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05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

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stata più volte citata e criticata come un’opera deturpatrice della bella terra veneta. 94 km <strong>di</strong> lunghezza, 16<br />

caselli da posizionare lungo il tracciato, 2 km quadrati <strong>di</strong> cemento per ogni casello. C’è chi non ci sta. A parte<br />

i casi loc<strong>al</strong>i che hanno monopolizzato l’ultima parte dell’incontro, il forum «S<strong>al</strong>viamo il patrimonio» si è dato<br />

due obiettivi inizi<strong>al</strong>i imprescin<strong>di</strong>bili: censire gli immobili sfitti e riutilizzabili e promuovere una legge popolare<br />

che certi <strong>di</strong> limitare la cementificazione delle campagne. Relatori <strong>di</strong> tutto rispetto sono intervenuti durante la<br />

mattinata, guidati d<strong>al</strong> vicepresidente della sezione <strong>di</strong> Treviso <strong>di</strong> It<strong>al</strong>ia Nostra, l’architetto Umberto Zan<strong>di</strong>giacomi.<br />

Confagricoltura: no <strong>al</strong> progetto Barcon<br />

Sì <strong>al</strong> nuovo macello <strong>di</strong> v<strong>al</strong>enza europea, ma senza consumare nuovo territorio. E’ natta la posizione <strong>di</strong><br />

Confagricoltura Treviso, che da tempo si è fatta promotrice <strong>di</strong> una campagna <strong>di</strong> sensibilizzazione sulla<br />

necessità <strong>di</strong> preservare <strong>al</strong> massimo l’integrità del suolo agricolo trevigiano d<strong>al</strong>l’aggressione<br />

dell’urbanizzazione, dei centri commerci<strong>al</strong>i e industri<strong>al</strong>i e delle nuove strutture viarie. L’associazione agricola,<br />

guidata da GianGiacomo G<strong>al</strong>larati Scotti Bon<strong>al</strong><strong>di</strong> e <strong>di</strong>retta da Giampaolo Casarin, ricorda che nella nostra<br />

provincia, nel solo periodo 2000-2010, è stata sacrificata sull’<strong>al</strong>tare della cementificazione, una superficie<br />

agricola <strong>di</strong> circa 11.000 ettari. «Un territorio pari <strong>al</strong>l’intera estensione dei comuni <strong>di</strong> Treviso e Castelfranco».<br />

Confagricoltura ritiene che per i futuri inse<strong>di</strong>amenti urbani, commerci<strong>al</strong>i e industri<strong>al</strong>i e per le nuove strutture<br />

viarie si debbano utilizzare, in via prioritaria, rispettivamente le aree e<strong>di</strong>ficabili <strong>di</strong>messe e i tracciati viabili<br />

esistenti. Confagricoltura boccia inoltre il P.T.C.P. (Piano Territori<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinci<strong>al</strong>e): «non<br />

rappresenta affatto un v<strong>al</strong>ido strumento per la pianificazione territori<strong>al</strong>e», tant’è che, insieme ad <strong>al</strong>tre<br />

associazioni agricole, è pendente un ricordo <strong>al</strong> Tar. Sul progetto Barcon, Confagricoltura considera<br />

positivamente la creazione <strong>di</strong> un macello con tecnologie <strong>di</strong> ultima generazione. Ma auspica «che quest’opera,<br />

che riteniamo <strong>di</strong> importanza strategica per il comparto <strong>al</strong>levatori<strong>al</strong>e dell’area, possa trovare una <strong>di</strong>versa<br />

loc<strong>al</strong>izzazione, t<strong>al</strong>e da non sottrarre ulteriori superfici <strong>al</strong>le coltivazioni».<br />

Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />

20 gennaio 2012<br />

DOCUMENTO DI CATEGORIE E SINDACATI<br />

«No a Ikea e Barcon, inutilizzati 20 milioni <strong>di</strong> mq <strong>di</strong> aree industri<strong>al</strong>i»<br />

