124 LA CAMERA DEGLI ORRORI — Vado ad incontrare Febea — annunziò, movendo per uscire, mentre P occhio dell'infermo, a cui Giovanni tentava dare un po'di ristoro con goccie di brodo, la seguiva, improvvisamente ravvivato. Giunta nel pianerottolo della lunga scala a dieci branche, gettò senza nemmanco pensarsi gli occhi fuor del balcone, e vide Febea, la quale si congedava dai giovani che P aveano seguita, e non finiva dalle strette di mano, dalle smorfie, dai chiacchiericci. — Siete pur qua . . . vostro padre ci fa dannare . . . dove girate ? . . . venite una volta ! . . Ei pare all' agonia ! — esclamò P aja dal balcone. — Oh . . . gridò Febea, con un' ira che le scoppiava dagli occhi, dalla voce, ma che ella conteneva il più che potesse, per non parere ordinaria e di cattivo genere agli eleganti, che certo ne Pavrebbero schernita. — Vengo, vengo ! cosa sarà ? fareste perder la pazienza ai santi, non che a me che non ho pretese d' esser santa — e in così dire si cominciava a levare un guanto e cercava nascondere sotto gesti gra ziosi, il furore interno. I giovinotti le risposero una scipita facezia, che volea essere una galanteria, poi guardandola beffardi, girarono il canto ed entrarono da un pr<strong>of</strong>umiere. Febea in vece entrò nel portone della casa dove abitava.
LA CAMERA DEGLI ORRORI 125 IL La società, dal momento che, riversata la base sopra cui prima s'appoggiava, ne cerca un' altra, per assestarvisi solidamente, è in una specie di transizione, eh' io vorrei chiamare, se non malattia, convalescenza. Non è più quella del secolo scorso, non sa ancora cosa sia in questo ; ha rifiu tato il principio d' autorità quasi vieto avanzo del sistema feudale, e non ha sosti tuito un altro principio che le serva di centro, di perno fisso, per lo che tutto si rias sume in queste due parole — o il pudore o il castigo. — Da ciò, nella massima parte delle famiglie un esquilibrio fra il vecchio sistema e il nuovo, ossia quello che, non ancora formato, si stabilirà nel futuro ; da ciò lo scemare, P oscillazione dei padri nel loro diritto d' autorità ; e non per anco sentita, concorde, impreteribile la legge d' amore nei giovani ; laonde, perduto o indebolito il rispetto che il passato regime comandava, è lungi dall'essere norma, e dovere quella tenerezza, che in ogni incontro prescriva P obbedienza. Tolto il rispetto, tolto P affetto cosa resta ? Niente. Quando, ilio tempore si diceva ad un figliolo — statti là quieto — o vai a studiare, o moviti ecc. — si parlava a nome del despotismo, d'un potere cieco, assoluto, pa drone lui in ogni caso. Dava licenza d'odiare i superiori, ma non di disobbedirli. Pare a me che adesso P uomo esiti a servirsi di questa parola che contrasta al libero esame, alla libertà personale, al nuovo mondo insomma, che viene avanti circondato da plebi sciti, elezioni, dimostrazioni, opposizioni senza fine. Nel secolo scorso le cose andavano tutte all' inversa. Una freddezza in famiglia, un rigore, un lei, un voi gelato : signor padre, signora madre, grandi cerimonie e sentimento pochissimo. Il passaggio da quel sistema alle norme presenti del vivere in famiglia, chi lo negherà ?.. è assai dolce e piacciono quelle espansioni di giovinetti, che scrivono ai genitori come ad amanti : sostituito il tu al rigido voi, la confidenza d'amici intimi alla diffidenza, che nelle cupe case patrizie d'un tempo, o in quello del severo cittadino padre famiglia, temuto padrone e censore, teneva lontano ogni moto dell' anima. Una volta si toglievano i bimbi alle madri per darli alle nutrici, e poi agii istitu tori o alle governanti : si privavano quindi delle carezze di chi veniva naturalmente a prenderli in non cale, e a slanciarsi in vece nel mondo, alla galanteria, a tutto fuori che ai propri figli. Presentemente P allagazione, il tirar su un figliolo dalle fasce di venta (quando non è una brutta commedia), un romanzo fra madre e fanciulli di cui nessuno più bello, e più in natura. Si cercano, han bisogno l'uno dell'altra, l'amore è istintivo, santamente sensuale, e di esso ci <strong>of</strong>frono esempio perfino le più selvagge bestie. Ma continuarlo è provvida cosa ? . . o anche solo abbandonatisi con tanto ardore conduce a bene? Se si guarda appunto agli animali, essi a colpi respingono i loro nati, appena li vedono reggersi da per loro: poco dopo i figli stessi non li riconoscono più, e ognuno va per la sua strada. Ma in qual modo procederà la cosa trattandosi in vece di creature umane alle quali
- Page 1 and 2:
.-'C38- ^ 3 4 to»a#»^ ^ VENEZIA -
- Page 3:
VENEZIA TIP. DEL. COMMERCIO DI MARC
- Page 6 and 7:
IV PREFAZIONE le serva di buon augu
- Page 8 and 9:
VI PREFAZIONE mento che le danno: d
- Page 11:
I PITOCCHI.
