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1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...

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36 IL PROGETTO DELLE UNITÀ NAVALI MAGGIORI<br />

Nuovi materiali<br />

Qualunque siano gli elementi che guidano la scelta dei materiali per la costruzione<br />

delle navi da guerra, è necessario verificarne soprattutto costi di acquisizione e<br />

facilità produttiva e manutentiva, e analizzare quindi i costi di gestione lungo il<br />

ciclo di vita dell’unità in modo da evidenziare i benefici legati alla scelta di un<br />

materiale piuttosto che di un altro.<br />

Il materiale predominante per la costruzione delle unità maggiori combattenti<br />

rimane l’acciaio, la cui scelta dipende dal tipo di piattaforma, dal suo profilo operativo<br />

e dall’assenza di vincoli nell’approvvigionamento. Nella maggior parte dei<br />

casi, l’uso di acciai a elevata resistenza alla pressione (circa 355 MPa (12)) è diventato<br />

consuetudine perché esso ha sostanzialmente gli stessi costi del meno pregiato<br />

acciaio dolce e non presenta problemi di saldabilità. Alcune soluzioni — fra le quali<br />

le unità tipo LCS — fanno uso di acciai ancora più resistenti (da 460 a 520 MPa),<br />

normalmente usati per alcune applicazioni particolari quali il ponte di volo e qualche<br />

ponte sottostante perché il loro impiego permette risparmi in peso grazie alla<br />

natura essenzialmente statica dei carichi a cui sono sottoposti; viceversa, in presenza<br />

di carichi dinamici — e quindi di strutture soggette a sollecitazioni cicliche — si<br />

fa ricorso ad acciai amagnetici e austenitici a elevata durezza. L’uso di questi tipi di<br />

acciai dalle caratteristiche estreme presenta problemi di saldabilità che richiedono<br />

tecniche particolari — quali il laser — e quindi più costose, per evitare l’insorgere<br />

di distorsioni nelle giunzioni che possono avere effetti indesiderati sulla superficie<br />

radar equivalente.<br />

L’impiego dell’alluminio merita un’attenzione particolare perché fino agli anni<br />

Ottanta le sue leghe sono state largamente utilizzate per le sovrastrutture delle unità<br />

maggiori, ottenendo un considerevole risparmio di peso e anche tenendo conto delle<br />

esigenze di isolamento per la protezione contro l’incendio. Gli eventi occorsi alle<br />

Falklands hanno imposto una pesante riflessione e negli ultimi anni l’impiego dell’alluminio<br />

è stato sostanzialmente limitato ai mezzi veloci, alle tughe superiori,<br />

agli alberi e ai fumaioli. Oltre ai rischi da incendio, altri svantaggi nell’uso delle<br />

leghe d’alluminio riguardano la criticità nella fabbricazione, la difficoltà nella<br />

manutenzione e riparazione, la ridotta resistenza al blast e la scarsa rigidezza, spesso<br />

necessaria per i basamenti di alcuni apparati del sistema di combattimento.<br />

Nel frattempo, si è consolidata una decisa tendenza all’impiego dei materiali<br />

compositi sotto forma di fibra di vetro o di carbonio e secondo strutture semplici o<br />

multistrato: anche in questo caso, il risparmio di peso è considerevole e l’applicazione<br />

maggiormente diffusa ha riguardato gli scafi delle unità di contromisure mine<br />

e di alcune categorie di naviglio leggero, con altri vantaggi sostanzialmente legati a<br />

una riduzione della segnatura complessiva della piattaforma. Nel caso delle unità<br />

maggiori combattenti, l’applicazione certamente più diffusa riguarda gli alberi integrati,<br />

la cui struttura è formata da materiali compositi trasparenti soltanto alle frequenze<br />

impiegate da sensori e antenne racchiusi al suo interno: un’applicazione<br />

rilevante in tal senso è legata al progetto delle unità statunitensi classe «Zumwalt»,<br />

dove è stata scelta la soluzione di integrare tutti i sensori elettronici all’interno di<br />

Dicembre 2010

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