TREVISO No <strong>al</strong>la cementificazione selvaggia, sì <strong>al</strong> recupero delle aree <strong>di</strong>smesse. E no ai nuovi annunciati<br />

mega inse<strong>di</strong>amenti , d<strong>al</strong> polo agro<strong>al</strong>imentare <strong>di</strong> Barcon <strong>al</strong>l’Ikea <strong>di</strong> Cas<strong>al</strong>e perchè «non rispondono <strong>al</strong>le esigenze<br />

<strong>di</strong> tutela e s<strong>al</strong>vaguar<strong>di</strong>a ambient<strong>al</strong>e e territori<strong>al</strong>e e probabilmente <strong>al</strong>le logiche <strong>di</strong> sviluppo economico e<br />

occupazione stabile». E’ fermissimo, il documento consegnato ieri da categorie e sindacati <strong>al</strong> presidente della<br />

Provincia, Leonardo Muraro. Ascom, Cia, Cna, Col<strong>di</strong>retti, Confagricoltura, Confartigianato, Confesercenti,<br />

Confcooperative, Artigianato trevigiano, Casartigiani e Cgil, Cisl e Uil sono in sintonia. Barcon e Cas<strong>al</strong>e non<br />

sonocitati mai esplicitamente, ma il documento congiunto vuol fermare i due progetti su cui la Provincia,<br />

dopo la Regione, dovrà esprimersi. Bella gatta da pelare per l’ente <strong>di</strong> S.Artemio che dovrà fare i conti da un<br />

lato con la posizione <strong>di</strong> categorie e e sindacati e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro con le esigenze occupazion<strong>al</strong>i. Muraro, ieri, ha scelto<br />

la via della <strong>di</strong>plomazia. «Ringrazio le categorie – <strong>di</strong>ce – E’ un documento che guarda <strong>al</strong> futuro del territorio,<br />

che con<strong>di</strong>vide le linee guida del Ptcp,m che chiede <strong>di</strong> confrontare ancor più attivamente sulle gran<strong>di</strong> scelte<br />

territori<strong>al</strong>i. Per questo ho chiesto che possa rientrare <strong>al</strong> più presto nel piano strategico». E ha aggiunto: «E’<br />

questione <strong>di</strong> trovare un metodo per garantire sviluppo sostenibile, creare nuovi posti <strong>di</strong> lavoro e dare risposte<br />

a chi è in cassa integrazione». Categorie, sindacati e Provincia si ritroveranno presto per un’an<strong>al</strong>isi più specifica<br />

delle situazioni critiche della Marca. Il documento ricorda le 1077 aree produttive censite nella Marca, sparse<br />

in modo <strong>di</strong>sorganico nel territorio, gli 80 milioni <strong>di</strong> superficie destinata a uso produttivo, <strong>di</strong> cui però oggi solo<br />

60 sembrano re<strong>al</strong>mente utilizzati. «Non si possono ignorare 20 milioni <strong>di</strong> mq inutilizzati»- <strong>di</strong>cono le categorie.E<br />

Guido Pomini, presidente <strong>di</strong> Ascom, coor<strong>di</strong>natore del gruppo che ha steso il documento, ha aggiunto: «E’<br />

una buona pratica, per il governo e lo sviluppo sostenibile del territorio, che nasce d<strong>al</strong>le buone relazioni<br />

esistenti», <strong>di</strong>ce. Sulla stessa linea d’onda Alessandro Conte, presidente Cna: »Basta con la contrapposizione<br />

tra sviluppo e crescita, e s<strong>al</strong>vaguar<strong>di</strong>a del territorio e dell’ambiente. Nuovi inse<strong>di</strong>amenti produttivi sono i<br />

benvenuti perché segno <strong>di</strong> una <strong>di</strong>namismo produttivo del territorio, ma vanno collocate nelle aree già<br />

compromesse, per non <strong>di</strong>struggere <strong>al</strong>tro territorio. Deroghe? Solo se si ritiene prev<strong>al</strong>ente l’interesse pubblico<br />

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