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ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library

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DAL MARE ALLE ALPI 173<br />

di pietra di quel torrente, sullo scabroso letto del quale si cammina per giungere alla<br />

bella grotta.<br />

Già senza P ajuto di uomini e di assi, che si trasportano da un sasso all' altro,<br />

per passarci sopra, dove P acqua non avrebbe permesso di transitarvi, proceder non si<br />

poteva. Operazione ardua però e faticante. I sassi alti o acuminati o scabri, bagnati<br />

per P acqua che vi spruzza su i suoi zampilli, le assi tolte, Dio sa da che impalcature,<br />

conservavano tuttavia i chiodi sporgenti, i quali le nostre povere guide si conficcavano,<br />

senza accorgersi, nelle mani, quindi tutte sanguinolenti. Anche noi, mal pratici<br />

a quella sorte di cammino disastroso, in una via cavata nella roccia, che ti opprime<br />

co'suoi sassoni fuor di squadra e d'onde, quando l'aere tetro lo concede, vedi un<br />

lembo di cielo a zig-zag come la strada : al pericolo d'inciampare e farsi per lo meno<br />

del male, non dirò d'annegarsi, provammo una certa stanchezza. Il giorno nebbioso (là<br />

dev'esserlo sempre), dechinava ora rapidissimo: bisognò mettervi più d'un'ora per<br />

fare un cinquanta passi: tanto era grande l'affaccendamento dei nostri uomini a<br />

prender tavole da una parte all' altra e stabilirle in modo che ci reggessero nel passaggio.<br />

Ogni volta tenevano un consiglio, se o no occorresse quel trasporto. Noi<br />

intanto, chi sopra un sasso, chi aggrappato sotto una roccia, s'aspettava ascoltando<br />

con istupore ed uggia i dialoghi in dialetto semi-barbaro di quegli strani pontonieri,<br />

in camiciotto di canape, affibbiato da una cinta di cuojo, ignudi braccia e gambe,<br />

nell' acqua fino alla coscia, villosi, barbuti e con voci che, a udirli in quello sfondo<br />

senza eco, parevano gutturali e rauche .. . chi direbbe che appartengono alla famiglia<br />

« dove il sì suona ? » Noi quindi appoggiati alle braccia robuste delle guide si tirava<br />

innanzi di masso in masso, di ponte in ponte, aiutandosi colle mani, usando attenzione<br />

a non porre piede nell' acqua, o su qualche rospaccio che ci guardava con grandi<br />

occhi attoniti; già qualche sdrucciolata in acqua convenne darla, ma per consiglio<br />

d'una cortese quanto distinta signora, avevamo portato calzature più del bisogno.<br />

Fatto sta che non se ne poteva più. Ad ogni svolta dicevamo: — Oh ! che, c'è tanto<br />

ancora ? .... — È finito, la non dubiti, ci si arriva — e così fu chiesto e risposto più<br />

d'una volta. A un punto esclamai: — Non si trova più codesta grotta!... io non<br />

vengo più avanti — ma allora un decisivo, energico — ci siamo davvero ! che ? vuole<br />

tornar indietro ora ?... aver camminato per nulla ? .. . — ed io ripresi P ardua via,<br />

pensando che chi avesse quella bizzarra idea di far la volontà propria, non ha a moversi<br />

di casa. Finalmente, sopra un ponticello aereo, mal sicuro,, largo appena una<br />

spanna, tenendosi ad una cordicina, o altro appoggiatojo di tal genere e solidità entrammo<br />

in una grotta su per giù circolare, col pavimento sott'acqua, nella quale<br />

riflettevansi, con ogni tinta più buja di lividi, bistri e terre scure, i macigni<br />

scabrosi e tetri delle pareti. Neil' alto della grotta, tutta chiusa a s<strong>of</strong>fitto concavo,<br />

c'è un pertugio quasi tondo, dal quale si vede un pr<strong>of</strong>ilo di roccia, un po' di cielo,<br />

qualche sterpo, che rompono bene quel cupo sfondo. Ma ciò che vale più d' ogni cosa<br />

in bellezza, è P acqua, la quale, giù da quel foro, cade a perpendicolo nella grotta. Ci<br />

cade dolcemente snella, descrivendo leggera, curva in due fili bianchi, perdentisi al<br />

fine, quasi in minuta piova, con sommesso rumorio : lievi, candidi flessuosi, come code<br />

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