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1-4 introduzione imago.qxd:cop marzo (d.s.) - Marina Militare ...

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IL PROGETTO DELLE UNITÀ NAVALI MAGGIORI<br />

(4) Letteralmente «attacca la spina e gioca», intesi come sistemi facilmente inseribili in un’architettura<br />

complessa e rapidamente impiegabili.<br />

(5) L’impatto delle strutture del fondo contro la superficie del mare, particolarmente violento in caso di<br />

mare grosso nei settori prodieri.<br />

(6) Il catamarano è un natante dotato di due scafi caratterizzati da un elevato rapporto lunghezza/larghezza<br />

e sui cui elementi di collegamento sono posizionate le sovrastrutture, mentre il trimarano è normalmente<br />

formato da uno scafo centrale convenzionale a cui si aggiungono due scafi laterali di lunghezza<br />

inferiore al primo, consentendo a tutto l’insieme una maggiore superficie utilizzabile. Lo scafo SWATH<br />

(Small Waterplane Area Twin Hull) è simile al catamarano ma i due scafi hanno la forma di un solido di<br />

rivoluzione che assomiglia a una bottiglia di Coca Cola e permettono migliori qualità di tenuta al mare,<br />

mentre sul SES (Surface Effect Ship) i due scafi paralleli sono collegati alle due estremità da due gonne<br />

flessibili che servono a racchiudere il cuscino d’aria che sostenta tutto l’unità e consente di raggiungere<br />

velocità elevate. Sull’aliscafo, lo scafo è dotato di due gambe con alette che lo sollevano e permettono<br />

anche in questo caso velocità elevate.<br />

(7) Da osservare che l’evoluzione tecnologica in campo missilistico ha un impatto di tipo «passivo», cioè<br />

non concentrato tanto sul progetto dell’unità navale che li ospita (sensibilità delle testate) bensì su quello<br />

dei potenziali bersagli (misure di protezione attiva e passiva).<br />

(8) Sperimentazioni di decollo e appontaggio di velivoli ad ala fissa di ridotte dimensioni sono comunque<br />

in corso presso alcune Marine. Il requisito generale riguarda un raggio d’azione massimo di circa 600 mg<br />

o un periodo di stazionamento sull’area d’interesse di 12 ore e a 200 mg dalla piattaforma vettrice.<br />

(9) Cooperative Engagement Capability, dove i sensori di s<strong>cop</strong>erta e ingaggio dei sistemi d’arma sono<br />

distribuiti fra varie unità navali in un insieme complesso ma integrato.<br />

Supplemento alla Rivista Marittima<br />

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