05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo
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La Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />
3 luglio 2012<br />
Ikea e Barcon, scontro Zorzato-Muraro<br />
L’assessore region<strong>al</strong>e: «I progetti non sono in cantiere». Il presidente: «Rivedere il piano territori<strong>al</strong>e»<br />
La Regione gela i progetti <strong>di</strong> Barcon e Ikea a Cas<strong>al</strong>e, ossia i mega inse<strong>di</strong>amenti industri<strong>al</strong>i che da mesi ormai<br />
si trovano nel limbo. «Ne sento parlare da un pezzo e ormai sembra un grammofono con la puntina rovinata»,<br />
<strong>di</strong>ce il vicepresidente della Regione e assessore <strong>al</strong>la Pianificazione territori<strong>al</strong>e Marino Zorzato, «I due inse<strong>di</strong>amenti<br />
<strong>di</strong> cui si parla non sono in cantiere. Al massimo sono in officina». Insomma, sono ancora in <strong>al</strong>to mare.<br />
Secondo Zorzato, presente ieri <strong>al</strong> convegno sull’Area metropolitano policentrica veneta, occorre che vi sia il<br />
parere unanime <strong>di</strong> utilità sia da parte dei comuni che della Provincia. Con<strong>di</strong>visione che però è ben lontana<br />
d<strong>al</strong>l’essere re<strong>al</strong>tà. Sono note infatti le <strong>di</strong>visioni e le incertezze in seno <strong>al</strong>le giunte comun<strong>al</strong>i. Sono state più<br />
volte riba<strong>di</strong>te inoltre le opposizioni delle categorie commerci<strong>al</strong>i e sindac<strong>al</strong>i, preoccupate per l’impatto economico<br />
e ambient<strong>al</strong>e che la cartiera-macello <strong>di</strong> Barcon e il colosso del mobile low cost Ikea a Cas<strong>al</strong>e possono<br />
comportare. Insomma, la convergenza non c’è e la Regione lo sa. Il rischio però è che i promotori dei due<br />
progetti decidano <strong>di</strong> andare da qu<strong>al</strong>che <strong>al</strong>tra parte a produrre. L’<strong>al</strong>larme è stato lanciato solo un paio <strong>di</strong> settimane<br />
fa d<strong>al</strong> presidente della Provincia Leonardo Muraro che, parlando in particolare <strong>di</strong> Barcon, ha rivelato<br />
che Colomberotto e Rotocart starebbero prendendo in considerazione l’ipotesi <strong>di</strong> trasferire il polo industri<strong>al</strong>e<br />
in Austria, dove il terreno è gratuito e le autorizzazioni più facili. Insomma, la Provincia, a <strong>di</strong>fferenza della Regione,<br />
vorrebbe accelerare i tempi, per non perdere il beneficio pubblico dell’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> Vedelago (ossia<br />
la costruzione del casello sulla Pedemontana e la Tangenzi<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Vedelago) e nuovi posti <strong>di</strong> lavoro. E ieri il<br />
presidente ha rincarato la dose. «Dobbiamo avere il coraggio <strong>di</strong> rivedere il nostro Piano territori<strong>al</strong>e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />
provinci<strong>al</strong>e», <strong>di</strong>ce, «Siamo sicuri che un piano elaborato nel 2004, in pieno vigore produttivo ed<br />
economico, sia ancora adatto con la crisi in atto a dare risposte giuste <strong>al</strong> territorio? Ho <strong>al</strong>meno quattro richieste<br />
da parte <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori che hanno bisogno <strong>di</strong> spazi per <strong>al</strong>largare la propria attività. Vogliamo mantenere<br />
l’economia del nostro territorio o pensare solo <strong>al</strong> settore agro-<strong>al</strong>imentare che rappresenta il 20% della nostra<br />
economia?». Insomma, Muraro pensa ad <strong>al</strong>leggerire i vincoli del Ptcp per i nuovi inse<strong>di</strong>amenti produttivi. Si<br />
<strong>di</strong>ce sicuro inoltre che questo possa andare <strong>di</strong> pari passo con la tutela del territorio.<br />
Il Gazzettino <strong>di</strong> Treviso<br />
Altro che un paio <strong>di</strong> deroghe <strong>al</strong> piano urbanistico della Provincia per far posto agli inse<strong>di</strong>amenti industri<strong>al</strong>i<br />
progettati da Colomberotto-RotoCart a Barcon <strong>di</strong> Vedelago e da Ikea a Cas<strong>al</strong>e sul Sile. Adesso in b<strong>al</strong>lo c'è<br />
tutto il piano approvato d<strong>al</strong> Sant'Artemio solo 4 anni fa che, per cercare <strong>di</strong> risollevare le sorti dell'impren<strong>di</strong>toria<br />
<strong>di</strong> casa nostra e rimettere in moto il settore dell'e<strong>di</strong>lizia, potrebbe essere rifatto praticamente da capo.<br />
Lo ha annunciato ieri Muraro a margine del convegno de<strong>di</strong>cato <strong>al</strong>l'area metropolitana organizzato nell'ex<br />
osped<strong>al</strong>e psichiatrico. «Oltre a Barcon e Cas<strong>al</strong>e, abbiamo <strong>al</strong>meno <strong>al</strong>tre quattro richieste avanzate da importanti<br />
impren<strong>di</strong>tori che hanno bisogno <strong>di</strong> spazi maggiori - annuncia il presidente - ora dobbiamo avere il coraggio<br />
<strong>di</strong> rivedere un piano concepito nel 2004, quando lo sviluppo della produzione era massimo, e che regola un<br />
territorio che nel frattempo ha visto profondamente mutate le con<strong>di</strong>zioni economiche e soci<strong>al</strong>i». Da chi arrivano<br />
le quattro nuove richieste? Per il momento resta top secret. Fatto sta che per il numero uno del Sant'Artemio<br />
è già arrivato il tempo <strong>di</strong> cambiare il piano urbanistico per consentire agli impren<strong>di</strong>tori trevigiani, a<br />
fronte <strong>di</strong> importanti benefici pubblici e <strong>di</strong> recuperi <strong>di</strong> zone industri<strong>al</strong>i <strong>di</strong>smesse, <strong>di</strong> non dover trasferirsi <strong>al</strong>l'estero<br />
per cercare possibilità d'espansione. «Oggi ci sono dei progetti assolutamente sostenibili a livello<br />
ambient<strong>al</strong>e - spiega Muraro - se si vuole sviluppare la produzione, facendo in modo che le aziende paghino<br />
qui le tasse, bisogna far delle concessioni e aprire a delle mo<strong>di</strong>fiche, <strong>al</strong>trimenti si dovrà ritarare il quadro socioeconomico<br />
<strong>di</strong> tutta la Marca: la scelta è tra queste due possibilità». Scelta tutt'<strong>al</strong>tro che facile, come <strong>di</strong>mostra<br />
il fatto che da parecchi mesi si <strong>di</strong>scute <strong>di</strong> Colomberotto-RotoCart e Ikea senza arrivare a una soluzione. Anzi,<br />
trattando i due progetti come una patata bollente. «Devono essere con<strong>di</strong>visi da tutti: d<strong>al</strong> Comune <strong>al</strong>la Provincia<br />
- chiude Marino Zorzato, vicepresidente della Regione - se non c'è con<strong>di</strong>visione non si fa nulla». Ma questo<br />
non era che l'inizio.<br />
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