A più voci - Magellano
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• lo sviluppo degli standard minimi delle competenze professionali delle strutture eroganti attività formative e<br />
di orientamento.<br />
Dal punto di vista dei princìpi di metodo, i laboratori sono visti come spazio in cui rendere possibile un confronto<br />
fortemente segnato da una esplicita razionalità di scelta, argomentata e sostenuta da conoscenze e fatti attestati<br />
da fonti informative affidabili. I princìpi di organizzazione e conduzione dei laboratori sono:<br />
• un approccio top/down di tipo incrementale e ricorsivo, basato su:<br />
– l’avvio e la conduzione dei lavori a partire da un’ipotesi guida;<br />
– la trattazione step by step degli aspetti critici, in modo da consentire la capitalizzazione dei punti di accordo,<br />
evitando di rimettere in discussione quanto a mano a mano prodotto;<br />
– il progressivo arricchimento del modello, attraverso la presa in conto – a mano a mano che il lavoro condiviso<br />
avanza – di un maggior numero di variabili;<br />
– l’attivazione del confronto fra i partecipanti attraverso l’illustrazione, da parte di esperti esterni (IRSEA),<br />
delle basi tecniche dei temi in discussione, in modo da produrre un linguaggio omogeneo, condizione<br />
essenziale per efficaci interazioni;<br />
– il supporto, da parte degli esperti esterni, al dibattito interno in front, attraverso la sua animazione (sintesi<br />
in progress, rilancio dei temi da approfondire; gestione del tempo e dell’equilibrio fra ruoli; ...) e la progressiva<br />
registrazione in forma scritta dei punti di convergenza, facendo ricorso a tecnologie di comunicazione<br />
(atelier di scrittura supportato da videoproiettore) che consentano una immediata partecipazione di tutto<br />
il gruppo all’effettiva redazione dei testi (“testo come prodotto collettivo”);<br />
– il supporto, da parte degli esperti esterni e attraverso sito Internet dedicato, al dibattito in back, inteso<br />
come possibilità per ogni membro del laboratorio di rivedere nel proprio tempo individuale i lavori svolti e<br />
sviluppare osservazioni/proporre modifiche oggetto di discussione nella successiva seduta di gruppo, anticipando<br />
le stesse ai propri colleghi;<br />
– la riproposizione in apertura di una nuova sessione di laboratorio degli esiti del lavoro svolto in quella precedente,<br />
nettificati dal lavoro di back svolto dagli esperti esterni, anche in ragione delle osservazioni pervenute.<br />
I meta obiettivi definiti dagli esperti esterni con la committenza sono:<br />
– la messa in evidenza (trasparenza) della complessità dei processi di scelta, a fronte della pluralità di interessi<br />
e campi di forza verosimilmente presenti;<br />
– l’attivazione di processi di apprendimento collettivo che portino all’individuazione di approcci e soluzioni<br />
ad elevata condivisione, da proporre – come risultato avanzato – al decisore istituzionale di riferimento<br />
(Regione Marche).<br />
Testimonianza di Marco Ruffino e Tania Grandi, IRSEA<br />
L’analisi multicriteri<br />
Capita spesso di trovarsi di fronte a una serie di soluzioni alternative<br />
predefinite tra cui bisogna operare la scelta. Immaginiamo<br />
che esista un conflitto tra i partecipanti nel senso che alcuni preferiscono<br />
alcune alternative, che altri considerano pessime. In un<br />
caso di questo genere, è possibile trovare una soluzione condivisa<br />
ragionando insieme sui criteri di scelta, piuttosto che sulle singole<br />
alternative. È questa una pratica che le amministrazioni conoscono<br />
benissimo: quando si trovano per esempio a dover scegliere tra<br />
una platea di progetti che sono stati presentati per il finanzia-<br />
COME. APPROCCI E TECNICHE PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI 113