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ILLUSTRATE W - The University of Chicago Library

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DAL MARE ALLE ALPI 163<br />

accanto a quel focolare, in fianco al quale v' ha un finestrino, quasi pertugio d'una<br />

prigione, e d'onde si vede il lago, come una piastra d'argento, in mezzo ad ombre<br />

giganti. Quella musica ci fa bene. Ha sonato una napolitana, walzer, mazurhe.<br />

Quindi partono tutti: domando chi sono, ma, noti all'ostessa, non li volle nominare.<br />

Di nuovo soli si tenta parlare al carrettiere, 11 quale non capisce, e risponde<br />

soltanto al momento di avviarci per dormire — gute nacht.<br />

A letto dunque alle sette : senza nemmeno prender sonno in mezzo ad un susurro<br />

sopravvenuto lì per lì, e che somiglia al tagliar legna. Sono in vece i giocatori della<br />

Mora, i quali accompagnando con isgangherate grida i numeri segnati dalle dita<br />

della mano, pestano contemporanemente con essa, in modo da risvegliare i morti.<br />

25 Settembre.<br />

Il sorger del sole non fu del tutto splendido e puro : ma non per tanto, fra quei<br />

monti, si godette d'una bella aurora.<br />

Preceduti da certi nuvolini, che appena screziavano il cielo, e proprio simili a<br />

testine ed alette d'angelo colorate in un roseo languido, digradato fra P arancio e lo<br />

scuro, apparvero dietro il monte, poco a poco, i raggi del sole, che, ancora prima di<br />

venir su illumina a sprazzi le cime di fronte. Tutto il resto freddissimo e appena<br />

albeggiato.<br />

Mi sovviene la bella similitudine di Manzoni, relativa a Dante :<br />

« In lunga notte<br />

Giaceva il mondo, e tu splendevi solo,<br />

Tu nostro : e tale, allor che il guardo primo<br />

Su la vedova terra il sole invia,<br />

Noi sa la valle ancora e la cortese<br />

Vital pioggia di luce ancor non beve,<br />

E già dorata il monte erge la cima » (*).<br />

Per via mi parve incontrare qua e là l'arenaria rossa della mia Pederoba: le pietre<br />

calcari, il conglomerato del Montello. A un certo punto la riva del monte, che<br />

fiancheggia la strada si protende in rupi d'una curiosa pietra lameare, tutta a strati<br />

ondeggianti, eh' io giudicai o lignite o schisto. Di certo paiono assi sovrapposte le<br />

une alle altre sì per la configurazione, sì per le strie ora orizzontali, ora oblique, s\<br />

per la tinta. Il lago è in vece tutto sparso d'isolette ; e in esse, fra le canne palustri,<br />

casettine, capannuccie, con dilettosi sentieruoli che ad esse conducono : zolle verdi,<br />

erbose ; e salici e siepi fiorenti, e barchette amarrate alle sponde in quel pelaghetto<br />

solitario, a cui colla loro imponenza le Alpi fanno cornice.<br />

Giunti a Capo di Ponte al Piave, ecco un altro compartimento; la scena ha un<br />

altro viso, un altro carattere, la quale ti s'affaccia nello svoltare del fiume-torrente<br />

in ampio letto, là d'onde esso viene, da un cupo sfondo fra nude, erte, scure pareti di<br />

montagna, specie di bas tioni in fila, e ti si presenta la gola del Cadore. Noi le si volge<br />

(*) Urania.

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