05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo
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citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Loria e sul qu<strong>al</strong>e a breve si pronuncerà il Consiglio <strong>di</strong> Stato. L’operazione <strong>di</strong> «spezzettamento»<br />
della produzione Colomberotto che prima doveva concentrarsi su Barcon è già in corso. «A Barcon ci sarà<br />
comunque il centro <strong>di</strong> miscelazione latte – spiega il titolare – per il mangimificio stiamo ipotizzando un’area<br />
vicina a Treviso. Per il macello invece non è esclusa una scelta fuori regione».<br />
Bor<strong>di</strong>gnon <strong>al</strong>l’attacco: sul progetto il Pdl è imbarazzante<br />
Sospettato <strong>di</strong> voler togliere la se<strong>di</strong>a <strong>al</strong> vicesindaco Marco Perin e <strong>al</strong>l’assessore <strong>al</strong>l’urbanistica Cristina Andretta,<br />
Oscar Bor<strong>di</strong>gnon reagisce sferrando un duro attacco <strong>al</strong> Pdl. «Imbarazzante la posizione dei due in giunta e<br />
del loro coor<strong>di</strong>natore loc<strong>al</strong>e Remigio Parisotto», taglia dritto l’ex vice del sindaco Quaggiotto, ora seduto<br />
<strong>al</strong>l’opposizione con la casacca della Lega. E continua: «La delibera della giunta,che esprime un parere <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>rizzo politico sul progetto Barcon in attesa <strong>di</strong> un voto del consiglio comun<strong>al</strong>e, è stata votata <strong>al</strong>l’unanimità<br />
lo scorso 4 gennaio. C’erano tutti, anche gli assessori Perin e Andretta. La delibera non esprime una<br />
contrarietà netta <strong>al</strong> polo agroindustri<strong>al</strong>e previsto in via Terza Armata, semmai evidenzia <strong>al</strong>cuni <strong>di</strong>stinguo,<br />
comunque con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong> da tutta la maggioranza. Il progetto del macello e della cartiera, nel loro<br />
<strong>di</strong>mensionamento complessivo, rimane in<strong>al</strong>terato. Inequivocabile è l’imbarazzo strument<strong>al</strong>e del vicesindaco<br />
Perin e dell’assessore Andretta: cercano <strong>di</strong> smarcarsi da un progetto che forse non con<strong>di</strong>vidono in tutte le<br />
sue parti, ma che comunque sostengono con la loro presenza in giunta». E giù la mannaia <strong>di</strong> Bor<strong>di</strong>gnon sul<br />
Pdl. «Ancora più imbarazzante – insiste il capogruppo della lista Bor<strong>di</strong>gnon Sindaco – è la situazione <strong>di</strong> un<br />
partito, il Pdl, che esprime posizioni contrastanti tra il coor<strong>di</strong>natore Remigio Parisotto e i suoi rappresentanti<br />
in giunta. O si <strong>di</strong>mettono gli assessori Perin, Andretta e Gazzola oppure se ne va Parisotto, in prima linea con<br />
il comitato Barcon Viva». Bor<strong>di</strong>gnon assicura <strong>di</strong> non essere <strong>al</strong>la ricerca <strong>di</strong> poltrone: nè per sè nè per i suoi.<br />
Insistenti le voci <strong>di</strong> un suo riavvicinamento <strong>al</strong>l’ex <strong>al</strong>leato Paolo Quaggiotto, da cui è stato cacciato nel 2008<br />
per il suo «no» <strong>al</strong>la strada dei cavatori prevista sempre a Barcon. Bor<strong>di</strong>gnon nega tutto: nessuna trattativa<br />
uffici<strong>al</strong>e, nessuna volontà <strong>di</strong> sostituire i due assessori in odore <strong>di</strong> <strong>al</strong>lontanamento. «Non impartiteci lezioni <strong>di</strong><br />
