01.06.2013 Views

05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

prevede la re<strong>al</strong>izzazione <strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> macellazione e <strong>di</strong> lavorazione/confezionamento della carne (il più<br />

grande macello d’Europa), un impianto <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> carta, un casello autostrad<strong>al</strong>e <strong>di</strong> collegamento <strong>al</strong>la<br />

Superstrada Pedemontana Veneta e <strong>di</strong> <strong>al</strong>cuni impianti accessori:un <strong>di</strong>gestore per gli scarti della macellazione,<br />

un centro ricerca, un impianto <strong>di</strong> miscelazione. La superficie occupata sarebbe <strong>di</strong> 90 ettari complessivi, i posti<br />

<strong>di</strong> lavoro attesi <strong>di</strong>chiarati d<strong>al</strong> progetto sono seicento. Previsto lo scavo <strong>di</strong> 2 milioni <strong>di</strong> metri cubi <strong>di</strong> ghiaia.<br />

L’investimento delle due industrie è <strong>di</strong> 330 milioni <strong>di</strong> euro. La contropartita pubblica è legata, oltre agli aspetti<br />

occupazion<strong>al</strong>i, nella re<strong>al</strong>izzazione del casello <strong>di</strong> Barcon per un v<strong>al</strong>ore <strong>di</strong> 11 milioni <strong>di</strong> euro e d<strong>al</strong>la cessione <strong>di</strong><br />

aree per un v<strong>al</strong>ore pari a un milione <strong>di</strong> euro. Le aree sono già state acquisite, nel 2001, d<strong>al</strong>la <strong>di</strong>tta<br />

Colomberotto, che detiene un’importante st<strong>al</strong>la a poche centinaia <strong>di</strong> metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza: erano <strong>di</strong> proprietà<br />

della famiglia <strong>di</strong> Guido Pomini, attu<strong>al</strong>e presidente dell’Ascom provici<strong>al</strong>e. Contro l’operazione Barcon si sono<br />

già <strong>di</strong>chiarati, oltre <strong>al</strong> Cre<strong>di</strong>to Trevigiano che ha sede nella vicina <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong>, Confartigianato, Cna, It<strong>al</strong>ia Nostra,<br />

il Fai, il WWF, il Partito Democratico e il Comitato spontaneo Barcon Viva, che con il Comitato civico Vedelagoha<br />

promosso per domani sera una nuova riunione: sono previsti i contributi <strong>di</strong> Umberto Zan<strong>di</strong>giacomi (It<strong>al</strong>ia<br />

Nostra), Andrea Menegotto <strong>di</strong> PROAP It<strong>al</strong>ia, Enzo Bergamin (Fondazione <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong>). L’incontro si svolgerà<br />

con inizio <strong>al</strong>le 20,30 nella barchessa <strong>di</strong> <strong>Villa</strong> Pola a Barcon.<br />

Bufera sul Cre<strong>di</strong>to «Veleni per Barcon»<br />

Crollo degli utili, b<strong>al</strong>zo delle sofferenze e troppe poltrone per il vertice Il presidente Nicola Di Santo: «Una<br />

vendetta per l’ostilità <strong>al</strong> polo industri<strong>al</strong>e» TREVISO Veleni sulla banca Cre<strong>di</strong>to Trevigiano. E il presidente Nicola<br />

Di Santo accusa: «Mi avevano preannunciato una campagna denigratoria a causa del nostro impegno contro<br />

il polo industri<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Barcon. Eccone i primi effetti». L’accusa, gravissima, getta un’ombra inquietante su<br />

protagonisti e comprimari <strong>di</strong> una delle operazioni più importanti e <strong>di</strong>scusse della Marca. Prima «vittima» <strong>di</strong><br />

questa strategia sarebbe la Banca <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to cooperativo Cre<strong>di</strong>to Trevigiano <strong>di</strong> Vedelago. «Il Giorn<strong>al</strong>e»,<br />

quoti<strong>di</strong>ano che fa riferimento <strong>al</strong>la famiglia <strong>di</strong> Silvio Berlusconi, pubblica un corsivo che <strong>di</strong>stilla veleno. E<br />

snocciola una serie <strong>di</strong> dati e cifre impressionanti: crollo dei profitti (meno 78% d<strong>al</strong> 2008 <strong>al</strong> 2010), impennata<br />

dei cre<strong>di</strong>ti deteriorati (92 milioni a <strong>di</strong>cembre), amministratori beneficiari <strong>di</strong> affidamenti (per 32 milioni <strong>di</strong> euro),<br />

presidente incollato <strong>al</strong>le poltrone (14). «La banca è in s<strong>al</strong>ute e questi dati sono capziosi e imprecisi – si affretta<br />

a smentire il presidente Nicola Di Santo –. Voglio rassicurare tutti i soci, i <strong>di</strong>pendenti e il mercato che il nostro<br />

istituto è assolutamente solvibile e non ci sono preoccupazioni, se non quelle legate a una <strong>di</strong>fficile congiuntura<br />

economica complessiva. Il nostro Tier 1 è del 13,92, il coefficiente <strong>di</strong> solvibilità è del 14,50, la classe <strong>di</strong> rischio<br />

