A più voci - Magellano
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Presentazione<br />
In una fase in cui la complessità dei problemi<br />
da affrontare cresce, a fronte di risorse sempre<br />
<strong>più</strong> scarse, le amministrazioni devono<br />
rafforzare le capacità di elaborare e attuare<br />
politiche pubbliche.<br />
Le politiche di innovazione perseguite<br />
sinora hanno privilegiato gli aspetti gestionali<br />
e organizzativi dell’agire amministrativo.<br />
Le principali tecniche che sono state introdotte<br />
(dal controllo di gestione al management<br />
by objectives, al controllo strategico, alla<br />
customer satisfaction, al benchmarking)<br />
hanno avuto la finalità di migliorare le caratteristiche<br />
di produzione dei servizi rendendoli<br />
contemporaneamente <strong>più</strong> efficienti e<br />
aumentandone la qualità. I risultati di questi<br />
cambiamenti sono stati sicuramente molto<br />
importanti, perché hanno sollecitato le<br />
amministrazioni a migliorare le proprie<br />
performance e a valutare i propri processi<br />
produttivi, i propri output, i propri costi.<br />
Ma, nello stesso tempo, questa scelta ha privilegiato<br />
solo uno degli strumenti di attuazione<br />
delle politiche pubbliche: la produzione<br />
dei servizi.<br />
Le amministrazioni realizzano politiche<br />
pubbliche non solo producendo servizi, ma<br />
anche attraverso l’emanazione di norme,<br />
distribuendo risorse, modificando le convenienze<br />
e i comportamenti degli attori, redistribuendo<br />
ricchezza. La funzione di compiere<br />
scelte collettive costituisce, dunque, il vero<br />
tratto distintivo delle amministrazioni pub-<br />
bliche che tenderà,tra l’altro, a diventare<br />
sempre <strong>più</strong> importante.<br />
Spostare l’accento dalla produzione di<br />
servizi alla produzione di politiche pubbliche<br />
significa mettere al centro dell’attenzione i<br />
processi decisionali, anziché i processi produttivi,<br />
attraverso cui le scelte pubbliche sono<br />
formulate ed attuate. Su questo terreno le<br />
amministrazioni vanno spesso incontro a<br />
delusioni e fallimenti, perché riflettono troppo<br />
poco sui processi attraverso cui formulano<br />
e mettono in atto le loro politiche. Spesso si<br />
imbattono in ostacoli non previsti, in conflitti<br />
inattesi, in incomprensioni ed equi<strong>voci</strong>.<br />
Talvolta i processi decisionali sono troppo<br />
complicati; talvolta sono troppo semplici<br />
(ignorano attori o problemi rilevanti); spesso<br />
sono gestiti in modo casuale, ossia senza un<br />
metodo.<br />
Il dilemma di fronte al quale le amministrazioni<br />
si trovano costantemente riguarda<br />
la complessità dei processi ovvero il numero<br />
degli attori e delle questioni coinvolte.<br />
Le relazioni tra i livelli di governo e tra diversi<br />
dipartimenti della stessa amministrazione<br />
sono onnipresenti; così come le relazioni con<br />
i rappresentanti degli interessi, concentrati o<br />
diffusi, o con i semplici cittadini.<br />
È raro che una scelta pubblica di un certo<br />
rilievo non implichi il coinvolgimento di<br />
diversi attori, istituzionali e non, soprattutto<br />
quando ci si trova di fronte alla nuova generazione<br />
di politiche “integrate” che mirano ad<br />
PRESENTAZIONE 7