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05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

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il presidente della Provincia Leonardo Muraro che non ci pensa due volte a bocciare il progetto. Prende<br />

posizione in un documento <strong>di</strong> risposta ad un’interpellanza presentata d<strong>al</strong> consigliere provinci<strong>al</strong>e dell’Idv Andrea<br />

Zanoni. Muraro spiega come del progetto si sia <strong>di</strong>scusso in sede <strong>di</strong> conferenza dei servizi in Regione svoltasi<br />

il 26 gennaio scorso cui ha preso parte l’<strong>al</strong>lora assessore <strong>al</strong>l’urbanistica Franco Conte (Pdl). In quella sede<br />

emersero già i contrasti tra il Ptcp e il progetto. Tra queste anche il fatto che, mentre nel Ptcp si prevede una<br />

nuova circonv<strong>al</strong>lazione ad ovest del centro <strong>di</strong> Barcon, il progetto in questione prevede lo spostamento della<br />

strada ad est del centro. Altro problema quella del beneficio pubblico derivante d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione del progetto.<br />

«Ai fini della perequazioni i benefici derivanti d<strong>al</strong> proposto accordo <strong>di</strong> programma si potevano stimare in circa<br />

56 milioni <strong>di</strong> euro e non già in 33 milioni come quantificato dai promotori». Queste ed <strong>al</strong>tre osservazioni<br />

sono già state inviate a Muraro <strong>al</strong>la Regione, senza però ottenere <strong>al</strong>cun tipo <strong>di</strong> risposta. «La re<strong>al</strong>izzazione <strong>di</strong><br />

una nuova area produttiva si pone in contrasto con il Ptc, che non prevede l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuove aree».<br />

Lega spaccata in due su Barcon. Quaggiotto contro Muraro, mentre la Regione sta a guardare.<br />

Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />

10 settembre 2011<br />

Piano Barcon Il comitato «Viva» scrive <strong>al</strong>la giunta<br />

VEDELAGO. Mega progetto <strong>di</strong> Barcon, il comitato «Barcon Viva» scrive <strong>al</strong>la giunta. «Non siamo <strong>di</strong>sposti ad<br />

accettare passivamente uno sfregio irreversibile <strong>di</strong> circa 90 ettari <strong>di</strong> territorio». La lettera è stata in<strong>di</strong>rizzata<br />

ieri Alla giunta e a tutti i consiglieri del gruppo <strong>di</strong> maggioranza «Nuova Vedelago». «Gli oltre 400 aderenti <strong>al</strong><br />

Comitato - si legge nel documento firmato d<strong>al</strong> portavoce Ermes Dondoni - rappresentano la forte<br />

preoccupazione della comunità, non <strong>di</strong>sposta ad accettare un t<strong>al</strong>e sfregio irreversibile <strong>di</strong> circa 90 ettari <strong>di</strong><br />

territorio, <strong>di</strong> pregio ed <strong>al</strong>tamente produttivo. Area tra le poche <strong>di</strong> t<strong>al</strong>i <strong>di</strong>mensioni che non ha nessun tipo <strong>di</strong><br />

inse<strong>di</strong>amento. L’impegno posto da questo comitato è unicamente volto a s<strong>al</strong>vaguardare il territorio e i citta<strong>di</strong>ni.<br />

La nostra amministrazione comun<strong>al</strong>e si è arroccata in se stessa e non intende accettare <strong>al</strong>cun confronto e la<br />

mancata autorizzazione <strong>al</strong>l’accesso agli atti, sebbene t<strong>al</strong>uni pubblici, ci è stata negata per lungo tempo. Ora<br />

chie<strong>di</strong>amo ad ognuno <strong>di</strong> assumere le proprie responsabilità. Avete considerato che questa pregevole fascia<br />

<strong>di</strong> territorio agricolo, a nord della Postumia Romana e <strong>fino</strong> <strong>al</strong> confine con Montebelluna, verrebbe tot<strong>al</strong>mente<br />

sconvolta? D<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi degli atti amministrativi e dai progetti che abbiamo, ci fanno pensare vi sia l’interesse<br />

<strong>di</strong> pochissimi privati a danno <strong>di</strong> <strong>al</strong>tri impren<strong>di</strong>tori e <strong>di</strong> tutta la comunità».<br />

Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />

1 settembre 2011<br />

Barcon, ambient<strong>al</strong>isti infuriati<br />

VEDELAGO. Anche da Trevignano dure critiche <strong>al</strong>l’accordo <strong>di</strong> programma per la riqu<strong>al</strong>ificazione territori<strong>al</strong>e<br />

dell’area Pedemontana a Barcon votato d<strong>al</strong> consiglio comun<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Vedelago. E’ il progetto che prevede<br />

interventi su una superficie <strong>di</strong> 84 mila metri quadri dove re<strong>al</strong>izzare stabilimenti <strong>di</strong> macellazione e produzione<br />

latte per bestiame, produzione <strong>di</strong> carta e prodotti per il consumo e un centro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione delle produzioni<br />

agro<strong>al</strong>imentari. La zona interessata d<strong>al</strong>l’intervento è quella tra Vedelago, Montebelluna e Trevignano. A<br />

schierarsi contro il progetto, con delle osservazioni inviate <strong>al</strong> presidente della Provincia, è il circolo 737 della<br />

Legambiente <strong>di</strong> Trevignano, che vorrebbe che fossero preservate le caratteristiche agrarie del territorio che<br />

verrebbe invece profondamente trasformato da questo corposo progetto. L’associazione nelle sue<br />

osservazioni esprime «forte contrarietà a t<strong>al</strong>e modello <strong>di</strong> consumo forsennato del territorio in quanto<br />

completamente fuori d<strong>al</strong>la sc<strong>al</strong>a urbana esistente e collocato in un’area ancora integra e <strong>di</strong> v<strong>al</strong>enza agroambient<strong>al</strong>e<br />

<strong>di</strong> pregio. In un territorio qu<strong>al</strong>e la pianura trevigiana che negli ultimi 50 anni ha avuto una<br />

accelerazione esponenzi<strong>al</strong>e per il consumo <strong>di</strong> territorio a favore dell’e<strong>di</strong>ficazione, con il risultato <strong>di</strong> un modello<br />

urbanistico <strong>di</strong> polverizzazione e <strong>di</strong>spersione urbana, <strong>di</strong>venta natur<strong>al</strong>e la conservazione <strong>di</strong> quei pochi scampoli<br />

<strong>di</strong> aree agricole rimaste. Cre<strong>di</strong>amo invece ad una pianificazione volta <strong>al</strong> riequilibrio produttivo, chiarendo però<br />

che per riequilibrio non si deve intendere colonizzazione industri<strong>al</strong>e o agro-industri<strong>al</strong>e, ma eventu<strong>al</strong>mente la<br />

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