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ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library

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ANZÙ 47<br />

— Uh ! — cominciò la Checca — ma Giggio facendosi largo :<br />

— Non li conosco !... ma li conoscerò ... li vo' conoscere, sta quieta ! — proruppe<br />

con una vivacità mezzo passionata, mezzo selvaggia.<br />

— Tu li vuo' conoscere, figlio mio ? — disse la Checca — ma come ? . . .<br />

— Come ? — replicò il fanciullo, fissando i suoi begli occhi neri, i suoi occhio­<br />

ni d' amore, così grandi ed espressivi, in faccia alla Checca — eh ! son sicuro di<br />

trovarli, son sicuro ! ... — continuò — brutta sorte ! tutti conoscono i suoi, e io<br />

a sentirmi a dire — quello là è figliolo di nessuno . . . laonde saprò ben io girare<br />

fin che li trovo ; giusto uno dei bussolotti m'insegnò che gli occhi, a ficcarli den­<br />

tro negli occhi d' un altro, si sa cosa pensa, e tutto ! Per dia ! quando ci pianto io<br />

quest' occhio qui. . . stimo bravo io mio padre e mia madre a non sentire il moto<br />

del sangue : a questi occhi di demonio e' non ci tengon saldo, no davvero<br />

— E quando li avrai trovati ? — chiese la Checca, che non sapeva rendersi<br />

conto di ciò che provava, al cospetto di quel fanciullo.<br />

— Quando li avrò trovati ? — disse il putto — allora ? . . . alla mia signora<br />

madre non ci farò nulla ; ma quanto a mio padre, P accoppo ! — e poi con un gesto<br />

risoluto, e brandendo un bel bastone —. sì, affé mia ... ci sto preparando la forca ! —<br />

un grido d' orrore lo interruppe : poi nessuno fiatò : solo s'intese un movimento ad<br />

una siepe vicina ; s'intese però, senza che vi si ponesse attenzione. Fin dal suo pri­<br />

mo vederlo, quel fanciullo s' era mostrato un ragazzo straordinario, per la venustà<br />

delle forme, per le chiome, per gii occhi fiammeggianti, per le mosse, per tutto<br />

quello che in mezzo ai cenci, da cui andava coperto, il facea un vero san Gio­<br />

vannino ; ma a quel momento poi, con quell' atto, col fuoco che pareva emanare<br />

dalla sua persona, colle parole che suonavano sulle sue labbra infantili; in tal<br />

momento quel figlio, che promettea P assassinio ad un padre ignoto, dovea anche a<br />

quell' anime ingenue apparire cosa tremenda !<br />

— Parlatemi della semplicità delle genti di campagna, e di montagnoli ! — escla­<br />

mò la Checca : ne sono stufa : e sì dassenno : n' ho quarantacinque sulla schiena,<br />

non ho mai più udito questo tanto . . . andiamo, Cea ! — sì detto in gran furia partì.<br />

Giunta all' osteria sedette ; sempre di faccia alla strada, per non perdere di vista<br />

Nannetto .... che ingrossatorio a discorsi da tenergli ! .... che ingrossatorio : la<br />

Checca, col mento appoggiato nella palma d' una mano e il gomito sulla tavola, pre­<br />

parava un più eloquente sermone, guardando, senza pòrci mente, a due stampe colo­<br />

rate, di quelle del Remondini da Bassano : rappresentavano P una II figlimi prodigo,<br />

che fa il bello con certe signore, in guardinfante : P altra la regina Saba, a' pie' di<br />

Salomone con tanto di parrucca alla Luigi XIV : e niente <strong>of</strong>fesa da questi anacro­<br />

nismi parea, dalle mosse eroiche di quei personaggi, prender vigore ne' suoi virili<br />

propositi. Ma poco dopo la si volse all' ostessa, tanto per isfogarsi un tantino, e,<br />

dimenticando eh' era un segreto, si lasciò sfuggire queste parole :<br />

— Quanto tarda ! . . .<br />

— Chi ? — domandò P ostessa, piena di meraviglia.<br />

— Chi ?.. .<br />

— Aspettate Nannetto ? . . .<br />

— So ben io che P aspetto . . .

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