05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo
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piani nel consiglio comun<strong>al</strong>e <strong>di</strong> venerdì». «Ma soprattutto», conclude Sartoretto «non si possono fare operazioni<br />
con il trucco: è evidente che prima si è trovata l’azienda e poi si è fatta l’asta. Tanta fretta si spiega solo<br />
con la volontà <strong>di</strong> rientrare nel patto <strong>di</strong> stabilità e si deve fare entro il 31 <strong>di</strong>cembre. Ma dubito che stavolta vada<br />
tutto liscio».<br />
Vicariato, preti e laici bocciano il macello<br />
L’Osservatorio <strong>di</strong>ce no <strong>al</strong>l’inse<strong>di</strong>amento in via Terza Armata: traffico, escavazione e inquinamento<br />
VEDELAGO Barcon, preti e laici uniti nel <strong>di</strong>re no <strong>al</strong> progetto. L’Osservatorio del Vicariato <strong>di</strong> Castelfranco condanna<br />
apertamente il maxi inse<strong>di</strong>amento industri<strong>al</strong>e proposto da due impren<strong>di</strong>tori (l’<strong>al</strong>levatore Colomberotto<br />
e Gelain) nelle campagne a nord <strong>di</strong> via Terza Armata. La bocciatura <strong>al</strong> polo agroindustri<strong>al</strong>e avviene tramite un<br />
volantino <strong>di</strong>stribuito nelle scorse settimane tra i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Castelfranco e <strong>di</strong> Vedelago e firmato appunto d<strong>al</strong>l’Osservatorio<br />
del Vicariato <strong>di</strong> Castelfranco. Si tratta <strong>di</strong> un organismo formato da laici e preti che il Vicariato ha<br />
incaricato <strong>di</strong> «osservare fatti e problemi del territorio <strong>al</strong>la ricerca del bene comune». Nel volantino <strong>di</strong>stribuito<br />
<strong>al</strong>le famiglie si parla del progetto Barcon <strong>di</strong> cui si sottolineano i «danni per la collettività». «L’area è classificata<br />
non idonea in rapporto <strong>al</strong>la compatibilità geologica, soprattutto se riferito <strong>al</strong>l’impatto del più grande macello<br />
della Comunità Europea. Gli strumenti della compatibilità ambient<strong>al</strong>e non prevedono <strong>al</strong>terazioni funzion<strong>al</strong>i<br />
della zona per la tutela della f<strong>al</strong>da, dell’acqua, del suolo, della bio<strong>di</strong>versità, dei relitti <strong>di</strong> paesaggio. L’industria<br />
della carne e della carta non sono strutture che producono indotto e quin<strong>di</strong> nessun vantaggio per la re<strong>al</strong>tà<br />
socio-economica per Vedelago. Grosso e grave aumento del traffico strad<strong>al</strong>e che andrà ad intasare la zona.<br />
Prima con l’escavazione e trasporto della ghiaia, poi con il trasporto dei 200.000 capi bovini <strong>al</strong>l’anno da macellare<br />
e macellati. Sottrazione <strong>di</strong> 84 ettari <strong>di</strong> terreno da parte del cemento e dei mattoni, con <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong><br />
tesori natur<strong>al</strong>istici e paesaggistici <strong>di</strong> terreni agricoli che non potranno essere più restituiti <strong>al</strong>l’ambiente ed <strong>al</strong>la<br />
collettività». Se i parroci, chiamati a raccolta d<strong>al</strong> monsignore del Duomo: don Adriano Cevolotto, erano stati<br />
prudenti nella v<strong>al</strong>utazione del progetto, l’Osservatorio è tranchant. Il volantino reca la firma <strong>di</strong> tutti i componenti<br />
<strong>di</strong> tre preti <strong>di</strong> Castelfranco (don Clau<strong>di</strong>o Miglioranza e don Silvio Favrin della Pieve, e don Giuseppe<br />
Furlan <strong>di</strong> Sant’Andrea) e dei laici: Attilia D’Andrea, Diana Pandolfo, Paolo Rossl, Cesare Gazzola, Gianni Boldrin,<br />
Pierino Andretta, Alessandro Boldo, Giorgio Tonietto, Pierluigi Zamperin Anna Toniato, Adriana Traghetta, Romana<br />
Antonello, Enzo Venza. Tra i firmatari anche Mario Boni, già primario <strong>di</strong> ginecologia ostetricia <strong>al</strong> San<br />
Giacomo, partigiano a fianco dei Sartor nella brigata Cesare Battisti durante la Resistenza e figura storica<br />
della Dc.<br />
Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />
20 agosto 2012<br />
Alt <strong>al</strong> mattone, sfida a Zaia: «Agisca»<br />
PADOVA - «B<strong>al</strong>le su b<strong>al</strong>le» ha twittato il sindaco <strong>di</strong> Padova Flavio Zanonato. «Zaia è quello che con il suo piano<br />
casa ha consentito <strong>fino</strong> a un incremento del 50% dei metri cubi esistenti. Prima polemizza con noi che glielo<br />
facciamo notare, subito dopo se ne <strong>di</strong>mentica ed ora si fa bello con le ragioni dell’ambiente. Pura propaganda,<br />
questa è solo l’ultima sua bischerata. Luca Zaia fa annunci tutto l’anno, poi, regolarmente, non succede<br />
niente. Io mi chiedo chi gliele suggerisce queste sparate, forse il suo addetto stampa. Annuncia, riconosce,<br />
proclama ad ogni pie’ sospinto, ma in Regione non succede mai niente, la Regione è ferma. Qu<strong>al</strong>che giorno<br />
fa ha riconosciuto l’esistenza in Veneto <strong>di</strong> 30 mila <strong>di</strong>soccupati. Bene, fai qu<strong>al</strong>cosa <strong>al</strong>lora, <strong>di</strong>cci cosa vuoi fare,<br />
prova ad affrontare il problema se non a risolverlo. No, niente, non fa niente. Adesso si è inventato il rispetto<br />
dell’ambiente. Bella cosa, encomiabile, se solo qu<strong>al</strong>che <strong>mese</strong> fa non avesse fatto esattamente il contrario<br />
promuovendo cementificazioni a raffica. Lui governa così, gli basta stare sui giorn<strong>al</strong>i, poi qu<strong>al</strong>che santo provvederà».<br />
VENEZIA Irrita il modo, non la sostanza (e come si fa a non <strong>di</strong>rsi “ver<strong>di</strong>” oggi?), la <strong>di</strong>sinvoltura estiva con cui<br />
butta il cuore della sua nuova coscienza ecologica oltre l’ostacolo della coerenza («e dov’era prima?»), sconcerta<br />
il mezzo con cui lo fa, conferenza stampa, intervista o predellino. Le <strong>di</strong>chiarazioni rilasciate ieri <strong>al</strong> nostro<br />
giorn<strong>al</strong>e d<strong>al</strong> Presidente della Regione Luca Zaia in cui annuncia la svolta e<strong>di</strong>lizia e decreta la fine <strong>di</strong> un modello<br />
perché in Veneto si è costruito troppo - «penso ad una moratoria in piena regola, non c’è bisogno <strong>di</strong> nuove<br />
case, bisogna recuperare le vecchie <strong>di</strong> una volta» - insomma, il nuovo corso ecocompatibile del governatore,<br />
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