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A più voci - Magellano

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Si può o, meglio, si può provare. Esistono infatti numerosi<br />

approcci, metodi o tecniche che si propongono esattamente di raggiungere<br />

questi risultati. Essi hanno alle spalle una lunga riflessione di<br />

natura teorica (filosofica, antropologica, psicologica) sui temi del dialogo,<br />

della gestione dei gruppi, dell’ascolto, della risoluzione dei conflitti<br />

e si sono poi precisate e consolidate nella pratica.<br />

Tre famiglie di tecniche<br />

Nei prossimi tre capitoli (5, 6 e 7) ci occuperemo di come si gestiscono<br />

i processi decisionali inclusivi, ossia degli approcci, delle tecniche<br />

o dei metodi che possono essere di volta in volta utilizzati.<br />

Le tecniche che presenteremo sono talvolta molto dettagliate, ossia<br />

prescrivono in modo minuzioso quello che si deve fare. Non vanno<br />

intese come ricette da applicare alla lettera, ma non vanno neanche<br />

prese sotto gamba: molti aspetti che possono sembrare semplici dettagli<br />

sono invece importanti e non andrebbero trascurati, se non a<br />

ragion veduta. Nessuna tecnica è ovviamente risolutiva (può offrire,<br />

se mai, un aiuto). Nessuna tecnica è buona per tutti gli usi. A seconda<br />

delle circostanze, può essere meglio sceglierne una piuttosto che<br />

un’altra o combinarle tra di loro: una strategia appropriata nasce di<br />

solito dalla combinazione di tecniche diverse, che ne costituiscono<br />

pertanto gli ingredienti base 1 .<br />

Lo scopo di questo capitolo non è quello di fornire un panorama<br />

completo delle tecniche esistenti (che si tradurrebbe in un’elencazione<br />

noiosa e inutile). I metodi in circolazione sono moltissimi<br />

e in continua evoluzione: un recente manuale inglese dedicato al<br />

Community Planning ne presenta ben 53 2 . Vogliamo piuttosto<br />

mostrare alcune possibilità, che normalmente vengono ignorate,<br />

presentando alcuni approcci che sono stati già ampiamente sperimentati<br />

in Italia e che, secondo il parere di chi li ha usati, hanno<br />

dato buoni frutti.<br />

Per far questo raggrupperemo le tecniche in tre famiglie, a<br />

seconda dei problemi che esse si propongono di affrontare, distinguendo<br />

tra:<br />

• tecniche per l’ascolto, ossia metodi che aiutano a capire come i problemi<br />

sono percepiti dagli stakeholder e dai comuni cittadini.<br />

Possono essere impiegati soprattutto nella fase preliminare, quando<br />

si tratta di avviare un processo inclusivo, individuare i possibili<br />

interlocutori e capire quali sono i temi su cui lavorare (capitolo 5);<br />

• tecniche per l’interazione costruttiva, ossia metodi che aiutano i<br />

partecipanti a interloquire tra di loro e a produrre conclusioni<br />

interessanti. Possono essere impiegati per organizzare e gestire il<br />

processo decisionale inclusivo (capitolo 6);<br />

• tecniche per la risoluzione dei conflitti, ossia metodi che aiutano ad<br />

affrontare questioni controverse. Possono essere impiegati quando<br />

sorge un conflitto (capitolo 7).<br />

1. A. Balducci, Strategie,<br />

strumenti e tecniche per lo<br />

sviluppo di processi partecipativi,<br />

Osservatorio<br />

Gestione Conflitti<br />

Ambientali, Milano,<br />

1999, p. 4.<br />

2. N. Wates, Community<br />

Planning Handbook,<br />

Londra, Earthscan, 2000.<br />

COME. APPROCCI, METODI, TECNICHE 55

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