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1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...

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12 IL PROGETTO DELLE UNITÀ NAVALI MAGGIORI<br />

le, la tendenza per le unità maggiori di superficie vede una conferma della carena<br />

monoscafo classica, con alcune variazioni di forma dettate da esigenze particolari.<br />

Le industrie cantieristiche e gli Enti tecnici delle principali Marine continuano le<br />

ricerche per nuovi tipi di materiali e sistemi associati per migliorare le prestazioni<br />

strutturali della piattaforma e ridurre tempi di realizzazione e costi del ciclo di servizio<br />

delle unità navali: le tendenze riguardano quindi l’uso di materiali compositi, di<br />

nuove leghe metalliche e vernici soprattutto per ridurre i pesi, facilitare i processi produttivi<br />

e migliorare la resistenza alla corrosione.<br />

Nell’importante settore della propulsione, nuovi motori diesel e turbine a gas caratterizzati<br />

da maggior potenza, peso e volume contenuti e consumi di combustibile<br />

ridotti sono in corso di sviluppo e sperimentazione. I nuovi concetti propulsivi si concentrano<br />

sull’adozione di due assi azionati da diverse combinazioni fra motori diesel<br />

e turbine a gas, mentre in decisa crescita è la tendenza all’impiego di idrogetti orientabili<br />

e, soprattutto, per l’adozione dell’energia elettrica per tutte le utenze di bordo<br />

(compresa la propulsione) secondo il principio della All Electric Ship, AES.<br />

***<br />

Le artiglierie navali stanno timidamente tornando alla ribalta, sebbene il loro numero<br />

e la loro articolazione a bordo sia completamente diversa rispetto a 30 anni fa.<br />

Questo principio si applica agli impianti di piccolo calibro, a quelli pluricanna e ai<br />

calibri maggiori, con i primi e i secondi favoriti per le funzioni di difesa antimissile a<br />

corto raggio e di protezione ravvicinata contro minacce asimmetriche, e con un deciso<br />

incremento della cadenza di tiro, in grado di impiegare munizionamento sempre più<br />

letale (e quindi più efficace) e equipaggiati con sistemi integrati per la s<strong>cop</strong>erta dei<br />

bersagli e la direzione del tiro. In materia di calibri maggiori, vi è un «assestamento»<br />

sul 127 mm, ma alcune Marine stanno valutando o già sperimentando il 155 mm, con<br />

— a fattore comune — gli impianti per la selezione e la movimentazione del munizionamento<br />

e l’impiego di munizionamento guidato e assistito dal GPS e dalla navigazione<br />

inerziale per incrementare la portata massima (fino a circa 200 mg) e la precisione<br />

(più o meno 10 m per bersagli particolari, quali strutture fisse quali depositi<br />

munizioni e combustibili, siti di comando e controllo, stazioni radar e comunicazioni,<br />

infrastrutture strategiche, ecc.), concentramenti di truppe, batterie missilistiche<br />

costiere e all’interno del territorio.<br />

E’ prevedibile che nei prossimi 10-15 anni facciano il loro debutto a bordo sistema<br />

d’arma laser a elevata energia, e già alcuni prototipi con una potenza di alcune centinaia<br />

di kW sono stati sviluppati negli Stati Uniti, Cina e Russia. Le principali applicazioni<br />

di questi sistemi riguardano al momento la difesa antimissile a corto raggio al<br />

posto degli attuali impianti CIWS (Close-In Weapon System), con la specifica funzione<br />

di distruggere sia i componenti elettronici del sensore di guida dell’ordigno avversario<br />

in modo da prevenire l’acquisizione del bersaglio, sia l’ordigno stesso attivandone<br />

la testata. L’evoluzione successiva nell’impiego navale del laser riguarderà invece<br />

la localizzazione di emissioni radar provenienti da sensori di sorveglianza e di direzione<br />

del tiro, la guerra elettronica e l’inganno dei sensori avversari. Nel campo missilistico<br />

e a parte la diffusione di lanciatori verticali in configurazione multipla o sin-<br />

Dicembre 2010

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