ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library
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38 ANZÙ<br />
che i soldi me li guadagno alla filanda ma non son buona né di parlare e dir la<br />
mia, né di contenermi : corro a nascondermi nella stalla a piangere . . .<br />
— Babbaccia che siete ! . . . chi se ne piglia more ! . . . all' erta, Betta, volete<br />
darci gusto a quella zoppa ? . . . crepi lei piuttosto ; e se non ci reggete, perchè<br />
non andate a servire ?<br />
— Non ci ho quella gran salute : per sana son sana, ma mi restarono i nervi<br />
<strong>of</strong>fesi da quella passione — qui la Checca fece un moto imperioso, pronto come uno<br />
che vuol emettere una sentenza, di cui è sicuro : certo voleva proporle il rimedio in<br />
fallibile, a cui ella dovea la prodigiosa sua guarigione ; ma la Betta le accennò con<br />
un moto triste del capo, che la lasciasse continuare a sfogarsi, e la Checca si con<br />
tenne. — Ah ! non potei ancora rifarmi della gran passione eh' io ebbi alla morte<br />
del mio uomo ; quello era un angelo ... se sapesse, come la sua Betta è maltrat<br />
tata ... — e qui la Betta pianse un pochettino.<br />
— Non ci trovereste il vostro conto di andare in qualche casa ? . . . — comin<br />
ciava di nuovo la Checca ... — non da affacchinarci. . . Dio liberi... — la Betta fa-<br />
cea di no col capo... — e...e... ma allora. . . proseguiva tutta infatuata la Chec<br />
ca .. . — o che ? piuttosto — riprese con una grande vivacità — e se vi capitasse<br />
un buon partito ? . . . perchè alla fine, po' poi siete ancora gagliarda, e mali rabbiosi<br />
non ce li avete, Bettina . . . pel male di nervi. . . santa pazienza ! non sapessi io che<br />
roba è.. . ma state a vedere che mi lascio sopraffare da quei buscantoni di nervi ! ...<br />
aspetta ! ... un bicchierino di quello puro — e qui la ghermiva pel bracccio, e aguz<br />
zava le labbra — guai mescolanze ... e niente niente che vi diano fastidio . . . giù<br />
Betta e coraggio ! — La Betta non rispose. — Non mi credete ? . . . anch' io ero in<br />
credula come voi. . . ma scommetto che ci mescolate P acqua nel vino ... e povera<br />
voi. .. acqua nessuno ne beve più di me ... ci vo' pazza io per P acqua, ma non mai<br />
unita al vino : si guastano tutti e due . . .<br />
— Bisogna eh' io me ne vada — la interruppe la Betta — se no, se resto fuori<br />
un po' più, subitamente s'insospettiscono ...<br />
— Oh ! le brutte carogne ...<br />
— Sì, mi dicono che in casa sto con tanto di grugno, mi danno della susornio-<br />
na, e pretendono che colla gente fuori divento un' altra : è col fatto che mi piace il<br />
tacere, e in casa tanto più, che per tutto quello che dico io nascono poi dei disgusti...<br />
ah ! quando si comincia a prendersi in mala parte . . .<br />
— Betta — esclamò all' improvviso la Checca ma davvero che vorrei trovarvi<br />
un marito . . .<br />
— Chi ha da prendermi me, povera grama... io coi giovani non ci discorro...<br />
appena se san eh' io sono al mondo. . . vivo in quest' eremo, in questo tugurio . . .<br />
qui a beccarmi colle cognate ... e se qualcheduno mi andasse a versi. . . quando<br />
non se ne avvede proprio lui. . . certo . . . m'intendo . . . sprovvista di tutto non mi<br />
troverebbe ... — e fissava la Checca in così dire, e restava sospesa.<br />
— Sentite !... basta che mi ajutiate davvero ... eh ! e' intendiamo. — La Betta<br />
scosse la testa in aria di dubbio.<br />
— Ah ! ... vi par diffìcile,. . eh ! al tiro che mi fece stamane . . . capisco che<br />
dev' essere un mulo ostinato . . . perchè... oh !.. . esclamò la Checca giungendo le