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ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library

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LA CAMERA DEGLI ORRORI 147<br />

Però Febea, prima di dir nulla al padre chiamò in disparte Lorenzo, e sommessa<br />

gii doni anelò :<br />

— Siete sempre dello stesso pensiero ?<br />

— Io ? . . s'intende ... eri voi a non darmi retta.<br />

— Bene, posto che siete sempre quello, io vi dirò, che se mi volete, son con­<br />

tenta di sposarvi.<br />

— Tanto meglio ! — disse P uomo — niente stupito deila partecipazione e del<br />

modo.<br />

— Ma — cominciò allora Febea.<br />

— Ma — capisco bene. Il babbo verrà con noi, sarà in casa mia, come con un<br />

suo figlio. — Ed ella :<br />

— Non basta.<br />

— Voglio da voi una promessa, un giuramento solenne, terribile, se lo faceste<br />

sulla tomba della vostra stessa madre, sull' altare eli Dio . . .<br />

L'uomo ascoltava nella sua attitudine di flemma; flemma tutta vita e potenza.<br />

— Giurate che se mai vi elessi motivo di malcontento, se mi conducessi .... non<br />

da donna d'onore . . . giurate che mi darete la morte, che mi getterete in acqua come<br />

si fa d'un cane rabbioso . . . Giurate, Lorenzo . . .<br />

Lorenzo accennava non intendere, esitare.<br />

Febea riprese, e pareva gii facesse una confidenza gelosa.<br />

— Se ci fosse chi mi vuol trarre al male, chi mi tenta . . .

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