- Page 14 and 15:
4 I PITOCCHI La veste nulla in conf
- Page 16 and 17:
6 I PITOCCHI — Diventa anche tu
- Page 18 and 19:
I PITOCCHI Allo sparire della vecch
- Page 20 and 21:
10 I PITOCCHI III. Trasportiamoci n
- Page 22 and 23:
12 I PITOCCHI — Oh ! e che cosa h
- Page 24 and 25:
14 I PITOCCHI piti e, in quel momen
- Page 26 and 27:
16 I PITOCCHI — Ma se non la cono
- Page 28 and 29:
18 I PITOCCHI moro come fra sé —
- Page 30 and 31:
20 I PITOCCHI — Misericordia ! .
- Page 32 and 33:
22 i PITOCCHI Pasque. Inoltre al ri
- Page 35 and 36:
E r,u non mi lasciar per poverezza,
- Page 37 and 38:
ANZÙ 27 tando che la Checca possed
- Page 39 and 40:
ANZÙ 29 corbezzoli ! . . . . mi ca
- Page 41 and 42:
ANZÙ 31 — Non ero osa nemmeno d'
- Page 43 and 44:
ANZÙ 33 me, che non v' è se non l
- Page 45 and 46:
ANZÙ 35 esclamò Carlo il capo di
- Page 47 and 48:
ANZÙ 37 Non vi riporto i lagni, gl
- Page 49 and 50:
ANZÙ 39 mani, e stirando le bracci
- Page 51 and 52:
ANZÙ 41 za, la rendono assai riden
- Page 53 and 54:
ANZÙ 43 dosi che le corse comincia
- Page 55 and 56:
ANZÙ 45 le belle fronti piatte : p
- Page 57 and 58:
ANZÙ 47 — Uh ! — cominciò la
- Page 59 and 60:
ANZU 49 Non vi descriverò qui, sig
- Page 61 and 62:
ANZÙ 51 il caso, per accidente, e
- Page 63 and 64:
ANZÙ 53 cessione, e come questa no
- Page 65 and 66:
ANZÙ 55 la tratti bene ... glielo
- Page 67 and 68:
ANZÙ 57 te, sposa di Toni, mio nip
- Page 69 and 70:
ANZÙ 59 — Basterebbe che costei
- Page 71 and 72:
ANZÙ 61 Ma qui non si tratta di so
- Page 73:
ANZÙ 63 nò, ed egli con quella su
- Page 77 and 78:
1 sole si nascondeva dietro la Bisl
- Page 79 and 80:
DON CESARE 69 là saprebbe. — Sig
- Page 81 and 82:
DON CESARE 71 una tal domanda, per
- Page 83 and 84: DON CESARE 73 rotte, ma addossate u
- Page 85: DON OEJSARÉ 73 a fuggire quei luog
- Page 89 and 90: A^ikrii»^;*; m wm i Ùl^W- ove i t
- Page 91 and 92: UN RITRATTO D' IGNOTO gì — Dio m
- Page 93 and 94: UN RITRATTO D' IGNOTO 83 brutte, go
- Page 95 and 96: UN RITRATTO D' IGNOTO 85 Portava la
- Page 97 and 98: UN RITRATTO D' IGNOTO 87 presso i r
- Page 99: I .MIRACOLI DEL SENTIMENTO. 12
- Page 102 and 103: 92 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO la don
- Page 104 and 105: 94 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO E il p
- Page 106 and 107: 96 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO — Id
- Page 108 and 109: 98 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO -V Cac
- Page 110 and 111: 100 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO — N
