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ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library

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I PITOCCHI 5<br />

Ma non la intende ? tutta stamattina che predico ... lo stesso che dire al<br />

muro ... è inutile ... la mi ha fradicio con tanta insistenza, — e volea proseguire,<br />

ma un signore passò in quella, Babbalacche, dato 1' a ire alle sue gambe, e trasci­<br />

nando due ciabatte tanto logore da somigliare alle zampe di un' anitra, corse via.<br />

— Signore . . . signore ... l'elemosina . . . carità ... un povero orfano . . .<br />

— Tante case di beneficenza, tanti istituti, e s' ha da inciampare in codeste<br />

miserie — esclamò il passante, — um ! che bel cosino — proseguì fermandosi ad os­<br />

servarlo — P hanno col popolo, colla carità, ci rompono P orecchie con questo eterno<br />

provvedere al popolo . . . diventa una seccaggine perfìn la carità ; e poi non basta.<br />

— Beneficenza — gli rispose uno che andava con lui, s<strong>of</strong>fermatosi anch' egli in<br />

quel momento — ce ne ha di troppa ! a furia d' ajuti gli avezzano poltroni : quando<br />

mai P uomo faticò per procacciarsi un pane, che gli casca in grembo da sua po­<br />

sta ? . . . migliaja e migliaja d'iscritti alla pubblica beneficenza ... ne guadagna il<br />

parassito, beato di questa manna, che non gli costa.<br />

— Lo so bene davvero ! — disse un facchino — transitando curvo sotto un<br />

gran peso.<br />

— E io ? scappò fuori una donna magra, patita : —• e io che stiro dalla mat­<br />

tina alla sera .... quando vo a letto piangerei invece di prender sonno ... ah ! non<br />

vedo P ora di morire, almeno allora mi coricheranno . . . o che ? . . . possibile eh' io<br />

non giunga a distancarmi, nemmanco dopo morta ? . . . . che gusto, rimaner cori­<br />

cati tanto tempo, per chi dovette reggersi in pie tutta la vita ! povere ossa mie !<br />

— Chi troppo, chi niente ! — sentenziò voltandosi uno dei due passanti, già<br />

ravviati, e a lui il compagno :<br />

— Si distribuirà meglio — rispose P altro, — quando in luogo di chiacchiere,<br />

educheranno il popolo, e istituiranno società di mutuo soccorso. È là che si dee giun­<br />

gere . . . all' associazione ! — i due si dileguarono.<br />

— M'empie per benino la saccoccia quest' elemosina ! — esclamò Babbalacche.<br />

— Ascolta ! — disse in tuon sommesso la persona, con cui aprimmo questa sce­<br />

na, ma sul più bello passarono due donne, alla vista delle quali ella si tacque. Due<br />

donne ; corpi colossali, sottane corte : pianelle ; la discriminatura per isbieco : guardo<br />

cinico, bocca beffarda. Adocchiata la persecutrice di Babbalacche, mentre compera­<br />

vano alcune frutte:<br />

— Ohe ! Brigida ... sei venuta fuori di collegio ! — esclamarono una ad una,<br />

sghignazzando.<br />

— La fu in villeggiatura — fischiò Babbalacche — ogni anno la ci va : le date<br />

torto? oh che? farei lo stesso : il mondo è di chi lo piglia ... ma invece gua', io,<br />

povero gramo a sentirmi cantare il va con Dio ... e poi perchè non busco per istra­<br />

da, busco alla sera da mia madre ... ma per davvero . . .<br />

— Sì . . . non udiste ? — esclamò il fruttivendolo — pretende quest' altro che<br />

della carità ce ne sia troppa.<br />

— Sgranfignare un tovagliolo — disse una delle due donne, empiendosi la boc­<br />

ca di rapa alessa — e poi andarsene all' hotel, come lo chiamava nostra comare dei<br />

salti.<br />

— Tutto meglio che questo cane di mestiere ... — rispose Babbalacche.

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