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1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...

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IL PROGETTO DELLE UNITÀ NAVALI MAGGIORI<br />

Cannoni e missili<br />

Ancora mezzo secolo fa, la potenza di una nave da guerra era prevalentemente<br />

apprezzata come potenza di fuoco esprimibile in funzione delle artiglierie imbarcate,<br />

mentre i sistemi missilistici — dedicati al contrasto della minaccia aerea — facevano<br />

la loro timida comparsa a bordo di incrociatori e cacciatorpediniere di prevalente<br />

matrice statunitense. La tendenza generale è stata una riduzione generalizzata delle<br />

torri d’artiglieria e dei relativi calibri, al punto tale che le moderne unità combattenti<br />

di superficie sono spesso dotate di un’unica torre da 76 e 127 mm (1): si è assistito<br />

contemporaneamente alla progressiva <strong>introduzione</strong> delle rampe — singole, binate o<br />

multiple — e delle attrezzature per sistemi missilistici dedicati non solo alla difesa<br />

antiaerea, ma anche al contrasto antinave, alla lotta antisommergibile, alla difesa di<br />

punto contro minacce missilistiche e all’attacco contro bersagli terrestri. Di conseguenza,<br />

quando si affronta il problema della collocazione di uno o più «sistemi d’arma»<br />

nell’ambito del progetto dell’unità navale la soluzione risiede in una logica di<br />

Supplemento alla Rivista Marittima<br />

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