05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo
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dustri<strong>al</strong>e, soprattutto in tempi <strong>di</strong> crisi economica, debba essere v<strong>al</strong>utata con attenzione e necessiti <strong>di</strong> risposte<br />
chiare in tempi ragionevoli, siano positive o negative». Un anno e mezzo per <strong>di</strong>re sì oppure no <strong>al</strong> polo agroindustri<strong>al</strong>e<br />
è troppo: la politica deve essere più celere. Nel merito, però, il capogruppo esprime tutti i suoi dubbi.<br />
E ricorda: «Il piano territori<strong>al</strong>e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento provinci<strong>al</strong>e, votato <strong>al</strong>l’unanimità, non prevede interventi industri<strong>al</strong>i<br />
come quello prospettato per Barcon. Perchè <strong>al</strong>lora derogare da uno strumento urbanistico con<strong>di</strong>viso da<br />
tutte le forze politiche?». E ieri il comitato «Barcon Viva» in collaborazione con la fondazione <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong>, It<strong>al</strong>ia<br />
Nostra e Primavera Civica ha tappezzato il paese con 150 manifesti che riba<strong>di</strong>scono il no <strong>al</strong>l’operazione: «Il<br />
futuro ha bisogno <strong>di</strong> terra da coltivare... non <strong>di</strong> cemento». E il portavoce Ermes Dondoni ricorda a Leonardo<br />
Muraro che «la sua è una posizione isolata rispetto a quelle <strong>di</strong> associazioni <strong>di</strong> categoria, sindacati, ambient<strong>al</strong>isti<br />
e amministrazioni comun<strong>al</strong>i confinanti». «Ha espresso», aggiunge, «un parere non legittimato da mandato politico.<br />
Atteggiamento simile a quello del sindaco Quaggiotto che non è stato in grado <strong>di</strong> rispondere con una<br />
delibera, ma solo con una lettera person<strong>al</strong>e a precisa richiesta della Regione».<br />
Il Gazzettino<br />
24 giugno 2012<br />
Coro <strong>di</strong> “no” a Muraro<br />
<strong>di</strong> Mauro Favaro<br />
No, no e ancora no: il giorno dopo l'appello lanciato da Muraro per non perdere l'occasione <strong>di</strong> far decollare<br />
il progetto del mega inse<strong>di</strong>amento agro-industri<strong>al</strong>e <strong>di</strong>segnato sui campi <strong>di</strong> Barcon, paventando il rischio che<br />
Colomberotto e Roto-Cart trasferiscano il proprio piano in Austria, sono in molti a ris<strong>al</strong>ire sulle barricate contro<br />
la re<strong>al</strong>izzazione del macello e della cartiera della <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a. D<strong>al</strong> comitato Barcon Viva sino <strong>al</strong> sindacato, passando<br />
per le associazioni <strong>di</strong> categoria. «Il progetto ha un impatto che non v<strong>al</strong>e il ricavo presunto - mette in<br />
chiaro Paolino Barbiero, segretario della Cgil - invece <strong>di</strong> fare appelli, Muraro si svegli e trovi un'area industri<strong>al</strong>e<br />
<strong>di</strong>smessa, lasciando stare il terreno agricolo, dove poter far sviluppare il progetto, come con ogni probabilità<br />
imporrebbero nella stessa Austria». E neppure il par<strong>al</strong>lelo fatto d<strong>al</strong> presidente tra la cementificazione <strong>di</strong> circa<br />
50 ettari e la possibilità <strong>di</strong> avere investimenti per 300 milioni e un centinaio <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro, oltre <strong>al</strong> beneficio<br />
pubblico che coincide in buona sostanza con la re<strong>al</strong>izzazione <strong>di</strong> un casello sulla futura Pedemontana, pare<br />
avere troppa presa. «Inutile parlare con chi ancora misura l'occupazione per singolo comune - sbotta Barbiero<br />
- abbiamo fatto un documento con le associazioni <strong>di</strong> categoria per <strong>di</strong>re no a progetti del genere: Muraro ci<br />
ha detto che è d'accordo <strong>al</strong> 95% e la prossima settimana abbiamo un incontro per cercare <strong>di</strong> capire in cosa<br />
consiste il 5% che <strong>al</strong>la Provincia non va a genio. Ma se in questo 5% si vuole far passare il piano <strong>di</strong> Barcon ci<br />
si sbaglia <strong>di</strong> grosso». Porte chiuse, insomma. Nonostante il progetto si sia ridotto dagli 86 inizi<strong>al</strong>i a circa 50<br />
ettari, anche se per il momento non in modo uffici<strong>al</strong>e, con il taglio netto dell'area commerci<strong>al</strong>e. «C'è troppa<br />
'insistenza nel voler sacrificare quella campagna senza privilegiare soluzioni come la collocazione in aree industri<strong>al</strong>i<br />
<strong>di</strong>smesse, cosa ancora più perseguibile», conclude il comitato.<br />
Corriere del Veneto<br />
21 giugno 2012<br />
Il caso Barcon in chiesa «La questione è etica»<br />
VEDELAGO — Il maxiprogetto <strong>di</strong> Barcon entra in chiesa e <strong>di</strong>venta problema etico. Lunedì prossimo <strong>al</strong>le 20.45<br />
<strong>al</strong> cinema Margherita Sanson <strong>di</strong> Piazza dei Martiri, a Vedelago, è stato infatti organizzato un convegno, patrocinato<br />
dai vicariati <strong>di</strong> Castelfranco e Montebelluna. Il tema è «Futuro: paura <strong>di</strong> cadere o voglia <strong>di</strong> volare.<br />
Polo agroindustri<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Barcon: occasione per riflettere su un futuro sostenibile». L'incontro è coor<strong>di</strong>nato d<strong>al</strong><br />
professore Matteo Mascia della fondazione Lanza.<br />
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