è 1, la più bassa. Gli affidamenti a consiglieri ed amministratori ammontano, complessivamente, a 1 milione<br />

e 40 mila euro. I quattor<strong>di</strong>ci incarichi che ricopro sono legati <strong>al</strong> mondo del cre<strong>di</strong>to cooperativo e <strong>al</strong>la mia<br />

professione <strong>di</strong> commerci<strong>al</strong>ista». Insomma: i profitti sono <strong>di</strong>minuiti, i cre<strong>di</strong>ti incagliati sono re<strong>al</strong>i, gli affidamenti<br />

agli amministratori sono <strong>di</strong> molto inferiori, le poltrone del presidente sono effettivamente 14, ma solo<br />

considerando gli incarichi <strong>di</strong> revisore o <strong>di</strong> sindaco <strong>di</strong> qu<strong>al</strong>che società privata. Poi, l’accusa: «C’è una strategia<br />

precisa <strong>di</strong>etro a queste informazioni - commenta Nicola Di Santo –. Una precisa campagna denigratoria messa<br />

in atto per il mio impegno contro l’operazione <strong>di</strong> Barcon. Un progetto che noi riteniamo sbagliato per il territorio<br />

e che abbiamo sempre osteggiato, ma <strong>al</strong>la luce del sole. I nostri clienti, anzi, ci spingono ad andare avanti,<br />

preoccupati per il consumo del territorio». Di Santo nega <strong>di</strong> aver ricevuto minacce vere e proprie: «No, minacce<br />

precise no. Ma a Vedelago mi hanno suggerito, da tempo, <strong>di</strong> lasciar perdere, <strong>di</strong> non ficcare il naso in questa<br />

cosa. Ritengo si tratti <strong>di</strong> persone che rappresentano interessi <strong>di</strong>versi, ma io non intendo mollare: secondo<br />

noi è un’operazione sbagliata per il territorio. Del resto lo <strong>di</strong>cono anche <strong>al</strong>tri: associazioni <strong>di</strong> categoria,<br />

ambient<strong>al</strong>isti, citta<strong>di</strong>ni, partiti politici». Ma a gettare s<strong>al</strong>e sulle ferite è anche il sindacato dei bancari Fabi-Cisl:<br />

«Per ciò che viene raccontato ma anche per i fatti accaduti <strong>di</strong> recente in questa banca, riteniamo necessario<br />

che il presidente <strong>di</strong>ca, a questo punto, tutta la verità sullo stato <strong>di</strong> s<strong>al</strong>ute della Banca» osserva Massimiliano<br />

Paglini, segretario gener<strong>al</strong>e Fiba-Cisl Treviso. «Siamo preoccupati soprattutto per ciò che riguarda i risultati <strong>di</strong><br />

lungo periodo, la caduta dei profitti e soprattutto la crescita dei cre<strong>di</strong>ti deteriorati. Non sfugge certamente la<br />

situazione <strong>di</strong> contesto gener<strong>al</strong>e e l’impatto sulle imprese e sulle banche, soprattutto quelle <strong>di</strong> piccole<br />

<strong>di</strong>mensioni. Ci risulta anche però, che le Bcc più piccole rimaste ancorate <strong>al</strong>la propria identità ed <strong>al</strong> servizio <strong>al</strong><br />

territorio, pur nelle <strong>di</strong>fficoltà gener<strong>al</strong>i, continuino a sostenere il passo». E insiste: «Negli anni – prosegue Paglini<br />

- abbiamo sostenuto e con<strong>di</strong>viso le decisioni lungimiranti e responsabili dello stesso Presidente quanto<br />

sottraeva ai cavatori loc<strong>al</strong>i la p<strong>al</strong>la<strong>di</strong>ana <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong>, restituendola <strong>al</strong> territorio; abbiamo poi osservato con<br />

attenzione le decisioni <strong>di</strong> sostituire troppo frequentemente i <strong>di</strong>rettori gener<strong>al</strong>i. Da un paio d’anni a questa<br />

parte però qu<strong>al</strong>cosa è cambiato. Da un sana e proficua concertazione tra le parti soci<strong>al</strong>i siamo scivolati<br />

115

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!