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ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library

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58 ANZÙ<br />

— Cos' avete, Checca ? . .. — e la bimba le si avvicinava — andiamo a spasso<br />

? andiamo incontro alla mamma ?<br />

— Ah ! sì ! ... ho altro in fantasia ... lasciami quieta ... — La bimba si ristava,<br />

tutta sgomenta, in faccia alla donna, fìsandola con que' suoi occhioni, che, attraverso<br />

le ciocche di capelli, tagliati a corona torno la fronte, splendevano come zaffiri,<br />

e tenendo la manina alle guancie, sudice di polenta, ma tanto fresche, da parere che<br />

ci avessero stropicciato su un pomo granato.<br />

Intanto venne a passare un contadino conoscente della Checca, e che abitava<br />

dalle parti dei Maresc ; guidava un somaro carico di sacchi.<br />

— Oh ! cosa ci avete, Checca, a piangere a quel modo ? ... eh ! cosa significa<br />

trovarsi in mezzo all' abbondanza . .. vo', che siete una signora, che mai può accadervi<br />

? . . . foste come noi, meschini, che si muor di fame ... — e la Checca :<br />

— Tacete ! . . . fatemi la grazia ... ah ! bisogna eh' io mi ci risolva ! ...<br />

— Sì ! se li avessi io i vostri soldi ! .. . Arri là .. . buondì, Checca. — Il contadino<br />

tirò dritto verso casa sua ; la Cea, senza aprir bocca, gli andò appresso : voltandosi,<br />

a suo malgrado, la Checca vide quei piedini stampare le loro orme nel fango,<br />

e a passi rapidi dileguarsi: ella provò un intenerimento, un dolore d'averla<br />

cacciata, un certo che d'indistinto, ma che accresceva i suoi affanni, in luogo<br />

di calmarli : laonde, più disperata che mai, scrosciando in un pianto dirotto, ella<br />

stava per ritirarsi a casa, quando sopraggiunse la Betta, quella vedova di casa Maresc<br />

; si vede che la sapeva alcun che dei pianti della Checca, e ben lo si può supporre<br />

per bocca del contadino e della Cea.<br />

Questa Betta era una donnetta, già ve lo dissi, o signori, molto astuta: immaginatevi<br />

un poco qual cosa ella architettò, mise in prospetto davanti alla fantasia<br />

della Checca e le fece accettare.<br />

Intanto se la prese pel braccio, e con bella maniera, accordandole ascolto, consentendo<br />

in ogni suo sfogo di passione, le strappò il gran segreto. La Checca non<br />

valeva molto nel mascherare i suoi pensieri.<br />

— Sì ... bene ! ... ho inteso ! — disse la Betta .. . veramente voi, Checca, potreste<br />

pretendere .... — e la Checca sfacendosi in lagrime :<br />

— Sì ! ma se per le mie pretensioni nascono dei torbidi ? ... io ?.. . sapete . ..<br />

pajo un demonio, ma le cose mal fatte le non mi piacciono, anzi vi giuro che, piuttosto<br />

che, per causa mia, vada a monte un matrimonio di dovere ... oh ?... volete<br />

eh' io ve lo dica ? . . . torno a servire . . . per rifarmi di ciò che perdo, sì torno a<br />

servire, affé mia ...<br />

— Sentite ? ... e Toni ... e lui, cosa ne pensa mo ? — chiese, sorridendo furtiva,<br />

la Betta.<br />

— Oh ! gliene duole, ma tace ... — e P altra insistendo attenta e ritenuta<br />

...<br />

— Contento di sposarsi lo era ? non e' è dubbio ! ... e se ... se trovasse chi gii<br />

porta quel tanto ...<br />

— Che ? ...<br />

— Dico io ... se credete . . . che ... che ... al caso ... la sposasse ... quel tanto,<br />

che deste alla figlioccia, Checca.

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