A più voci - Magellano
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Scheda 2 Un esempio di traduzione incompleta<br />
PROVINCIA DI TORINO: IL PROCESSO “NON RIFIUTARTI DI SCEGLIERE”<br />
Nel dicembre 2001 si concluse il processo inclusivo per la scelta di due siti dove localizzare una discarica e un<br />
inceneritore, con la proposta di due graduatorie. In base agli impegni presi dal protocollo d’intesa tra la<br />
Provincia e 50 comuni, che aveva dato avvio al processo nel febbraio 2000, il passo successivo avrebbe dovuto<br />
consistere nell’apertura della procedura di valutazione di impatto ambientale sui siti migliori di entrambe le<br />
graduatorie.<br />
L’azienda che avrebbe dovuto avviare lo studio di impatto ambientale impiegò sei mesi per impostare il lavoro<br />
e predisporre i relativi bandi. Nel frattempo alcune cose cambiarono nella scena politica. La nuova amministrazione<br />
di Torino, insediata l’anno prima, quando il processo inclusivo era ormai a uno stadio avanzato, non<br />
fu del tutto soddisfatta delle conclusioni raggiunte sul sito dell’inceneritore e si adoperò per modificare la graduatoria.<br />
Il comune dove era stato individuato il secondo sito in graduatoria andò alle elezioni nel 2002 e il<br />
sindaco uscente, trovandosi di fronte a vari comitati di protesta, cambiò posizione ritirando il suo consenso a<br />
una soluzione che precedentemente aveva accettato (e fu rieletto).<br />
Le conclusioni della commissione “Non rifiutarti di scegliere” hanno quindi funzionato solo a metà. Sono<br />
state pienamente accolte per quanto riguarda la discarica, ma sono state sovvertite per quanto riguarda l’inceneritore.<br />
Nel corso del 2003 il comune di Torino si è orientato su tre siti (già compresi nella graduatoria, ma<br />
non classificati ai primi posti) e alla fine ne ha indicato uno. Nell’estate del 2004 la questione non appare<br />
comunque ancora del tutto chiusa.<br />
Testimonianza di Luigi Bobbio<br />
146 A PIÙ VOCI<br />
Minimizzare le frustrazioni<br />
Come si coniuga il verbo partecipare? Secondo un beffardo manifesto<br />
comparso a Parigi nel maggio 1968, si coniuga così:<br />
“Io partecipo<br />
tu partecipi<br />
egli partecipa<br />
noi partecipiamo<br />
voi partecipate<br />
essi decidono”<br />
Questa è la tipica frustrazione cui possono andare incontro i processi<br />
decisionali inclusivi (vedi scheda 2).