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ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library

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44 ANZÙ<br />

re di dossi, che da quel lato chiudeva la scena : era a mezzogiorno, lateralmente alla<br />

strada per cui si transitava alla gola, già prima descritta.<br />

SulP erta adunque, seduti in giro come se stessero a parlamento, ci aveano sei<br />

o sette bimbi : poveri montagnoli, belli la più parte, appena coperti da quattro<br />

stracci.<br />

— Cosa fate qui monelli ? . . . cosa significa questo chiasso ? — domandò la<br />

Checca dando un' occhiata alla strada, e dicendo a sé stessa — eh' ei passi pure il<br />

signor Nannetto, eh' io di qua o lo vedo, o lo sento — e poi di novo, ad alta voce —<br />

dunque che ci avete a gridar tanto ? — I bimbi non risposero, se non intendendo le<br />

braccia verso un tal sito, a cui si volgeva la loro attenzione, e poi continuarono ad<br />

esclamare :<br />

— Ih ! ih! . . . guarda !. . . guarda ! ... oh ! che arditona ! . . . che svergognata<br />

! ... ih !.. . svergognata ! — La Checca, voltasi, vide molti passi più in là, e fra<br />

un gruppo di contadini o di boari, una figura, che risaltava in mezzo ad essi pe' suoi<br />

strani contorcimenti ed i salti e gli atti, a cui la sua persona si piegava con gran<br />

destrezza.<br />

— Chi è costei ? — domandò la Checca, piena di meraviglia. E uno dei piccoli<br />

montanari :<br />

— La è una tosa di mal fare — la Checca non potè trattenere un moto di stupore<br />

e di ilarità : le pareva impossibile, ma P altro :<br />

— Sì ! di mal fare : la ha degli estri matti, e non la vuole obbedire a nessuno :<br />

eli' è beli' e buona di rubare le chiavi della porta di casa a sua madre, di uscire la<br />

notte, andarsene oltre, da lungi per le osterie a far atti, a gavazzare, a ballare con<br />

altri ragazzi.<br />

— Veh ! . . . veh ! . . . — disse la Checca — di qual razza è ella mai ? ... è ella<br />

povera ?<br />

— È guardiana di manzi ; sua madre è una montanara di queste parti... e<br />

sempre convien eh' ella pianga, per causa di quella malandrina di sua figlia Tuna.<br />

— Veh ! Veh ! — esclamò la Checca giungendo le mani — anco qui la malizia<br />

; chi gliela insegna ? . . . ma voi altri chi siete ? . . . —<br />

— Siamo poveretti — rispose una bambina — alle due ore dopo mezzo giorno<br />

ce ne andiamo in città, a domandarvi P elemosina ogni dì : ma noi siamo buoni, e non<br />

facciamo punto piangere i nostri, perchè ci ricordiamo cos' è il timor di Dio.<br />

Intanto la compagnia s' avanza : vista la Checca in bella parata, torreggiante<br />

fra i piccoli mendichi, il)oari accorrevano tutti, mossi da curiosità, a capo d' essi la<br />

Tuna. Veniva ella leggera e capricciosa, saltellante come un fuoco di meteora, quantunque<br />

nel suo andare si scorgesse qualche cosa di lento e sto per dire di pensato :<br />

non correva a guisa di puledro focoso, ben piuttosto avea P aria di chi va così, perchè<br />

vuole : pazza, pur sentiva di guidare ella tutti gii altri mandriani : i quali,<br />

o armati di bastone, o di canne bucherate, specie di pifferi silvestri, la seguivano,<br />

facendole ala : più in fondo le armente, movevano anch' esse belle, superbe di corna<br />

magnifiche, imponenti nelle loro solide corporature : di tanto in tanto si fermavano<br />

a mangiar P erba del prato o, messe in galloria dal buon umore delle lor<br />

guardie, dalla serenità del giorno, davano di cozzo P una contro all' altra, sbassando

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