- Page 112 and 113: 102 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO sto 4
- Page 114 and 115: 104 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO tico
- Page 116 and 117: 106 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO balsa
- Page 118 and 119: 108 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO confe
- Page 120 and 121: 110 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO con a
- Page 122 and 123: 112 1 MIRACOLI DEL SENTIMENTO nel m
- Page 124 and 125: 114 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO CONCL
- Page 126 and 127: 116 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO La va
- Page 128 and 129: 118 I MIRACOLI DEL SENTIMENTO F OT
- Page 131 and 132: Ad agnoscendum et ad curandum. (Isc
- Page 133: LA CAMERA DEGLI ORRORI 123 facesse
- Page 137 and 138: LA CAMERA DEGLI ORRORI 127 Era Maur
- Page 139 and 140: LA CAMERA DEGLI ORRORI 129 — Son
- Page 141 and 142: LA CAMERA DEGLI ORRORI 131 tuo padr
- Page 143 and 144: LA CAMERA DEGLI ORRORI 133 non solo
- Page 145 and 146: LA CAMERA DEGLI ORRORI 135 Quando l
- Page 147 and 148: LA CAMERA DEGLI ORRORI 137 non mi v
- Page 149 and 150: LA CAMERA DEGLI ORRORI 139 IV. Al s
- Page 151 and 152: LA CAMERA DEGLI ORRORI 141 tutto a
- Page 153 and 154: LA CAMERA DEGLI ORRORI 143 che tant
- Page 155 and 156: LA CAMERA DEGLI ORRORI 145 — Allo
- Page 157 and 158: LA CAMERA DEGLI ORRORI 147 Però Fe
- Page 159 and 160: 0 beato colui, che si ricrea LA CAM
- Page 161: DAL MARE ALLE ALPI LLUSTPvAZIONE D'
- Page 164 and 165: 154 DAL MARE ALLE ALPI — Eh ! dic
- Page 166 and 167: 156 DAL MARE ALLE ALPI ripiglia gii
- Page 168 and 169: 158 DAL MARE ALLE ALPI Conegliano.
- Page 170 and 171: 1G0 DAL MARE ALLE ALPI uscente da c
- Page 172 and 173: 162 DAL MARE ALLE ALPI ta. — Pove
- Page 174 and 175: 164 DAL MARE ALLE ALPI il tergo non
- Page 176 and 177: 166 DAL MARE ALLE ALPI Da quella st
- Page 178 and 179: 168 DAL MARE ALLE ALPI Oltrepassati
- Page 180 and 181: 170 DAL MARE ALLE ALPI Questo c'ent
- Page 182 and 183: 172 DAL MARE ALLE ALPI tuttavia ris
- Page 184 and 185:
174 DAL MARE ALLE ALPI La sera fumm
- Page 186 and 187:
176 DAL MARE ALLE ALPI Trovo in una
- Page 189:
IL PIANTO D' UN GARIBALDINO, OZZETT
- Page 192 and 193:
182 IL PIANTO D' UN GARIBALDINO int
- Page 194 and 195:
184 IL PIANTO D'UN GARIBALDINO La s
- Page 197:
SIOR PAULO E SIORA PERINA, ACCHIETT
- Page 200 and 201:
190 SIOR PAULO E SIORA PERINA degli
- Page 202 and 203:
192 SIOR PAULO E SIORA PERINA ri, t
- Page 204 and 205:
194 SIOR PAULO E SIORA PERINA Ma la
- Page 208:
* * ' * • - - • >-''-'