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05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

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d<strong>al</strong>la approvazione del piano territori<strong>al</strong>e che avrebbe preferito privilegiare l’utilizzo <strong>di</strong> aree <strong>di</strong>smesse. Non ho<br />

seguito (a livello stampa loc<strong>al</strong>e) tutte le fasi <strong>di</strong> quel travagliato progetto e non metto in dubbio la <strong>di</strong>fficoltà<br />

delle scelte in anni <strong>di</strong> crisi. Tuttavia, per quanto form<strong>al</strong>mente estraneo, come amministratore del territorio<br />

non posso non osservare con perplessità il fatto che l’inse<strong>di</strong>amento Ikea avrebbe interessato soltanto una<br />

parte quasi insignificante delle migliaia <strong>di</strong> metri quadrati <strong>di</strong> terreno agricolo da convertire (35.000 mq su<br />

una area opzionata <strong>di</strong> ben 420.000). Per cosa tutti quegli ettari non Ikea? Risposta che forse mi è sfuggita.<br />

Tra l’<strong>al</strong>tro, quante volte nuovi inse<strong>di</strong>amenti insistono su proprietà con forti interessi per il sottosuolo e i suoi<br />

derivati? Cosicché qui a Treviso abbiamo la possibilità <strong>di</strong> vantare un singolare primato: <strong>di</strong> tutte le attività<br />

estrattive del Veneto per tutti i tipi <strong>di</strong> materi<strong>al</strong>i insieme, risulta che da solo il settore “sabbie e ghiaie” della<br />

Provincia <strong>di</strong> Treviso, copre circa il 50% dell’intero settore estrattivo autorizzato region<strong>al</strong>e. Persino un ministro<br />

tecnico, il v<strong>al</strong>ente dott. Mario Catania delle Politiche Agricole e Forest<strong>al</strong>i - inserto 7 Corriere della Sera 17<br />

agosto 2012 - si è accorto che l’e<strong>di</strong>ficazione selvaggia si è mangiata in 40 anni 5 milioni <strong>di</strong> ettari <strong>di</strong> terreno<br />

coltivabile (pari <strong>al</strong>la Sicilia e la Sardegna) passando da 17.986.000 agli attu<strong>al</strong>i 12.885.000. Quanto a Treviso<br />

(fonte stesso inserto) abbiamo il privilegio <strong>di</strong> comparire ai primi posti d’It<strong>al</strong>ia per percentu<strong>al</strong>e <strong>di</strong> cementificazione<br />

(19%), siamo “solo” <strong>al</strong> nono posto, in It<strong>al</strong>ia, per il fatto che davanti ci sono Roma Napoli Milano Trieste<br />

la cui area provinci<strong>al</strong>e è irrilevante rispetto <strong>al</strong>l’area urbana. Se no eravamo quinti. Anche in Regione pochi<br />

giorni dopo si è avuta una <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> intenti contro l’abuso del territorio. Certo l’agricoltura non muove<br />

il giro d’affari <strong>di</strong> <strong>al</strong>tri settori, ma profittare della sua debolezza non è operazione intelligente, <strong>al</strong>trettanto quanto<br />

non è intelligente o<strong>di</strong>are genericamente “il capannone”, quando la gente è “a spasso” e non sa dove andare.<br />

Io credo che gli impren<strong>di</strong>tori del triveneto abbiano una grande sfida davanti a loro, ovvero recuperare aree<br />

produttive in via <strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione (Marghera? un domani l’Elettrolux a Susegana e infiniti <strong>al</strong>tri capannoni vuoti<br />

e non utilizzati in ogni periferia) senza che sia necessario aggre<strong>di</strong>re ancora la poca terra vergine che ci rimane.<br />

Parliamo pure <strong>di</strong> priorità e del v<strong>al</strong>ore soci<strong>al</strong>e dell’impresa ma consideriamo anche questo V<strong>al</strong>ore della Terra<br />