coerenza politica, non voi. Dov’erano Perin e Parisotto quando io, <strong>al</strong>lora vicesindaco, fui defenestrato per aver<br />
votato contro la proposta della strada dei cavatori in consiglio comun<strong>al</strong>e? Stavano trattando la spartizione<br />
delle poltrone con Quaggiotto».<br />
Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />
11 gennaio 2012<br />
Barcon, Di Santo da Giorgio Napolitano<br />
VEDELAGO Lunedì <strong>al</strong>le 10.30 il presidente del Cre<strong>di</strong>to Trevigiano, Nicola Di Santo, con Enzo Bergamin e<br />
Andrea Menegotto, varcherà la soglia del Quirin<strong>al</strong>e per portare <strong>al</strong> capo dello Stato tutta la documentazione<br />
sull’operazione Barcon. «Al presidente Napolitano chiederemo <strong>di</strong> aiutarci per evitare lo scempio della<br />
campagna dei Pola». Un appello accorato, «il grido» della gente <strong>di</strong> Barcon, arriverà <strong>fino</strong> a Roma. Era lo scorso<br />
19 <strong>di</strong>cembre quando il presidente Di Santo scriveva a Giorgio Napolitano domandando un incontro. Neanche<br />
una settimana dopo la risposta del Quirin<strong>al</strong>e, firmata d<strong>al</strong> segretario gener<strong>al</strong>e Louis Godart: «Il capo dello Stato<br />
ha ricevuto la vostra lettera relativa <strong>al</strong>la situazione venutasi a creare a Barcon. Sarei lieto <strong>di</strong> potervi incontrare<br />
in Quirin<strong>al</strong>e per v<strong>al</strong>utare insieme a voi le azioni da intraprendere onde consentire <strong>di</strong> s<strong>al</strong>vaguardare l’integrità<br />
<strong>di</strong> un territorio <strong>di</strong> rara bellezza». Qu<strong>al</strong>che giorno dopo la telefonata Vedelago-Roma per fissare l’appuntamento,<br />
lunedì prossimo l’incontro. Di Santo e la sua banca non sono nuovi a battaglie per la s<strong>al</strong>vaguar<strong>di</strong>a del territorio.<br />
Si sono schierati in prima linea davanti <strong>al</strong>le ruspe dei cavatori che minacciavano il paesaggio <strong>di</strong> villa <strong>Emo</strong>. Ed<br />
è stata una vittoria popolare conclusa con l’acquisto della <strong>di</strong>mora p<strong>al</strong>la<strong>di</strong>ana, <strong>di</strong>ventata sede del Cre<strong>di</strong>to<br />
Cooperativo Trevigiano. Oggi il presidente, la sua banca e la Fondazione <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong> sono <strong>di</strong> nuovo sulle<br />
barricate per <strong>di</strong>fendere la campagna dei Pola, quei 180 campi trevigiani a nord <strong>di</strong> via Terza Armata a Barcon<br />
che il sindaco Paolo Quaggiotto con il proprietario Colomberotto e la Rotocart vorrebbero trasformare in un<br />
polo industri<strong>al</strong>e. Un macello - «il più grande d’Europa»-, una cartiera - «attività inquinante <strong>di</strong> prima categoria»<br />
-, un farmer market la cui re<strong>al</strong>izzazione giustifica lo «scavo <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> metri cubi <strong>di</strong> ghiaia». Oro bianco per<br />
i cavatori in cambio <strong>di</strong> una nuova viabilità, come sostiene in sindaco Quaggiotto <strong>di</strong>fendendo l’operazione.<br />
Ma Di Santo e i suoi si schierano contro il piano e chiedono aiuto a «re Giorgio». Napolitano, natur<strong>al</strong>mente.<br />
«A completare il progetto – ha scritto Di Santo <strong>al</strong> capo dello Stato – si prevede pure la re<strong>al</strong>izzazione <strong>di</strong> un<br />
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