05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo
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Napolitano <strong>di</strong>fende <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong><br />
Escono d<strong>al</strong>la porta e rientrano d<strong>al</strong>la finestra, ma il popolo si oppone agli investimenti dei cavatori trevigiani<br />
e <strong>di</strong> chiunque voglia deturpare la campagna verde che si estende tra <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong> e <strong>Villa</strong> Pola. Questa volta però<br />
l’azienda Colomberotto, già avviata nel settore della macellazione, ha tutte le intenzioni <strong>di</strong> non mollare,<br />
promettendo a tutti posti <strong>di</strong> lavoro grazie <strong>al</strong>la costruzione <strong>di</strong> un nuovo macello, <strong>di</strong> una carteria e <strong>di</strong> un centro<br />
commerci<strong>al</strong>e. Dietro a queste promesse la Fondazione <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong> e il Cre<strong>di</strong>to Trevigiano smascherano invece<br />
l’interesse per una formula, in vigore da qu<strong>al</strong>che tempo, che non deve essere passata inosservata <strong>al</strong> Comune<br />
<strong>di</strong> Barcon e <strong>al</strong>la provincia <strong>di</strong> Treviso: la formula della perequazione. «L’interesse dell’Amministrazione - spiega<br />
Nicola Di Santo, presidente del Cre<strong>di</strong>to Trevigiano, invitato <strong>al</strong>l’Ateneo Veneto a presentare la situazione con<br />
Lorenzo Morao a capo della Fondazione <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong> - è <strong>di</strong> essere indennizzata attraverso la formula della<br />
perequazione con la qu<strong>al</strong>e il Comune e la Provincia introitano una somma proporzion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>l’incremento <strong>di</strong><br />
v<strong>al</strong>ore della trasformazione <strong>di</strong> un terreno da agricolo a industri<strong>al</strong>e da investire in opere pubbliche». In pratica,<br />
se si <strong>di</strong>mostra che un terreno agricolo viene trasformato in terreno industri<strong>al</strong>e l’amministrazione intasca una<br />
cifra proporzion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la superficie del terreno, il che significa che un terreno che v<strong>al</strong>e per esempio 4 euro <strong>al</strong><br />
metro quadro s<strong>al</strong>irebbe a 50 come terreno industri<strong>al</strong>e. La superficie <strong>di</strong> cui si sta parlando è <strong>di</strong> 2 milioni <strong>di</strong><br />
metri cubi. Tempi duri quin<strong>di</strong> per i cavatori trevigiani sempre <strong>al</strong>la ricerca dell’oro bianco del Nordest perché la<br />
popolazione non molla. La prima rivolta popolare ris<strong>al</strong>e a qu<strong>al</strong>che anno fa quando <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong> e i terreni che la<br />
circondavano, donati un tempo d<strong>al</strong> Patriarca ai proprietari della <strong>Villa</strong>, rischiavano <strong>di</strong> finire sotto le grinfie <strong>di</strong><br />
impren<strong>di</strong>tori che vedevano nella <strong>Villa</strong> un potenzi<strong>al</strong>e resort e nei terreni circostanti ghiaia da produrre. Per oltre<br />
400 anni la villa p<strong>al</strong>la<strong>di</strong>ana era stata infatti gestita d<strong>al</strong>la famiglia <strong>Emo</strong> che a un certo punto la vende <strong>al</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />
Trevigiano, facendo tirare un respiro <strong>di</strong> sollievo <strong>al</strong>la popolazione che ne temeva il futuro. Adesso la situazione<br />
si ripresenta identica ed è tornato il m<strong>al</strong>contento tra la gente tanto che la fondazione ha scritto <strong>al</strong> Presidente<br />
