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Scheda 6 Un caso di applicazione dell’analisi multicriteri in una situazione di conflitto<br />
PROVINCIA DI TORINO: PROGETTO “NON RIFIUTARTI DI SCEGLIERE”<br />
Nel 2000 la Provincia di Torino mise in piedi una commissione formata da 45 membri per la scelta del sito di un<br />
inceneritore e di una discarica. Le alternative (cioè i siti) erano predefinite. Ogni comunità candidata era rappresentata<br />
nella commissione e ovviamente ognuna di esse era interessata a che la scelta finale cadesse sul territorio<br />
di qualcun altro. In questa situazione sarebbe stato impossibile trovare un accordo, perché qualunque comunità<br />
fosse stata prescelta avrebbe posto il veto.<br />
Abbiamo perciò fatto ricorso all’analisi multicriteri che si è rivelata utilissima, perché ha consentito di giungere<br />
a un risultato finale (ossia a una graduatoria dei siti) condiviso. Il lavoro della commissione è durato un<br />
anno e mezzo. Più di metà del tempo è stato impiegato per concludere la prima tappa: la definizione dei criteri.<br />
Ci sono state lunghe discussioni, ma alla fine si è riusciti a individuare 13 criteri per l’inceneritore e 14 criteri<br />
per la discarica.<br />
Le altre tappe sono state compiute <strong>più</strong> agevolmente. Alla presentazione finale dei risultati emersi dall’analisi multicriteri,<br />
nessuno dei partecipanti ha potuto formulare obiezioni.<br />
Testimonianza di Luigi Bobbio, Università di Torino<br />
Il metodo seguito è descritto dettagliatamente in: http://www.dsp.unito.it/download/wpn1.pdf<br />
Vedi anche: http://www.provincia.torino.it/ambiente-provto/nrds/index.htm<br />
Le giurie di cittadini<br />
Quando esiste una questione controversa da risolvere è possibile ricorrere<br />
a una strada completamente diversa: sottoporre la questione a un<br />
gruppo di cittadini comuni estratti a sorte, che in un periodo di<br />
tempo predeterminato (da due a cinque giorni), ascoltano le testimonianze<br />
di esperti e i rappresentanti dei punti di vista contrapposti, li<br />
interrogano e alla fine deliberano una posizione comune. Questa è la<br />
base di diverse tecniche che vengono ormai frequentemente applicate<br />
nei paesi del nord Europa e negli Stati Uniti (ma non ancora in Italia).<br />
Nei primi anni ’90 il parlamento danese ha introdotto le consensus<br />
conference che hanno lo scopo di sottoporre al giudizio di cittadini<br />
comuni questioni tecnico-scientifiche controverse, su cui il mondo<br />
scientifico appare diviso. Un’applicazione di questa stessa tecnica, che<br />
è attualmente raccomandata dall’Unione Europea, è stata svolta in<br />
Francia con la conference des citoyens sugli organismi geneticamente<br />
modificati, tenuta nel 1998 presso il parlamento.<br />
Appartengono allo stesso genere le giurie di cittadini (Citizens’<br />
Juries) e le cellule di pianificazione (Planunsgzelle) proposte a metà<br />
degli anni ’70, rispettivamente da Ned Crosby negli Stati Uniti e da<br />
Peter Dienel in Germania; tali esperienze hanno avuto un’ampia applicazione<br />
in Usa e in vari paesi europei su una svariata gamma di temi<br />
(ad esempio, sanità, trasporti, sicurezza, ambiente, tasse, ecc.). Oppure<br />
i sondaggi d’opinione deliberativi (Deliberative Opinion Polls) proposti<br />
COME. APPROCCI E TECNICHE PER LA GESTIONE DEI CONFLITTI 115