A più voci - Magellano
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La scommessa fondamentale: la cornice conta<br />
A ben vedere, però, tutti i metodi che presentiamo in questo capitolo,<br />
si basano su una scommessa comune. Essi partono dal presupposto<br />
che quello che conta è la cornice entro cui i partecipanti sono<br />
chiamati a operare. Ossia: il modo con cui vengono presentati i<br />
problemi, i tempi entro cui l’interazione deve svolgersi, la disposizione<br />
spaziale dei partecipanti, l’assistenza dei facilitatori, la suddivisione<br />
del lavoro in piccoli gruppi e in fasi, la comunicazione tra i<br />
partecipanti, ecc. Come si vedrà, le prescrizioni dei diversi metodi<br />
su questi punti sono molto minuziose. Potrebbero apparire quasi<br />
maniacali. Ma in realtà si basano su un’ipotesi molto forte: la qualità<br />
dell’interazione dipende in larga misura dalla struttura del contesto<br />
(del setting, della cornice) entro cui si svolge. La cornice non<br />
pregiudica il contenuto delle scelte. Ma è fondamentale per permettere<br />
che i partecipanti possano arrivare a formulare delle conclusioni<br />
(qualsiasi esse siano) riconoscendosi in esse e ricavandone<br />
la convinzione di aver fatto un buon lavoro. E l’esperienza dimostra<br />
che questa ipotesi funziona benissimo. I risultati di questi approcci<br />
sono quasi sempre sorprendenti, per chi è abituato alla normali<br />
riunioni o alle normali assemblee.<br />
Tecniche basate sulla costruzione di scenari<br />
Varie tecniche si basano sulla costruzione di scenari. Esse si propongono<br />
di favorire riflessioni strutturate sulle possibili evoluzioni future<br />
di un contesto – ambientale, urbano, sociale, ecc. – da parte dei<br />
principali attori che lo compongono. La costruzione di scenari, dà<br />
vita ad un dialogo che ha per oggetto il futuro, in cui gli interessi<br />
particolari e le contrapposizioni immediate perdono almeno un po’<br />
del loro rilievo. Attraverso il confronto tra i tecnici e i cittadini-utenti,<br />
si avvia un processo di apprendimento reciproco, che contribuisce<br />
ad arricchire l’immaginario collettivo e a generare nuove soluzioni e<br />
ipotesi alternative.<br />
Appartengono a questo tipo l’EASW, l’Action Planning e la Search<br />
Conference. Anche i Piani strategici delle città si fondano su presupposti<br />
analoghi. Queste tecniche, o altre analoghe, sono già oggi usate in<br />
Italia per avviare i progetti di riqualificazione urbana in un quartiere<br />
o in una comunità o per strutturare i processi di Agenda 21.<br />
Potrebbero essere usate nell’elaborazione dei programmi concertati di<br />
sviluppo locale, come i patti territoriali o i progetti integrati territoriali<br />
o in qualsiasi altro progetto di intervento che coinvolga una pluralità<br />
di soggetti disparati.<br />
COME. APPROCCI E TECNICHE PER L’INTERAZIONE COSTRUTTIVA 79