A più voci - Magellano
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148 A PIÙ VOCI<br />
ascoltare i loro pareri, strutturare le scelte in modo che siano compatibili<br />
con i vincoli amministrativi di cui essi sono i depositari.<br />
Ci vuole in altre parole una continua interfaccia tra gli aspetti sostanziali<br />
della decisione e gli aspetti procedurali e formali della sua concreta<br />
attuazione. Questo ruolo di interfaccia può essere opportunamente<br />
svolto dal dirigente-regista del processo (vedi capitolo 8). Egli<br />
dovrebbe essere in grado di comprendere nello stesso tempo gli<br />
aspetti sostanziali e gli aspetti amministrativi e fare in modo che la<br />
divaricazione tra di essi non diventi eccessiva.<br />
Un secondo tipo di interfaccia è egualmente essenziale: quello<br />
rivolto al mondo politico, allo scopo di scongiurare interferenze future<br />
da parte di esponenti politici nella fase di attuazione. Qui è soprattutto<br />
il politico-garante (vedi capitolo 8) che deve farsene carico, cercando<br />
di rassicurare quei consiglieri o quegli esponenti di partito che<br />
potrebbero sentirsi scavalcati dal processo e, eventualmente, invitandoli<br />
a partecipare direttamente per vedere con i loro occhi quello che<br />
succede e per dare il proprio contributo.<br />
Monitoraggio e controllo<br />
Le decisioni scaturite dai processi decisionali inclusivi possono inoltre<br />
prevedere clausole di monitoraggio e di controllo sulla fase attuativa e<br />
prevedere l’istituzione di comitati o altri organismi che svolgano tali<br />
funzioni in cui i principali stakeholder continuino a essere presenti. In<br />
altre parole, quando è possibile (e non sempre lo è) sarebbe opportuno<br />
non sciogliere del tutto l’arena inclusiva al termine dei suoi lavori,<br />
ma farla sopravvivere in qualche forma. In questo modo coloro che<br />
hanno partecipato al processo di decisione, potranno far valere le loro<br />
esigenze anche nel corso della fase successiva. È importante che lo<br />
spirito che ha animato la concertazione possa essere presente anche<br />
quando si passa alla predisposizione degli atti amministrativi.<br />
L’impegno formale a dare attuazione<br />
Appare invece poco realistico chiedere all’amministrazione proponente<br />
un impegno formale a dare attuazione alle scelte che emergeranno<br />
dalla discussione. Anche quando un impegno di questo genere<br />
fosse stato effettivamente assunto, non è detto che l’amministrazione<br />
sia in grado di rispettarlo.<br />
Ci può essere però un’altra soluzione. In Inghilterra, per esempio,<br />
le giurie di cittadini sono spesso istituite attraverso un contratto in<br />
cui l’amministrazione promotrice si impegna a mettere in atto le raccomandazioni<br />
della giuria oppure a fornire pubblicamente le ragioni<br />
per cui non intende darvi seguito. Potrebbe essere un piccolo passo<br />
avanti anche per noi.