1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...
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IL PROGETTO DELLE UNITÀ NAVALI MAGGIORI<br />
sioni, più «affollate» dei «Sachsen», mentre la presenza su questi del complesso di<br />
lancio verticale consente un’importante crescita operativa qualora la <strong>Marina</strong> tedesca<br />
decidesse di impiegare sulle nuove unità anche missili destinati al contrasto degli<br />
ordigni balistici.<br />
Ancora Italia: dai «Maestrale» ai «Bergamini»<br />
La principale differenza fra gli otto esemplari di fregate classe «Maestrale» (realizzate<br />
nel periodo compreso fra il 1978 e il 1985) e i dieci esemplari pianificati per la<br />
nuova classe «Bergamini» (attualmente in costruzione e notoriamente definiti come<br />
segmento italiano del programma italo/francese FREMM) riguarda la prevalenza<br />
delle capacità antisommergibile sulle prime e l’esistenza di due varianti — antisommergibili<br />
e multiruolo/attacco contro bersagli terrestri — per le seconde. Il disegno<br />
generale delle due classi vede una netta differenziazione nell’approccio progettuale,<br />
con le «Maestrale» caratterizzate dalle «affollate» linee classiche delle fregate degli<br />
anni Settanta e le «Bergamini» esempio di ricaduta benefica delle esperienze progettuale<br />
in materia di disegno stealth ereditate dalle realizzazioni francesi e dalle più<br />
recenti «Doria/Forbin» (14).<br />
Si conferma anche per le future fregate italiane un incremento dimensionale perché<br />
le «Bergamini» hanno una lunghezza di 140 m e una larghezza di 19,4 m, a fronte di,<br />
rispettivamente, 123 m e 12,9 m per le «Maestrale», facendone di queste ultime unità<br />
più snelle rispetto alle prime. L’incremento del dislocamento a pieno carico sulle<br />
«Bergamini» — da 3.200 t a ben 5.650 t — e la maggior pienezza delle forme le<br />
rende meno veloci delle «Maestrale», con una marcata differenza di ben 5 n (32 contro<br />
27): la ragione di questa diversità va ricercata nella precisa volontà di rinunciare a<br />
prestazioni troppo spinte in cambio di un sistema propulsivo più flessibile e di concentrarsi<br />
sulle doti di protezione dell’unità. Le «Maestrale» sono infatti caratterizzate<br />
da un sistema propulsivo CODOG, con le due turbine a gas che erogano una potenza<br />
massima di 36.800 KW, mentre per le «Bergamini» è stata scelta una configurazione<br />
CODLAG con due motori elettrici e una turbina a gas nella catena propulsiva per le<br />
alte velocità.<br />
Mentre sulle «Maestrale» la configurazione della zona poppiera è quella classica<br />
per le unità destinate alla lotta antisommergibile (ponte di volo e hangar per due elicotteri<br />
e zona sottostante adibita al sonar a profondità variabile), quella delle<br />
«Bergamini» è diversa in relazione alle varianti, che hanno peraltro in comune la<br />
massiccia struttura del torrione per il sensore radar multifunzionale: il recesso per<br />
l’alloggiamento del sonar a profondità variabile presente sulle unità antisommergibili<br />
è sfruttato nella variante multiruolo per l’alloggiamento del gommone a chiglia rigida<br />
per le forze speciali, la cui sistemazione a bordo ha inoltre portato a una differente<br />
articolazione dei locali interni in quella zona. Sempre nella zona poppiera, le sistemazioni<br />
aeronautiche prevedono un hangar sistemato sul lato dritto della sovrastruttura<br />
adiacente e quello sinistro dedicato al munizionamento e alle esigenze tecnico/operative<br />
degli aeromobili imbarcati, mentre sulle «Maestrale» vi è un hangar unico per<br />
Supplemento alla Rivista Marittima<br />
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