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05.11.2012 Raccolta Rassegna Stampa fino al mese di ... - Villa Emo

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nell’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> una determinata attività e sempre previo accordo sulla ‘compensazione del danno’ con<br />

recupero <strong>di</strong> aree <strong>di</strong>smesse o <strong>di</strong>smissibili, <strong>di</strong> pari superficie, ad uso natur<strong>al</strong>e».<br />

Tribuna <strong>di</strong> Treviso<br />

18 gennaio 2012<br />

IL POLO DI BARCON NON DARA’ LAVORO<br />

L’operazione Barcon va uccisa nella culla. Soprattutto dopo le affermazioni del presidente della Provincia <strong>di</strong><br />

Treviso e il suo m<strong>al</strong>destro tentativo <strong>di</strong> mettere in relazione gli interventi e<strong>di</strong>lizi e <strong>di</strong> scavo con l’ipotetico<br />

incremento dell’occupazione. La <strong>di</strong>scussione in Commissione provinci<strong>al</strong>e Urbanistica ed Ambiente dove è<br />

stato an<strong>al</strong>izzato il progetto Barcon <strong>di</strong> Vedelago ha visto emergere fortissime critiche e perplessità. Il parere <strong>di</strong><br />

Muraro va in senso contrario e conta più degli <strong>al</strong>tri? Del resto, se le aziende hanno bisogno <strong>di</strong> espandersi lo<br />

possono fare <strong>al</strong>l’interno <strong>di</strong> regole dettate d<strong>al</strong> PTCP che è costato tanto lavoro, fatica e risorse economiche. Se<br />

bastasse costruire capannoni e fare scempi <strong>al</strong> paesaggio per garantire un aumento dell’occupazione, <strong>al</strong>lora<br />

la provincia <strong>di</strong> Treviso dovrebbe essere la prima non l’ultima com’è nelle classifiche per capacità <strong>di</strong> risposta<br />

<strong>al</strong>la crisi produttiva e quin<strong>di</strong> occupazion<strong>al</strong>e che si è abbattuta sul Veneto. Quando finiranno la Lega e la classe<br />

politica che governano questo territorio <strong>di</strong> perseverare negli errori che sono stati la causa del problema invece<br />

che riflettere e invertire la rotta? Quello che manca è la politica intesa sia come <strong>di</strong>segno strategico sia come<br />

investimento nelle reti, nella leg<strong>al</strong>ità, nella sburocratizzazione, nella qu<strong>al</strong>ità <strong>di</strong> investimenti e proposte quin<strong>di</strong><br />

nei giovani e nel futuro. Basta aggre<strong>di</strong>re il territorio senza coerenza e senza garanzie, ma si faccia subito una<br />

politica <strong>di</strong> an<strong>al</strong>isi dell’esistente, delle criticità e potenzi<strong>al</strong>ità inespresse o soffocate e si <strong>di</strong>a il via dunque a<br />

lavorare coerentemente per la bellezza e la qu<strong>al</strong>ità del territorio e delle produzioni. Si inizi comprendendo<br />

quanti sono i volumi in e<strong>di</strong>lizia industri<strong>al</strong>e liberi o abbandonati e qu<strong>al</strong>i le ipotesi per il loro recupero e utilizzo;<br />

quanta è la terra agricola residua e si comprenda se questa oggi non sia una re<strong>al</strong>tà da considerare con occhi<br />

nuovi, s<strong>al</strong>vaguardandone ogni singolo metro quadro e identificandone le specificità. Si lavori con uno sguardo<br />

<strong>di</strong> lungo periodo e si eviti l’ultimo colpo <strong>di</strong> coda <strong>di</strong> un modello speculativo che ha già ampiamente <strong>di</strong>mostrato<br />

tutti i suoi limiti e i rischi per le generazioni attu<strong>al</strong>i e future. Se questo vuol <strong>di</strong>re fermare un sindaco “amico”<br />

lo si faccia lo stesso, smettendola una volta per tutte <strong>di</strong> concedere ai “propri” e negare agli “<strong>al</strong>tri” attuando<br />

sistematicamente quel modello feud<strong>al</strong>e che ben conosciamo.<br />

Laura Puppato<br />

Dopo il summit <strong>al</strong> quirin<strong>al</strong>e su Barcon Muraro striglia il Colle «Di Santo tutela i privati»<br />

VEDELAGO Mentre Nicola Di Santo entra in Quirin<strong>al</strong>e per parlare dell’operazione Barcon d<strong>al</strong>l’ingresso princip<strong>al</strong>e,<br />

Leonardo Muraro resta a casa, si rammarica e scrive a Giorgio Napolitano. «Accolgo con favore l’attenzione<br />

della presidenza della Repubblica per la tutela del nostro territorio», mette nero su bianco il numero uno della<br />

Provincia. Poi la stoccata: «Mi permetta, però, signor presidente, <strong>di</strong> esprimere il rammarico mio e dell’ente che<br />

rappresento constatando che, nell’esame della problematica da parte degli uffici della Presidenza, non si è<br />

avvertito il dovere istituzion<strong>al</strong>e <strong>di</strong> consultare gli enti territori<strong>al</strong>i coinvolti e competenti per la gestione del<br />

territorio». Insomma, <strong>al</strong> Colle è s<strong>al</strong>ito Di Santo, ma nessuno da Roma si è premurato <strong>di</strong> sentire sull’accordo <strong>di</strong><br />

programma, proposto da Colomberotto, nell’or<strong>di</strong>ne: «la Regione Veneto, titolare del proce<strong>di</strong>mento, la Provincia<br />

<strong>di</strong> Treviso e il Comune <strong>di</strong> Vedelago <strong>di</strong>rettamente interessato». Ma come una fondazione bancaria – la <strong>Villa</strong> <strong>Emo</strong><br />

presieduta da Nicola Di Santo e legata <strong>al</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo Trevigiano – <strong>al</strong>la corte <strong>di</strong> Re Giorgio e gli enti<br />

loc<strong>al</strong>i fuori? «Sono certo – insiste Muraro con Napolitano – che comprenderà che la strument<strong>al</strong>izzazione<br />

dell’incontro concesso d<strong>al</strong>la presidenza della Repubblica a una fondazione bancaria che non rappresenta il<br />

territorio, non rende un buon servizio <strong>al</strong>le istituzioni del territorio. Appare che Regione, Provincia e Comune<br />

tutelino interessi particolari a danno della collettività, che sarebbe invece <strong>di</strong>fesa da soggetti privati con l’<strong>al</strong>to<br />

supporto della presidenza della Repubblica». Il numero uno del Sant’Artemio garantisce che da parte <strong>di</strong><br />

Provincia, Regione e Comune «vi è la massima attenzione» <strong>al</strong>la campagna dei Pola. Quell’area su cui<br />

l’impren<strong>di</strong>tore Colomberotto e Rotocart vorrebbero re<strong>al</strong>izzare maxi macello, cartiera e farmer market. «Nessuna<br />

decisione è ancora stata assunta – scrive Muraro – non è ancora stato neanche dato avvio <strong>al</strong> proce<strong>di</strong>mento<br />

amministrativo fin<strong>al</strong>izzato <strong>al</strong>l’approvazione dell’accordo <strong>di</strong> programma in quanto il governatore Luca Zaia non<br />

ha ad oggi <strong>di</strong>chiarato l’interesse pubblico dell’iniziativa, con<strong>di</strong>zione essenzi<strong>al</strong>e per l’avvio form<strong>al</strong>e dell’esame<br />

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