ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library
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102 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO<br />
sto 410 d. C. davanti a Roma, quindi entrato a tradimento per la porta Salara, avea<br />
ordinato il sacco.<br />
Non dirò quanto è pur troppo noto a tutti ; e come per una spaventosa corru<br />
zione, grande al pari della sua gloria, fosse ridotto all' agonia P impero romano. Mai<br />
più forse il sole non vedrà simile volo di potenza e simile orrenda caduta, valor pari<br />
e pari mostruosità di peccati ; perchè è diffìcile si veda P urto formidabile di elementi<br />
più fieri, contrapposto a così vile abbandono di non mai più vista noncuranza.<br />
È perciò che pareva fino allora un sogno la caduta di tale potenza. Conia turpe<br />
accidia, mascherata a fiducia, solita in simili casi dicevano — Eh ! Roma passò ben<br />
altro — istessamente un settant' anni fa a Venezia negli ultimi carnovali, in cui si<br />
ballava in luogo d'armarsi, in cui si diceva — Eh ! la repubblica ha vinta la lega<br />
di Cambrai! — Così nel vile Onorio, imperatore in orecchini* .stupido guardiano di<br />
polli, al caso anche feroce, si trova un riscontrò negl'imbelli e prepotenti perruc-<br />
coni veneziani dello scorso secolo. Stessa cecità, stessa demenza !<br />
Né i barbari, apprestandosi a dar gli ultimi colpi del tremendo duello già da se<br />
coli, sotto diversi nomi combattuto, parevano meno stupiti, e sto per dire sgomenti<br />
della propria fortuna, di quello che i Romani della audacia nemica. I Goti anzi, mo<br />
stravano in qualche momento una certa titubanza, un non credere a sé stessi... tanto<br />
riusciva cosa straordinaria il soggiogare quella Roma del cui nome era stato pieno<br />
il mondo ; tanto pareva una gran cosa, che perfino i carnefici il sentivano al so-<br />
lennissimo punto.<br />
Alarico avea trovato un modo nuovo per conquistarla, almeno adesso appari<br />
rebbe stranissimo, giacché ogni guerra si fa nella pietosa intenzione di liberare. Leg<br />
gete la più parte dei proclami da Napoleone I in giù e troverete che fu una conti<br />
nua liberazione : anco Flaminio in antico, debellando i Greci, li liberava e non vi<br />
dico se lo accolsero con gran feste; così la più parte delle invasioni germaniche fu<br />
per liberarci. Ma Alarico tutt'altro.<br />
Dianzi costui s'era provato a fare anche da Romano, tentando di sedurre, e di<br />
pacificare. Avea vestita la toga, avea creato lui un imperatore in un tale Attalo,<br />
imbecille, ma non tanto come occorresse ; quindi destituito d'impiego. Poi all' ul<br />
timo, caduta quella baracca improvvisata, eccoti il barbaro tornar barbaro per<br />
davvero, gettar lunge clamide, trabea patrizia e che so io eli segnali della nobiltà<br />
latina ; eccolo rivestire le pelli e P armi del selvaggio, arnese in cui gli tornò più<br />
comodo farla in tutto e per tutto, come accennammo poc' anzi, da conquistatore.<br />
Parlar chiaro, dir le cose alla spiattellata e senza cerimonie. Non basta, anco nel<br />
mestiere di ladrone ci avea una specie di furberia, e superbo quant' altri mai di dar<br />
P ultimo colpo di pugnale nel seno della imperatrice moribonda, atteggiarsi a un che<br />
di teatrale ; si dava per uomo fatato, chiamato da Dio a punire col ferro, col fuoco<br />
i peccati della dissoluta, a risanguare i sudditi fiacchi. Attila seppe imitarlo dappoi,<br />
e rincarar la dose di molto : ma il primo ad insegnargli fu Alarico. Immaginatevi<br />
che un monaco gli si presenta per arrestarlo in cammino, ei risponde — non è in<br />
poter mio fermarmi. Dio mi spinge : qualche cosa è in me che mi caccia avanti. —<br />
Agli ambasciatori, iti a lui per sollecitarlo a levare P assedio, e che, per atterirlo,<br />
gii annunziano che avrà a combattere una moltitudine tre volte più grande della