<strong>al</strong>trettanto trascurato. V<strong>al</strong>ori che v<strong>al</strong>gono anche per gli agricoltori, ben si intende, ogni qu<strong>al</strong> volta tendano a<br />

sgranare il Paesaggio per espandere produzioni che “tirano”. (vicesindaco assessore <strong>al</strong>l’agricoltura del Comune<br />

<strong>di</strong> Vazzola)<br />

La Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />

11 ottobre 2012<br />

Barcon, l’ora dei veleni dopo il no<br />

Il fronte del sì <strong>al</strong> maxi macello tappezza il paese <strong>di</strong> striscioni contro Fondazione, minoranza e assessori<br />

VEDELAGO Barcon, veleni in paese dopo il no del consiglio comun<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’operazione ColomberottoRotocart.<br />

Dopo la bocciatura <strong>di</strong> lunedì sera, ieri mattina sono apparsi in paese striscioni contro il popolo del no a maxi<br />

macello, cartiera e casello della Pedemontana Veneta. Accuse e critiche pesanti contro chi si è opposto <strong>al</strong>l’accordo<br />

<strong>di</strong> programma sostenuto d<strong>al</strong> sindaco Paolo Quaggiotto. «Il lavoro andate a cercarlo <strong>al</strong>la Fondazione<br />

<strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong>», il contenuto dello striscione steso sulla recinzione del sottopasso della strada che collega Foss<strong>al</strong>unga<br />

<strong>al</strong>la Postumia. La fondazione del Cre<strong>di</strong>to Trevigiano infatti è stata tra i più convinti sostenitori del no a<br />

Barcon. Un <strong>al</strong>tro striscione attaccava il consigliere <strong>di</strong> Primavera Civica Fiorenza Morao. «Il lavoro non è un problema!!<br />

La Morao <strong>di</strong>ce: andate a zappare!». Un <strong>al</strong>tro denunciava: «Citta<strong>di</strong>ni, ci hanno tolto strade e lavoro par<br />

’na carega». Tutti senza firma, anche se è chiara la provenienza. Gli striscioni sono stati poi rimossi dai vigili.<br />

Le tensione è ancora <strong>al</strong>ta dunque a Vedelago. Il sindaco Quaggiotto è andato sotto proprio sulla votazione<br />

Barcon. Hanno votato contro tre assessori della sua giunta, il vice Marco Perin, l’assessore <strong>al</strong>l’urbanistica Cristina<br />

Andretta e quello <strong>al</strong>la sicurezza Renzo Franco (segretario loc<strong>al</strong>e della Lega Nord). Quaggiotto non si <strong>di</strong>mette,<br />

ma pensa a un rimpasto <strong>di</strong> governo che gli consenta <strong>di</strong> proseguire il mandato. Andretta e Perin<br />

sarebbero sempre più vicini <strong>al</strong>la defenestrazione d<strong>al</strong>la giunta, Franco potrebbe rimanere con Quaggiotto.<br />

Esultano intanto gli oppositori <strong>al</strong> progetto. Dopo la presa <strong>di</strong> posizione della Cgil, tocca ora <strong>al</strong> Comitato Barcon<br />

Viva. «Nella bocciatura del progetto Barcon, da parete del consiglio comun<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Vedelago, ha prev<strong>al</strong>so il buon<br />

senso <strong>di</strong> molti amministratori, evidenziando una f<strong>al</strong>limentare azione politica del sindaco Paolo Quaggiotto»,<br />

comunica il portavoce Ermes Dondoni, «con ostinazione ha voluto portare in consiglio l’approvazione della<br />

documentazione <strong>di</strong> questo progetto, quando chiunque vi avrebbe rinunciato. È natur<strong>al</strong>e chiedersi ora e con<br />

preoccupazione, come potrà governare con una maggioranza così spaccata? La bocciatura non è avvenuta<br />

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