della Repubblica che si è <strong>di</strong>mostrato sensibile <strong>al</strong> problema e che invierà un delegato lunedì per un incontro<br />
per v<strong>al</strong>utare il da farsi. Nell’occasione è stato presentato il primo numero dei Quaderni <strong>di</strong> <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong>, intitolato<br />
La Battaglia <strong>di</strong> Agnadello, d<strong>al</strong>lo stu<strong>di</strong>oso Danilo Gasparetti e d<strong>al</strong> Presidente dell’Ateneo Michele Gottar<strong>di</strong><br />
(www.villaemo.org)<br />
Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />
13 gennaio 2012<br />
Barcon, ad<strong>di</strong>o polo industri<strong>al</strong>e Loris Colomberotto rinuncia<br />
VEDELAGO «Il polo agro<strong>al</strong>imentare <strong>di</strong> Barcon per noi è ormai un progetto del passato». Loris Colomberotto<br />
<strong>di</strong> fatto ritira il suo impegno sulla storica campagna dei Pola. A far ritornare sui suoi passi l’impren<strong>di</strong>tore è la<br />
mancata attenzione da parte <strong>di</strong> Comune, Provincia e Regione rispetto a quanto presentato oltre un anno fa.<br />
A fine <strong>di</strong>cembre con una lettera a firma sua e <strong>di</strong> Giuliano Gelain a nome della Rotocart, l’<strong>al</strong>tra società coinvolta<br />
nel progetto, aveva sollecitato una risposta che non è ancora arrivata. E, <strong>al</strong>la luce <strong>di</strong> ulteriori prese <strong>di</strong> posizione<br />
contro il progetto - l’ultima in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo l’appello rivolto <strong>al</strong> presidente della Repubblica Giorgio Napolitano<br />
d<strong>al</strong> presidente del Cre<strong>di</strong>to Trevigiano Nicola Di Santo - Loris Colomberotto annuncia <strong>di</strong> uscire d<strong>al</strong>la partita.<br />
«Non entro nel merito dell’appello rivolto <strong>al</strong> capo dello Stato: siamo in democrazia e ognuno ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> fare<br />
quanto ritiene opportuno. Ma da parte nostra non possiamo più aspettare oltre per procedere con<br />
l’<strong>al</strong>largamento del nostro settore produttivo. Di tempo per rispondere mi pare che ne sia stato dato fin troppo.<br />
Pertanto stiamo optando per <strong>al</strong>tre soluzioni». Ad<strong>di</strong>o definitivo dunque <strong>al</strong> polo agro<strong>al</strong>imentare <strong>di</strong> Barcon?<br />
«Guar<strong>di</strong> – risponde Colomberotto – come abbiamo scritto nella lettera, abbiamo fornito ogni tipo <strong>di</strong><br />
informativa per arrivare a un accordo <strong>di</strong> programma che avrebbe portato <strong>al</strong>la creazione <strong>di</strong> un importante<br />
inse<strong>di</strong>amento produttivo per un investimento <strong>di</strong> circa 300 milioni, dove avrebbero operato soprattutto<br />
fornitori veneti. Un polo destinato a produrre un red<strong>di</strong>to rilevante e duraturo. L’inse<strong>di</strong>amento non avrebbe<br />
pesato a livello logistico su Barcon, in quanto avrebbe usufruito del casello sulla Superstrada Pedemontana.<br />
Non da ultimo sarebbe stato una v<strong>al</strong>ida opportunità per affrontare la crisi occupazion<strong>al</strong>e che sta attanagliando<br />
il territorio: solo per gli interventi che riguardavano la nostra società, posso tranquillamente <strong>di</strong>re che si trattava<br />
<strong>di</strong> trecento nuovi posti <strong>di</strong> lavoro. Ma, come ho detto nell’ultima lettera, non abbiamo avuto risposte uffici<strong>al</strong>i<br />
da chi <strong>di</strong> competenza». E questo pare essere il vero motivo del <strong>di</strong>simpegno, piuttosto che la questione del<br />
casello <strong>di</strong> Barcon, in forse come tutta la vicenda della Pedemontana a seguito del ricorso presentato da un<br />
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