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05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

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le nostre ragioni. Perché tutti vogliono uscire d<strong>al</strong>la grave situazione che stiamo vivendo». Una gravità data innanzitutto<br />

d<strong>al</strong>la carenza <strong>di</strong> opportunità occupazion<strong>al</strong>i, che ha già visto molti giovani <strong>di</strong> Barcon fare quello che<br />

hanno fatto i loro padri e nonni: prendere la v<strong>al</strong>igia e andarsene <strong>al</strong>l’estero, come ha testimoniato più <strong>di</strong> qu<strong>al</strong>cuno.<br />

E l’invivibilità, oltre che la pericolosità, data d<strong>al</strong>l’incessante traffico su Barcon e su Vedelago da e verso<br />

le cave montebellunesi. «Il progetto del polo», ha continuato Vettoretto, «prevede la costruzione <strong>di</strong> una bretella<br />

<strong>di</strong> collegamento <strong>al</strong>la Superstrada Pedemontana che ci libererà <strong>di</strong> questo traffico che ha già mietuto vittime.<br />

Inoltre ci sono due impren<strong>di</strong>tori (Colomberotto e Rotocart, ndr) che oggi hanno il coraggio <strong>di</strong> investire da noi,<br />

portando uno sviluppo che sarà determinato non solo d<strong>al</strong>le due aziende ma anche d<strong>al</strong>l’indotto che sarà generato.<br />

Non vedo come si possa rinunciare a questo e a Barcon nessuno vuole rinunciare a quello che sarà,<br />

dopo anni e anni, la prima occasione <strong>di</strong> rinascita <strong>di</strong> un paese che sarebbe destinato a sparire. Hanno firmato<br />

in oltre 500, su una popolazione <strong>di</strong> 1400, tutti i capifamiglia hanno detto sì. Si deve andare avanti». Sta <strong>di</strong><br />

fatto che vi è un ampio ventaglio <strong>di</strong> re<strong>al</strong>tà contro il polo, comitati, fondazioni, quasi tutte le sigle impren<strong>di</strong>tori<strong>al</strong>i<br />

e <strong>di</strong> categoria. «Fa più rumore un <strong>al</strong>bero che cade che non cento che rimangono in pie<strong>di</strong>», conclude Vettoretto,<br />

«Noi siamo quelli che rimangono in pie<strong>di</strong>. Nessun rappresentante <strong>di</strong> quelle associazioni impren<strong>di</strong>tori<strong>al</strong>i è mai<br />

venuto qui. Ripeto, ora ci viene dato quello che Barcon ha sempre chiesto e mai ottenuto: stop <strong>al</strong> traffico pesante<br />

e nuove opportunità. E la cancellazione definitiva del rischio che proprio nell’area del polo nasca un’<strong>al</strong>tra<br />

cava. Perché questo pericolo c’è, inutile che ce lo nascondano». Il riferimento è ad una richiesta <strong>di</strong> escavazione<br />

avanzata anni fa e che non è mai stata ritirata, ma che sarebbe pronta a rispuntare nel caso se l’area rimanesse<br />

così com’è oggi.<br />

Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />

18 aprile 2012<br />

Macello e cartiera è <strong>al</strong>larme f<strong>al</strong>da per tutta Barcon<br />

Il polo industri<strong>al</strong>e consumerà 4,7 milioni <strong>di</strong> acqua <strong>al</strong> giorno Appoggi da tutta It<strong>al</strong>ia <strong>al</strong>la battaglia contro il progetto<br />

VEDELAGO Maxi progetto Barcon, è <strong>al</strong>larme f<strong>al</strong>da. Le acque sotterranee sono a rischio prosciugamento. Il<br />

pericolo c'è e lo si evince dai dati emersi d<strong>al</strong>le carte del progetto. Il mega impianto industri<strong>al</strong>e (cartiera e macello<br />

bovino), stando <strong>al</strong> piano presentato, utilizzerà una quantità d'acqua pari a 55 litri <strong>al</strong> secondo. Di questi,<br />

42 saranno utilizzati per la cartiera. Numeri esorbitanti. Basta fare un conto per accorgersi che la quantità utilizzata<br />

giorn<strong>al</strong>mente arriva a superare i 4,7 milioni <strong>di</strong> litri d'acqua. Questi sono i dati emersi lunedì sera nella<br />

riunione convocata dai comitati oppositori del progetto nella sede della Fondazione <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong> a Fanzolo. Un<br />

centinaio i presenti <strong>al</strong>l'assemblea molto partecipata. Sono intervenuti il portavoce del comitato spontaneo<br />

“Barcon Viva”, Ermes Dondoni, un rappresentante della Fondazione, l'architetto Enzo Bergamin, uno del<br />

gruppo <strong>di</strong> opposizione Primavera Civica e un <strong>al</strong>tro del coor<strong>di</strong>namento It<strong>al</strong>ia Nostra. C’era anche il presidente<br />

del Cre<strong>di</strong>to Trevigiano, Nicola Di Santo, schieratosi contro la devastazione della campagna a nord <strong>di</strong> via Terza<br />

Armata. Tutti compatti nel <strong>di</strong>re un no secco <strong>al</strong> polo agroindustri<strong>al</strong>e. Sono state proiettate <strong>di</strong>apositive relative<br />

<strong>al</strong> progetto. In merito <strong>al</strong>la questione del consumo d'acqua, va precisato che nel progetto si prevede il prelievo<br />

<strong>di</strong>rettamente in f<strong>al</strong>da tramite pozzo. L'acqua viene per la maggior parte risc<strong>al</strong>data per produrre vapore e in<br />

seguito viene rimessa in f<strong>al</strong>da, ma non <strong>di</strong>rettamente. Viene prima «trattata» e fatta decantare in un quello<br />

che nel progetto viene definito un «bacino <strong>di</strong> lagunaggio». Al <strong>di</strong> là degli aspetti tecnici, sono i numeri a spaventare.<br />

4,7 milioni <strong>di</strong> litri prelevati <strong>al</strong> giorno (l'impianto funzionerà 24 ore su 24 tutto l'anno tranne pochi<br />

giorni) sono una quantità esorbitante. La protesta contro il progetto prosegue anche su Facebook. Il gruppo<br />

«No <strong>al</strong> macello <strong>di</strong> Barcon» ha già più <strong>di</strong> 500 iscritti, tra cui anche <strong>di</strong>versi gruppi ambient<strong>al</strong>isti della zona. La<br />

protesta arriva ad<strong>di</strong>rittura fuori provincia, anzi fuori regione. Solidarietà ai residenti <strong>di</strong> Barcon e massimo appoggio<br />

<strong>al</strong>la lotta contro la mega area industri<strong>al</strong>e arriva anche d<strong>al</strong>la Lombar<strong>di</strong>a e precisamente da Manerbio,<br />

provincia <strong>di</strong> Brescia. Lì si è costituito il “Coor<strong>di</strong>namento contro il mega macello”, che si oppone <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>izzazione<br />

<strong>di</strong> un mega centro <strong>di</strong> macellazione suina che una <strong>di</strong>tta it<strong>al</strong>iana vorrebbe re<strong>al</strong>izzare proprio a Manerbio.<br />

D<strong>al</strong> loro blog (controilmegamacello.blogspot.it) i lombar<strong>di</strong> comunicano il loro appoggio <strong>al</strong>la battaglia contro<br />

il polo Barcon.<br />

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