ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library
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10 I PITOCCHI<br />
III.<br />
Trasportiamoci nella casa da dove vedemmo uscire la signora Marietta : in mez<br />
zo d'una brutta camera, un paio di cavalietti e suvvi un pagliericcio, immenso ma<br />
pesto, fradicio. Copre il pagliericcio un cencio, e vorrebb' essere un lenzuolo ; un<br />
altro straccetto di roba a fiori vorrebbe essere la coperta. Un cuscino ... ah ! come<br />
vi si adagia dolorosamente un fanciullo in sui sett' anni ! pallido, gonfìo, cogli occhi<br />
semi aperti ; respira infinite volte al minuto ; ha il capo abbandonato da una parte :<br />
le manine fuori del lenzuolo, strette come se vi tenesse qualche oggetto caro. E quie<br />
to, ma d' una quiete che mostra come un angelo assai mesto il vada coprendo colle<br />
sue ali : P angelo della morte.<br />
A destra, nella stretta del letto, seduto sopra una pancaccia zoppa, e' è il padre<br />
di quel bambino, il calzolaio : regge con una mano un bastone, dall'un capo del quale<br />
pendono molti ricci di carta : una moscaiuola, come da noi chiamano quelP arnese da<br />
cacciare le mosche, e in questo caso per soprappiù le zanzare. Attrattivi dal caldo s<strong>of</strong><br />
focante della camera, si affollano sulla faccina moribonda del povero fanciullo, e lo<br />
infestano coi loro morsi acuti, quei fastidiosissimi insetti, e ne bevono il sangue !<br />
ahimè, non soli ! non soli ! . . ,<br />
A pie del letto fissava il suo occhio mezzo spento, ma inquieto, della fredda in<br />
quietudine d 5 un vecchio ottuagenario, un uomo curvo e cadente : il nonno. Dall' altra<br />
stradetta del letto una donna, con un cerino acceso in una mano, e nell' altra una me<br />
dicina, stava sospesa sul bimbo e cercava di svegliarlo, d'indurlo a prenderla ; ma<br />
non ci riusciva. Intanto eh' erano là, al modo eh' io narro, entrò la signora Marietta,<br />
secondo che per rispetto ad una sporta, detta cappello, usavano chiamarla.<br />
La qual signora Marietta si fermò in mezzo la camera e, congiunte le mani,<br />
stette in atto di maraviglia a guardare gli astanti che, immaginando la facesse que<br />
sti atti di stupor doloroso pel fanciullo, non le diedero retta ; poco le credevano, poco<br />
le badavano : solo il vecchio le disse :<br />
— Almeno volesse prendere qualche cosa . . . ammetta di Dio ! tre giorni che<br />
per la sua gola non passa altro che acqua ... si potesse dargli... qualunque cosa , . .<br />
magari un gocciolin di vino !<br />
Il pensiero, del vecchio andava certo rugumando sulla paura della debolezza, dac<br />
ché pel popolo ogni male dipende da una gran debolezza . . . non sanno che la natura<br />
si rifa da sua posta appunto coli' insonnia e colla fame ; e non vedono gli animali<br />
guarirsi astenendosi, per loro proprio istinto, dal cibo. Ma compatiamo ai poveri ; non<br />
sognano che una disgrazia, non passa loro davanti agli occhi che uno spettro : la<br />
fame. 0 la patirono, o temono d' avere a patirla ... la fame ! ... e tanta carità, e<br />
tanti ignavi ! Forse non osservava bene quel signore ? educarli e fare che mutuamente<br />
s' aiutino.<br />
La signora Marietta non rispose, ma alzando di nuovo le mani, mosse la testa<br />
come per dire : e' è dell' altro.<br />
— Cosa e' è ? — chiese la donna dal cerino, sorella del capocasa, chiamata Margherita<br />
: era vedova, donna furbetta e bonaccia, arrogantella e servizievole : un po' di