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1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...

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66 IL PROGETTO DELLE UNITÀ NAVALI MAGGIORI<br />

nuovamente a operazioni belliche.<br />

Il progetto navale militare deve quindi considerare questi aspetti sin dall’inizio,<br />

tenendo conto della complessità intrinseca di una nave da guerra e della coesistenza<br />

delle interazioni fra strutture, sistemi e fattore umano. In termini generali e rimandando<br />

più avanti la trattazione della suscettibilità, la vulnerabilità di un’unità navale può<br />

essere considerevolmente ridotta attraverso l’applicazione, già al momento del progetto,<br />

di alcuni elementi importanti quali l’ottimizzazione del disegno complessivo, il<br />

contenimento dei danni (1), la protezione balistica di sistemi e componenti vitali, il<br />

rinforzo delle strutture dello scafo, la riconfigurazione dinamica dei sistemi di generazione<br />

e distribuzione dell’energia elettrica e dei fluidi refrigeranti e l’impiego di basamenti<br />

antishock.<br />

Per comprendere in maggior dettaglio questi elementi, un approccio ormai consolidato<br />

nel progetto navale militare riguarda il ricorso a simulazioni e campagne di<br />

prova a volte condotte usando vecchie unità navali, necessarie sia per verificare i possibili<br />

effetti derivanti da un colpo a bordo, sia per comprendere quale sia la soluzione<br />

migliore per limitarne gli effetti negativi (2). È opportuno quindi evidenziare l’importanza<br />

del processo di raccolta e valorizzazione delle informazioni derivanti da simulazioni<br />

e campagne di prova, meglio ancora se condotte in un contesto di cooperazione<br />

che consenta la condivisione dei risultati e la definizione di nuovi standard, relativi al<br />

disegno stesso della nave, alla sistemazione di componenti vitali, all’allestimento in<br />

generale, alla ridondanza dei sistemi vitali, alla compartimentazione e al rendere autonomo<br />

ciascuno compartimento in termini di capacità antincendio, protezione NBC,<br />

ventilazione/condizionamento, alimentazione elettrica, ecc..<br />

Molte fra le più moderne unità navali militari sono state progettate e costruite<br />

seguendo questi standard e introducendo quindi cambiamenti significativi nelle procedure<br />

progettuali. Il concetto degli irrobustimenti scatolari — una struttura di rinforzo<br />

a sezione quadrata o rettangolare, che corre per buona parte della lunghezza dello<br />

scafo e in cui sono contenuti cablaggi vitali — è stato adottato sulle unità tedesche<br />

classe «Brandenburg/F-123» e «Sachsen/F-124», su quelle olandesi classe «De Zeven<br />

Provincien» e su quelle norvegesi classe «Nansen» (3): più in particolare, le strutture<br />

scatolari sono tre e sono parallele, disposte all’altezza del ponte di <strong>cop</strong>erta, lungo l’asse<br />

longitudinale e alle due estremità.<br />

Un altro importante aspetto progettuale innovativo riguarda il contenimento dei<br />

danni provocati da un’esplosione (spostamento d’aria e schegge) all’interno di un<br />

compartimento. Le tradizionali porte stagne associate alle paratie erano concepite per<br />

contrastare la pressione statica derivante da un allagamento e non certamente quella<br />

dinamica sviluppata dall’esplosione della testa in guerra di un missile antinave.<br />

L’innovazione in questo settore consiste nello sviluppo di paratie e porte stagne che<br />

possano assorbire l’energia provocata dall’esplosione attraverso la loro deformazione<br />

— effetto «membrana» —, mantenendo integra la resistenza nei punti di collegamento<br />

con i ponti sovrastanti e sottostanti: la nuova struttura, sviluppata in Olanda, è<br />

sostanzialmente una doppia paratia stagna e collegata ai ponti per mezzo di irrobustimenti<br />

trasversali. Le unità della classe «De Zeven Provincien» sono equipaggiate con<br />

queste strutture (con una spaziatura di circa 40 cm) per separare lo scafo nelle varie<br />

Dicembre 2010

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