchine è molto diversa. In generale, la soluzione<br />
CODLAG sembra aggiungere un ulteriore livello di complessità alla catena propulsiva,<br />
ma in termini pratici questa combinazione è meccanicamente meno comples-<br />
Supplemento alla Rivista Marittima<br />
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