05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

pomeriggio gli oppositori hanno fatto circolare diverse mail per chiamare in consiglio tutti i cittadini di Vedelago.
«Nonostante la contrarietà di tutto il mondo politico», si legge nella mail diffusa dagli oppositori, «segreteria
provinciale della Lega Nord e del Pdl, che compongono la maggioranza, la contrarietà di tutte le
associazioni di categoria, quella del mondo cattolico, oltre che delle associazioni ambientaliste, nonostante
che i due imprenditori abbiano comunicato a mezzo stampa di non ritenere tale proposta di loro interesse in
quanto guardano altrove, il sindaco Paolo Quaggiotto ha deciso di portare in votazione la realizzazione di
tale mastodontico progetto».
Il Gazzettino di Treviso
9 ottobre 2012
Il progetto Barcon non passa in Consiglio. Dodici voti contrari lo affossano definitivamente. Si è parlato solo
di questo, ieri sera a Vedelago, com’era ovvio fin dall’inizio. La seduta ha saltato a piè pari gli altri punti all’ordine
del giorno e, d’altra parte, non ci sarebbe stato il tempo di trattarli. Nè poteva essere diversamente con
decine e decine di persone assiepate all’interno e all’esterno della casa municipale per seguire la discussione.
Sul piatto un insediamento che volevano in parecchi e che molti altri vedevano come fumo negli occhi.
Tutti i pro e i contro di una decisione difficile e sofferta sono emersi in una seduta che si è prolungata oltre
la mezzanotte, scandita da toni accesi e forti tensioni, ma che alla fine ha portato alla bocciatura senza appello
del progetto.
Il sindaco Quaggiotto è sceso nell’arena con piglio deciso fin dai primi affondi e ha chiarito subito un aspetto
non secondario: «Stasera non si approva il progetto Colomberotto-Rotocart, stasera si dà un indirizzo politico
che poi verrà rimesso nelle mani della Conferenza dei servizi». Poi, nel dettaglio ha cominciato a snocciolare
tutte le ragioni per cui il polo agro industriale andava fatto: «Niente sprechi: l’acqua verrà prima utilizzata e
poi reimmessa nella falda, mentre la ghiaia estratta resterà qui a nostro beneficio. E non si muoverà un solo
camion se non verrà realizzata, come da premesse, la riqualificazione dell’area».
Ma le minoranze non potevano certamente accettare un punto di vista osteggiato per lunghi mesi. Così Fiorenza
Morao, di Primavera Civica: «Siamo contrari non per stupidi preconcetti, ma perchè un simile insediamento
significa la distruzione certa del territorio agricolo e questo è inaccettabile». Sulla stessa lunghezza
d’onda anche Oscar Bordignon (Lega): «A parte le nostre perplessità sull’iter procedurale, come si può approvare
un progetto di questa portata senza aver mai consultato la gente? E perchè realizzarlo a Barcon quando
Castelfranco è già attrezzata anche per il trasporto con la vicina ferrovia?».
Quaggiotto però non è indietreggiato di un millimetro: «A Vedelago ci sono 1454 disoccupati, un’enormità.
Il lavoro in questo momento viene prima di tutto, non esistono altre priorità». Alla fine della battaglia nell’aula
consiliare, il documento per l’accordo di programma è saltato per tre voti rendendo vani gli sforzi di Quaggiotto,
mentre esplodeva il tripudio degli abitanti della frazione che erano accorsi in massa. E intanto Primavera
Civica ha già in tasca una mozione di sfiducia al sindaco, preludio ad altre giornate di alta tensione.
Il Corriere del Veneto
9 ottobre 2012
Barcon, ressa in Consiglio prima del voto
VEDELAGO — (s.ma.) In cinquanta dentro. Almeno il doppio fuori, a seguire la seduta dalle finestre. Affollatissimo
consiglio comunale ieri sera a Vedelago dove l’amministrazione ha affrontato dopo lunghi mesi di discussione
il progetto del polo agroindustriale di Barcon. I cittadini non sono rimasti a casa, ma sono accorsi
in massa davanti al municipio con cartelli, fischi e qualche fiaccola. La polemica era iniziata già nel piazzale.
Il comitato per il no, Barcon Viva, e Italia Nostra, hanno infatti evidenziato che i sostenitori del progetto si
erano già accaparrati tutti i posti a sedere, lasciando fuori tutti gli oppositori. Due ore e mezza di consiglio
sono volate con i soli interventi delle scatenate minoranze, schierate contro l’insediamento, e del sindaco,
che nel rispondere agli attacchi ha difeso a spada tratta il polo. Si tratta di 90 ettari con la costruzione di una
cartiera della ditta Rotocart e un macello dell’azienda Colomberotto. I due stabilimenti sarebbero in grado di
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