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1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...

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IL PROGETTO DELLE UNITÀ NAVALI MAGGIORI<br />

Un importante<br />

caratteristica del progetto<br />

tedesco «MEKO X»,<br />

qui raffigurato, riguarda<br />

il concetto delle due isole,<br />

cioè due zone autonome<br />

ciascuna formata<br />

da una sezione di scafo<br />

e di sovrastrutture<br />

sormontata da un albero<br />

a sezione tron<strong>cop</strong>iramidale<br />

che ospita in maniera<br />

integrata tutti i sensori<br />

di sorveglianza,<br />

tracciamento,<br />

guidamissili<br />

e comunicazioni (B+V).<br />

bile a una fregata, con una lunghezza fuori tutto di circa 109 m, una larghezza massima<br />

di 21 m e un dislocamento a pieno carico di 2.750 t. Il progetto riguarda una carena<br />

tradizionale, con lo scafo in acciaio a elevata resistenza e le sovrastrutture in fibra<br />

di vetro e/o materiali compositi, una scelta questa dettata da due elementi:<br />

— riduzione del peso delle strutture, perché i materiali compositi consentono di ottenere<br />

un risparmio del 50% nel peso, che può essere così dedicato all’aumento del carico<br />

utile;<br />

— un maggior contributo alla riduzione della superficie radar equivalente, favorita<br />

dalla migliore lavorabilità dei compositi rispetto all’acciaio per ottenere le forme<br />

volute, e della segnatura all’infrarosso, grazie alla loro migliore conduttività termica.<br />

Una delle innovazioni del progetto riguarda le forme di scafo della CSL, perché le<br />

sue sezioni orizzontali hanno un profilo simile alla lettera Δ dell’alfabeto greco (1),<br />

mentre le costole sono sagomate a «V», il bulbo prodiero è relativamente lungo e<br />

affusolato e la poppa transom è decisamente inclinata verso l’interno: l’insieme di<br />

queste scelte offre, rispetto a soluzioni di scafo più convenzionali, maggiori superfici<br />

disponibili nella zona poppiera, nonché migliori prestazioni velocistiche.<br />

L’approccio concettuale scelto per il progetto CSL è quello della modularità funzionale,<br />

in modo da consentire il rapido “passaggio” da una missione a un’altra: per raggiungere<br />

questo obiettivo, lo scafo è stato configurato in tre zone (prora, centro e<br />

poppa, con strutture e volumi ben definiti) in ciascuna delle quali è possibile installare<br />

Supplemento alla Rivista Marittima<br />

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