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1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...

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IL PROGETTO DELLE UNITÀ NAVALI MAGGIORI<br />

Costruzione «multipla» di cacciatorpediniere classe «Burke», le prima grandi unità di superficie<br />

in cui si è fatto uso di materiali compositi per elementi importanti della struttura (Bath Iron Works).<br />

radar dei sensori costieri. Di conseguenza, le capacità stealthness dipendevano da<br />

una configurazione dell’insieme scafo-sovrastrutture sufficientemente precisa da<br />

eludere appunto i radar centimetrici: i problemi da risolvere si concentravano sulla<br />

riduzione dell’aspetto radar della piattaforma in condizioni anche severe di mare e<br />

alla fine i requisiti di stealth e sopravvivenza diventarono vincoli progettuali che<br />

hanno imposto, da un lato, la configurazione wave piercing & tumblehome e, dall’altro,<br />

la concentrazione dei sensori e delle sovrastrutture in un unico blocco, il<br />

tutto senza dover esagerare troppo le dimensioni della piattaforma. Un’altra soluzione<br />

innovativa in tal senso ha poi riguardato la disposizione dei lanciatori verticali<br />

lungo le murate, mentre si sono dovuti riservare ampi volumi della zona prodiera<br />

per le due torri da 155 mm e i relativi depositi munizioni, nonché le indispensabili<br />

sistemazioni elicotteristiche nella consueta zona prodiera. Alla fine, il risultato dell’esercizio<br />

progettuale è un’unità lunga 185 m, larga 24 m e con un dislocamento a<br />

p.c. di poco superiore alle 14.000 t.<br />

Supplemento alla Rivista Marittima<br />

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